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venerdì 30 gennaio 2009

I possibili covenant per le banche dei futuri "Tremonti bond"

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Un articolo di Rossella Bocciarelli sul Sole 24 ore di ieri (pag. 35) riferisce del parere, positivo e argomentato, sulla proposta governativa dei cosiddetti "Tremonti bond" ex art. 12 del DL anti-crisi n. 185/2008 recentemente convertito in legge, le obbligazioni subordinate e convertibili che il Tesoro potrà sottoscrivere per rafforzare, laddove opportuno, il patrimonio di base delle banche. Si parla anche dell'accordo-quadro tra ABI e Ministero dell'Economia che detta le linee guida degli specifici protocolli e codici etici sottoscritti da ogni banca che si avvarrà di questa fonte pubblica di capitale.

Art.11 DL 185/2008 (Potenziamento fondo centrale di garanzia): il testo definitivo

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La legge di conversione del DL anti-crisi (link temporaneo a Gazzetta Ufficiale) ha portato al testo seguente in materia di potenziamento del Fondo centrale di garanzia per le Pmi (in neretto le modifiche in sede di conversione).
Art. 11. Potenziamento finanziario Confidi anche con addizione della garanzia dello Stato

Zingales sulla <i>bad bank</i>

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Leggete in prima pagina del Sole 24 ore di oggi l'editoriale di Luigi Zingales sulle reiterate richieste di salvataggio del sistema bancario americano (il Wall Street Journal avrebbe ventilato la proposta di un Fondo che rilevi asset tossici fino $2.000md !). Cito la conclusione
Non indennizzare le perdite a spese dei contribuenti non è solo un problema fiscale (il costo è astronomico) o di giustizia sociale (si tratta di una redistribuzione dai più poveri ai più ricchi), ma soprattutto di efficienza economica. Quando si spezza il principio di responsabilità (chi si assume il rischio riceve i guadagni ma anche assorbe le perdite) l'economia di mercato perde la sua ragion d'essere.
Indigna noi, come indigna Zingales, la notizia che Merrill Lynch ha accelerato la distribuzione di bonus per $4md poco prima di essere salvata da Bank of America con un iniezione di risorse pubbliche per $10md. Erano diritti acquisiti, si potrebbe obiettare ...

mercoledì 28 gennaio 2009

Business point: il progetto va avanti

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Spronato dai risultati incoraggianti del mediateur du credit francese, vi aggiorno sui passi del mio progetto (che ha fini analoghi, ma è nello spirito meno napoleonico e più sussidiario) di Business Point, sportello di assistenza alle imprese che annunciavo qui, anzi vi sottopongo una scheda di presentazione che ho scritto per discutere dell'idea con chi è interessato a svilupparla.

<i>Monsieur Crédit</i> ambasciatore delle Pmi presso le banche

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Andrea Bianchi mi segnala da Varese una notizia uscita sul Sole 24 ore di ieri (pag. 9): parla di René Ricol, noto commercialista francese, che svolge la funzione di mediatore per le Pmi a rischio di credit crunch. E' una figura voluta dal Presidente Sarkozy nell'ottobre 2008 come parte del piano anti-crisi del Governo francese. In pochi mesi, grazie a Ricol e al suo team, 1.200 imprese a rischio revoca sono riuscite ad ottenere credito e a sopravvivere. Come? Pare che sia bastato cercare nella banca l'interlocutore giusto e spiegare bene la situazione dell'azienda. Nel progetto sono impegnate le filiali regionali della Banque de France.

Voci dal Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria

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Riprendo il sintetico comunicato del Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, convocato ieri dal Ministro per l'Economia:
Alla riunione, presieduta dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, hanno partecipato il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, il Direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, il Presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini, il Presidente della Consob Lamberto Cardìa.

In Giappone piano di ricapitalizzazione delle Pmi

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Come riferisce il Sole 24 ore di oggi (e questo pezzo sul Financial Times), la Development Bank of Japan guiderà un programma di apporti di capitale netto in piccole e medie imprese strette dalla crisi delle filiere rivolte all'export. Lo Stato garantirà dal 50 all'80% delle perdite su queste partecipazioni. Le imprese ammesse dovranno dimostrare di essere tecnologicamente competitive e importanti per le economie locali, e inoltre sarà verificata la capacità di tornare all'equilibrio economico e patrimoniale in tre anni.

