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mercoledì 18 giugno 2008

Asimmetrie informative e azzardo morale tra Fiumicino e le mura aureliane



Quando lascio l'asburgico Trentino per avventurarmi nella Capitale (come ieri) devo fare i conti con le piccole astuzie dei taxisti dell'Urbe. Non di tutti per carità, ma di una percentuale statisticamente significativa (uno su quattro, nel mio campione). Cose che succedono anche in capitali estere: ad esempio, a Londra pare che siano abilissimi a cercare le vie più trafficate. E diamo merito ai tassinari romani corretti (la larga maggioranza), molti dei quali sono conversatori piacevoli e per nulla superficiali. Però, è giusto non incoraggiare i furbetti. E' un'impresa ardua, ma possono aiutarci alcuni accorgimenti, appresi dalla mia personale esperienza (nessun pregiudizio o luogo comune, vi assicuro):
- è più facile incappare in un furbetto dall'aeroporto a Roma che in Roma o da Roma all'aeroporto; può meglio approfittare di viaggiatori assonnati e pensierosi;
- come riconoscere il furbetto? Di solito è giovane e atletico. Non parla, oppure sta attaccato al cellulare con colleghi per segnalare o procurare corse, o informare sul traffico (in questo va apprezzato, si dà da fare). Se parla, parla dei problemi della categoria e dell'inadeguatezza delle tariffe (anche in questo caso va apprezzata la trasparenza);
- dall'aeroporto al centro storico (entro le mura aureliane), e viceversa, si dovrebbe applicare il forfait di 40 euro; non tutti lo fanno, e possono aver ragione quando la corsa dura un'ora per il traffico; in questi casi lascio una mancia, ma molti taxisti mi anticipano con uno dei trucchi descritti in seguito;
- primo trucco: non c'è più la tariffa a forfait, il Comune ha appena cambiato le tariffe, che sono cresciute di un ammontare imprecisato, comunque rilevante;
- si va a tassametro? Occhio al trucco della tariffa 2, quella più onerosa che si applica da Fiumicino fino al raccordo anulare; è indicata sul tassametro e deve essere cambiata nella più economica tariffa 1 quando si oltrepassa il raccordo; non tutti lo fanno;
- terzo trucco: l'impegno improvviso; dopo varie telefonate, il taxista vi comunica la necessità di portare l'auto per una riparazione o un intervento di manutenzione urgente; questo capita all'inizio del tratto urbano, in corso Colombo o giù di lì; che strano, gli avevate appena fatto togliere la tariffa 2; scommettiamo che l'officina sta nei pressi dell'aeroporto, dove torna a caricare un altro cliente? Venite lasciati a un parcheggio di taxi, dove un suo collega meno intraprendente vi carica portandovi a destinazione sulla tratta meno lucrosa; qui è d'obbligo esigere un forte sconto sul tassametro.
Che fare con questi furbetti? Prima di tutto, non prendetevela. In secondo luogo, se il soggetto esagera, prendete nota del numero del taxi e sporgete reclamo al Comune di Roma (trovate il modulo qui) o alla cooperativa di radio taxi (se ne fa parte). O minacciate di farlo. Se avete tempo, e voglia.
Qualche anno fa avreste potuto dirgli: il suo talento è sprecato, perché non fa l'immobiliarista?

Luca

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4 commenti:

Claudio D'Auria ha detto...

Caro Luca, quanto hai ragione! I trucchetti che hai descritto sono comunissimi.
Se posso, mi permetto da "residente" di dare un consiglio a tutti coloro che arrivano a Roma.
Ci sono 2 compagnie di taxi (3570 e 5551; per telefonare usare sempre il prefisso 06) le quali, in via generale, hanno nella lora squadra meno furbetti. La prima (3570) è la più grande di Roma, quindi con il numero maggiore di macchine (ma anche con più probabilità di furbetti nelle loro fila). La seconda (5551, cooperativa Samarcanda) è quella che preferisco perchè i conducenti sono (generalmente) molto corretti e gentili. Hanno meno macchine e quindi bisogna aspettare un po' di più. Su tutte le macchine di Samarcanda, inoltre, è possibile pagare con la carta di credito, il che non è male.
Cosa occorre fare quando si arriva in aeroporto. Si chiama con il cellulare il numero della cooperativa (ricordatevi il prefisso!), dicendo che si è in aeroporto; dopo qualche secondo di attesa viene comunicato il codice della vettura che andrà attesa alle partenze nazionali (di fronte al cartello AA). Non è complicato da trovare, occorre solo salire un piano dagli "Arrivi" alle "Partenze", uscire dall'aeroporto e cercare il cartellone giallo con la scritta "AA" (ricorda un po' i rating, vero?).
Più difficile da spiegare che da fare. Ma almeno si abbatte decisamente la probabilità di incappare in furbetti!
Buona fortuna!
Claudio

Luca ha detto...

Grazie dei consigli, Claudio. A Roma bisogna sapere come muoversi, poi si sta benissimo.

stefano ha detto...

Consiglio da "romano" arrivati all'aeroporto meglio prendere il trenino metropolitano passa ogni 10 minuti e vi porta a Termini (quindi in pieno centro) in meno tempo del Taxi in quanto evitate il traffico ed eventuali seccature tipo manifestazioni: c'è sempre qualcuno che trova buon motivo per esprimere il proprio dissenso paralizzando la capitale, magari dei Confidi che potestano per le nuove norme 107 ..di li poi potete agevolmente prendere il Taxi o fare una passeggiata questo dipende della destinazione finale.
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Luca ha detto...

Sì, il treno è un'alternativa che può convenire. C'è anche la linea regionale che porta a Roma Trastevere, Ostiense, Tiburtina, costa anche meno della linea per Termini. Il problema è trovare un taxi dalle stazioni: a Ostiense non se ne vede uno a pagarlo. A Termini dovete fare più di un kilometro dal binario di arrivo fino al piazzale principale, perché ci sarebbe un posteggio nella via laterale, ma è sempre vuoto (i taxisti non "comprano" il concetto di trasporto intermodale).
I confidi 106 che bloccano Roma? Potrebbe succedere, ma ritengo più probabili forme di resistenza passiva.