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giovedì 23 ottobre 2008

Qualche precisazione sulle proposte di garanzia statale sul credito



Stato garante dei confidi: un titolo allettante che il giornale di Confindustria dedica alle ipotesi allo studio presso il Ministero dello Sviluppo Economico di cui riferivo qui. Leggendo l'articolo ho inteso che ci sono sul tavolo delle ipotesi alternative, in un quadro di risorse limitate che impone di attingere a fondi già stanziati. Uno di questi può essere il Fondo rotativo per le imprese (FRI) presso la Cassa Depositi e Prestiti, attualmente utilizzato per co-finanziare erogazioni di credito agevolato. In alternativa si parla di rifinanziare il ben noto Fondo centrale di garanzia per le PMI, eventualmente utilizzando le risorse del Fondo finanza d'impresa (parimenti noto). Se il pezzo citato esordisce affermando che ...
gli aiuti sui prestiti alle imprese passeranno per i Consorzi di garanzia fidi. È in questa direzione che lavora il Governo,
... io sospetto che in realtà la direzione non sia così chiara. Probabilmente in parallelo circolano proposte altrimenti ispirate che privilegiano la garanzia diretta a favore delle banche, o prevedono una rete di erogazione mista, come avviene nell'attuale Fondo centrale Pmi.
Ricapitolando: un Governo pressato ad agire subito per sostenere il credito alle Pmi; azioni (legittime) di lobbying che premono per avere aiuti più forti (in primis la garanzia statale), poche formalità per ottenerli e, già che si cambia, un'esclusiva della loro gestione; il tutto in un quadro di finanza pubblica che non consente di largheggiare in impegni per cassa e di firma. Non sono le condizioni ideali per far funzionare meglio uno strumento di garanzia pubblica. Occorre cambiare registro: bisogna agire sì in fretta, ma con ben altra intensità nel cogliere i problemi e lavorare insieme, strenuamente, per fare il meglio che si può. Che sarebbe già moltissimo.

Luca

PS Il Sole 24 ore di oggi ci offre anche questa rassegna delle azioni a sostegno del credito alle Pmi delle Regioni.
PS 24/10: Sull'argomento interviene Guido Gentili con questo editoriale, che sottolinea le opportunità di rilanciare il ruolo della Cassa DD.PP. con i nuovi interventi a favore delle Pmi.

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2 commenti:

Cristiano ha detto...

Condivido professore, proprio 5 minuti fa discutevo con i colleghi sulle varie ipotesi prospettate.......... e spero tanto che non vada a finire all'italiana: le banche con le loro lobby ottengono garanzia diretta e lavano una parte del loro portafoglio già compromesso, si pappano il fondo ed il sistema non ha nessun vantaggio in termini di maggiore sostegno al credito soprattutto delle piccole e piccolissime imprese.

Luca ha detto...

Non volevo fare dietrologie o segnare i buoni e i cattivi alla lavagna, ma soltanto dire che c'è davanti a noi un problema di dimensioni non ancora note, e che occorre mettere insieme le forze. Il problema di perdite pregresse ce lo possono avere anche i confidi, e con i tempi che corrono non sarebbe una sorpresa.