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martedì 4 novembre 2008

Da Cosenza: Provincia e Camera di commercio progettano una banca di garanzia collettiva fidi



Dal sito di ebeteinfiore.it (da S.Giovanni in fiore) ho appreso che i Presidenti Mario Oliverio (Provincia di Cosenza) e Giuseppe Gaglioti (Camera di Commercio di Cosenza) intendono promuovere la costituzione di una Banca di garanzia collettiva fidi, ovvero il confidi del terzo tipo previsto dalla legge 326/2003. L'iniziativa intende coinvolgere le Associazioni di categoria, il sistema dei Confidi e il sistema bancario operante in provincia di Cosenza.
Il sistema delle Camere di commercio sta ispirando diversi progetti di nuovi enti di garanzia a livello regionale e provinciale. A quanto ho inteso, nascono dall'intento di controllare l'efficacia dei contributi ai confidi che la Camere di commercio erogano.
Questo progetto cosentino punta su una forma, quella della banca di garanzia, poco analizzata nell'annoso dibattito sul riassetto dei confidi. La banca di garanzia collettiva fidi, regolata da apposite disposizioni della Banca d'Italia rappresenta un'alternativa per l'esercizio dell'attività in oggetto con lo status di intermediario vigilato. Siffatto modello non pare al momento offrire vantaggi rispetto al confidi 107, ma al contrario risulta soggetto a limitazioni del bacino di competenza territoriale e a più onerosi requisiti di Vigilanza: ad esempio il coefficiente di solvibilità è quello delle banche (8%, se non mi sfugge qualche deroga specifica) e non quello dei "107" che non fanno raccolta tra il pubblico (6%). Di contro, la BGCF non dovrebbe essere sottoposta ai limiti minimi di volume di attività per l'iscrizione (gli €75mn fissati invece per i confidi 107), o meglio, per l'autorizzazione all'esercizio dell'attività. Potrebbe quindi essere un veicolo appetibile per iniziative di scala locale, come appunto quella di cui stiamo parlando, che ambiscono allo status di intermediario vigilato. Tra l'altro, i limiti alla competenza territoriale di cui sopra non sono in questo caso un problema.
Per costituire una banca di garanzia collettiva occorrono almeno 200 soci (Pmi) e un capitale minimo di €2mn, fatto di capitale sociale versato e riserve disponibili.
Un'idea valida? Lo si potrà dimostrare soltanto sul campo, progetto industriale alla mano.

Luca

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4 commenti:

sapio ha detto...

A proposito ! Ma per il 31/10 non si attendeva l'autorizzazione al primo 107 d'Italia cioè Finsardegna ? Che notizie ci sono ?
Poi qualcuno sa perchè sul sito di Banca di Granzia Veneto ancora non compare il bilancio chiuso al 31/12/2007 ?

T.S.Eliot ha detto...

Go, go, go, said the bird:
Human kind
Cannot bear very much reality

sapio ha detto...

Bello, ma che significa ? Forse che a pensar male spesso ci si azzecca ?

T.S.Eliot ha detto...

Sorry, I meant: you cannot know everything