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venerdì 21 luglio 2006

Lavorare per gli enti pubblici: viva il just in time!



Vi ho detto già dei vari progetti che stiamo seguendo in cui il committente è, direttamente o indirettamente, una regione o una provincia autonoma. Siamo molto contenti di essere stati chiamati. E' stata l'occasione per proporre alcune idee del progetto smefin, e abbiamo imparato molto.
Abbiamo collaborato con persone competenti, sveglie, e molto cordiali. Negli ultimi anni le amministrazioni pubbliche hanno fatto una campagna acquisti imponente di professionalità finanziarie e in genere manageriali per le loro agenzie di sviluppo e società finanziarie. Disponendo di risorse importanti, hanno spesso investito di più di quanto abbiano fatto, negli stessi territori, i confidi e le associazioni datoriali. Lo stesso discorso vale per i livelli dirigenziali dei Servizi che seguono le attività produttive e il credito.
Mi permetto di osservare garbatamente alcune peculiarità del modo di lavorare in questi progetti:
- l'ente pubblico risponde a driver di natura politica, annunci, provvedimenti di legge e amministrativi; questo imprime ai progetti delle improvvise accelerazioni, e non solo per i cicli elettorali; si deve arrivare al risultato in poche settimane, e ci si riesce! Ci sono come contraltare delle fasi interlocutorie in cui sembra che tutto si fermi, ma è solo un'impressione; il ruolo dei consulenti è importante per dare continuità al piano di lavoro;
- infine, la gestione delle agende: bisogna essere molto flessibili, specialmente quando le attività coinvolgono i livelli istituzionali o politici; appuntamenti, incontri di presentazione riservati, momenti di lavoro, si materializzano improvvisamente e talora si dissolvono; questo riflette la non programmabilità del lavoro di chi interloquisce con il livello delle decisioni politiche e delle determinazioni amministrative; tuttavia, si può migliorare, i consulenti lo apprezzeranno e lavoreranno con impegno ancora maggiore.

Luca

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