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venerdì 21 novembre 2008

Nuovo articolo di Claudio D'Auria sui confidi



Nel n. 10 di Bancaria è stao appena pubblicato un articolo di Claudio D'Auria dal titolo "Le sfide per i confidi alla luce della nuova normativa prudenziale". In maniera concisa ed efficace, l'autore presenta le sfide poste ai confidi dall'adeguamento alle Disposizioni di vigilanza (leggi trasformazione in 107), e invita ad accoglierle come un'opportunità di crescita dell'efficienza, stabilità ed economicità dei nuovi confidi.

Luca

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8 commenti:

sapio ha detto...

Richiamo l'attenzione dei lettori sulla parte finale del paragrafo 3. Per potersi iscrivere all'art. 107 è necessario che il Confidi dimostri la sua capacità di restare in equilibrio e produrre reddito con le proprie forze. Cioè a prescindere dall'intervento del soggetto pubblico.
Quanti potranno farlo ?
A proposito ma Finsardegna è stato autorizzato o ha subito un nuovo slittamento?

Claudio ha detto...

Dalle notizie in mio possesso Finsardegna sarà iscritto a inizio 2009. C'è anche Artigiancredito Toscano in dirittura di arrivo.

Robi ha detto...

Mi riaggancio al tema introdotto da "sapio".
Per potersi iscrivere all'art. 107, la circolare 216 9'agg. richiede "l'attestazione che sono rispettati i requisiti stabiliti nel Capitolo V
(Vigilanza prudenziale) delle presenti Istruzioni. In particolare, andrà
attestato che l'ammontare del patrimonio di vigilanza è sufficiente ai fini
del rispetto dei requisiti prudenziali".
Ciò significa che è sufficiente procedere alla verifica del patrimonio per i rischi del pillar I (credito, mercato, controparte, cambio, operativo e limiti alla concentrazione) e dire di aver impostato le attività di mappatura per i rischi del pillar II?
Grazie

Luca ha detto...

Sì, formalmente i requisiti minimi sono quelli. Naturalmente sarà opportuno presentarsi con un adeguato margine di capitale in eccesso sui minimi, commisurato ai rischi del pillar 2.

Robi ha detto...

Mi sto esercitando nel calcolo del rischio di credito di un confidi, come si sarà potuto notare dal mio messaggio del 25/02/09. In particolare, ho un dubbio che mi modifica sensibilmente la cifra dell'assorbimento di capitale. I depositi cauzionali e le quote sociali posso considerarli come strumenti di mitigazione del rischio, quindi ponderarli a zero, modificando di conseguenza l'RWA sulle esposizioni ?
Grazie mille per la colaborazione

Luca ha detto...

Distinguere tra quote sociali, che sono (penso) parti del capitale sociale, quindi sono patrimonio di base a tutti gli effetti, dai depositi cauzionali. I secondi sono escutibili in caso di insolvenza del garantito. Alcune convenzioni prevedono che siano aggredibili dai creditori del confidi in caso di incapienza dei fondi monetari o di insolvenza dello stesso confidi. Sarebbero quindi delle passività subordinate, ammissibili come patrimonio supplementare, purché abbiano durata di almeno 5 anni. Però decono essere aggrebili anche a copertura di perdite generiche, non solo di perdite du garanzie. Parlo di depositi cauzionali individuali, ci sono poi quelli collettivi (apporti a fondi rischi con partecipazione alle perdite del portafoglio) che sono utilizzabili per coprire il requisito a fronte della tranche di prima perdita nelle garanzie con cap (tranched cover).

robi ha detto...

Grazie. Questo significa che ad esempio(per semplificare):
Patrimonio vigilanza:
Capitale sociale 100 (Patrimonio base) + Depositi cauzionali 10 (Patrimonio supp.)= 110
Rischio di credito:
Esposizioni bonis al dettaglio 1000
-Controgaranzie 50 (ponderazione x%)
-Depositi cauzionali 10 (ponderazione 0%)
-Quote sociali 100 (ponderazione 0%)
Totale 840*75%*6%=37,8
In questo modo considero depositi cauzionali e quote sociale come strumenti di mitigazione del rischio.
Grazie ancora

Luca ha detto...

Cara Robi, attenta: quote sociali e (se eleggibili come passività subordinate) depositi cauzionali entrano nel patrimonio di vigilanza disponibile (denominatore del coefficiente di solvibilità), non nelle attività ponderate per il rischio (numeratore). I depositi cauzionali individuali (escutibili solo all'insolvenza del titolare) tratatti come garanzie reali con scarto 0% riducono invece le esposizioni nella stessa misura.
Le controgaranzie (se eleggibili) riducono invece le attività ponderate. Un salutone.