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lunedì 17 novembre 2008

Wellink da Pechino sulle strategie del Comitato di Basilea post-crisi



Nout Wellink, chairman del comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria, in questo intervento fatto oggi a Pechino ha illustrato la strategia del Comitato per affrontare i punti deboli della normativa, della vigilanza e del risk management emersi con la crisi tra le banche globali.
Il Comitato mira prima di tutto a rafforzare la base patrimoniale e contenere il leverage del sistema derivante dalle esposizioni in bilancio e fuori bilancio. I fondamenti della strategia delineata sono i seguenti:
  • rafforzare la risk capture (stringere le maglie) del quadro di Basilea II, in particolare per il trading book e le esposizioni fuori bilancio;
  • aumentare la qualità del patrimonio di base (tier 1 capital);
  • introdurre nel framework ammortizzatori aggiuntivi degli shock a cui attingere nei periodi di crisi;
  • eventualmente aggiungere alle misure di adeguatezza basate sul rischio (coefficienti di solvibilità rispetto alle attività ponderate per il rischio) delle semplici misure lorde di esposizione (coefficienti di leverage / gearing) sia a fini di vigilanza che di controllo dei rischi;
  • rafforzare la supervisione sulla stabilità della provvista e della liquidità delle banche cross-border;
  • far leva su Basilea II per rafforzare le prassi di risk management e governance delle banche;
  • rafforzare i requisiti patrimoniali, i controlli e la trasparenza sul rischio controparte;
  • promuovere esperimenti di vigilanza coordinata a livello globale.
Il Comitato di Basilea dovrebbe mettere in consultazione proposte su questi punti all'inizio del 2009, dando priorità alle raccomandazioni del Financial Stability Forum dell'aprile 2008. Andate quindi lì per i dettagli. Altri temi saranno affrontati nel corso del 2009.
L'attuazione di Basilea II è vista come una risorsa contro la crisi, ma si vuole vigilare con severità su comportamenti elusivi e su eventuali falle dei meccanismi di cattura del rischio.
Quali implicazioni avranno questi interventi per il credito alle Pmi? Quest'ultimo al momento non è nella lista dei problemi. Come nei primi anni di dibattito sul Basilea II, il Comitato interloquisce principalmente con le banche globali e pensa agli impatti cross-border. Siamo noi a doverci preoccupare degli impatti sul credito domestico. Vi presenterò domani il mio modesto contributo.

Luca

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6 commenti:

sapio ha detto...

Stamattina riflettevo: le banche sono state duramente colpite dalla crisi, i fondi pure, anche quelli pensione, anche il mio.
Solo i Confidi sono indenni ? Nessun default. Che miracolo è questo ?

Pappagonfidi ha detto...

Aglio, fravaglie, fatture ca nun quaglie;
corna, bicorna, cape 'e alice e cape d'aglio

sapio ha detto...

Se lo scongiuro funziona siamo in presenza di uno strumento di straordinaria efficacia.
Bisogna dirlo al Financial Stability Forum. Comunque vedete che non è vero che l'economia è in recessione, le imprese non defaultano ed i Confidi godono di otima salute. Alla faccia dei menagramo. O no ?

vincenzo ha detto...

A Sapio: secondo come rifletti bene.
A Pappagonfidi: per fare un albero ci vuole un seme.

Luca ha detto...

L'interpretazione dei commenti sta diventando un lavoro da filologi.

Sapio ha detto...

Vincenzo: traduci prego, che volevi dire ?