Giannino sul sostegno creditizio alle imprese via Cassa DDPP

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Riprendo uno spunto interessante (tutto da approfondire) da un intervento di Oscar Giannino sul sussidiario.net:
Ma c’è una discontinuità ancora maggiore da prendere in considerazione, ed è quella che a quanto mi risulta Emma Marcegaglia ha personalmente esposto al presidente del Consiglio. Se la crisi continua – come io purtroppo credo – finché non avverrà una riregulation finanziaria e una credibile pulizia degli asset detenuti dagli intermediari finanziari, a cominciare dagli Stati Uniti – cosa per la quale ci vorranno nel migliore dei casi due trimestri pieni, nel peggiore fino a tutto il 2010 – gli aiuti all’auto non rappresentano affatto la vera sfida da raccogliere. I sessantamila lavoratori a casa di cui ha parlato Marchionne potrebbero divenire fino a un milione e oltre, se non si inizia a pensare non solo – come si è già fatto – a garantire in maniera crescente il sostegno ai redditi ai cassintegrati aggiuntivi; ma anche a come sostenere le aziende nel loro conto economico e patrimoniale.

martedì 27 gennaio 2009

Contro la crisi, i pericoli dello statalismo secondo Harold James

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Lo storico Harold James, grande studioso dell'economia tra le due guerre, lancia un monito contro i pericoli di una risposta alla crisi tutta nelle mani del potere statale (trovate l'articolo sul Sole 24 ore di domenica scorsa o qui in inglese). Cito un passaggio che ho letto con qualche brivido:
La risposta politica alla deflazione è invocare più Stato. E' impossibile affrontare la deflazione nell'ambito delle normali operazioni di mercato. Solo lo Stato è sufficientemente affidabile da farsi carico di tutti i crediti di cui gli istituti privati, troppo allergici al rischio, vogliono sbarazzarsi. Ma la descrizione astratta che fanno gli economisti dell'intervento pubblico che ne risulta come espansione della "domanda aggregata" nasconde il fatto che il Governo spende per determinate cose e prende decisioni politiche a beneficio di imprese e individui specifici.

Confidi trentini verso la trasformazione in 107

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Penso che i tempi siano maturi per parlare di un progetto molto interessante che è partito qui, a Trento. Come alcuni sanno, in Trentino operano tre confidi, Confidimpresa Trentino, Cooperativa artigiana di garanzia e Cooperfidi. Sono tre realtà importanti, e superano tutti la soglia degli €75mn di attività. Dunque, a Trento abbiamo: tre confidi che devono chiedere l'iscrizione a 107, una Federazione delle cooperative (a cui i confidi sono associati) che fornisce consulenza e servizi di internal auditing alle casse rurali, un'alleanza tra IT provider bancari (Phoenix e Dedagroup) che offre una soluzione confidi 107, un dipartimento universitario che si diletta di confidi e tematiche connesse. Perché non fare qualcosa insieme? L'idea è stata lanciata qualche mese fa, è stata messa a punto, e siamo partiti con il progetto ConfidiPAT (PAT sta per Provincia Autonoma di Trento, l'altro attore chiave del settore).

sabato 24 gennaio 2009

Il consiglio del Papa ai Facebookers

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Riprendo dal Corriere un passaggio del discorso di Benedetto XVI su Internet.
Il concetto di amicizia ha goduto di un rinnovato rilancio nel vocabolario delle reti sociali digitali emerse negli ultimi anni - scrive Benedetto XVI -. Tale concetto è una delle più nobili conquiste della cultura umana. Per questo motivo occorre essere attenti a non banalizzare il concetto e l'esperienza dell'amicizia. Sarebbe triste se il nostro desiderio di sostenere e sviluppare online le amicizie si realizzasse a spese della disponibilità per la famiglia, per i vicini e per coloro che si incontrano nella realtà di ogni giorno, sul posto di lavoro, a scuola, nel tempo libero.
Vale anche per aleablog (ma non a caso con tanti amici visitatori ci conosciamo anche di persona).

Mucchetti su ricapitalizzazione delle banche e prevenzione del credit crunch

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Segnalo un articolo di Massimo Mucchetti a pag. 21 del Corriere della Sera di oggi. Nell'apertura si analizzano le clausole delle obbligazioni subordinate convertibili che lo Stato potrà sottoscrivere per ricapitalizzare le banche. Fortemente scoraggianti, come dire "Banche, meglio se riuscite a cavarvela da sole, o cercando capitale da altri". Mucchetti passa poi a trattare di credito, osservando:
Siamo in recessione. Se durerà secondo la media, ne avremo fino a metà 2010, ma potrebbe andar peggio. Le imprese, di ogni taglia, hanno bisogno di credito sicuro non per gli investimenti (per lo più rinviati) ma per finanziare la gestione fatalmente più lenta negli incassi. Aziende sane possono saltare perché non ottengono il prestito necessario a pagare una cambiale in scadenza. Le banche, specialmente le grandi, in questi anni, hanno finanziato soprattutto la finanza. Necessitano di un bagno di umiltà per reimparare il rapporto con il cliente, magari dalle popolari migliori e dal credito cooperativo. E tuttavia certi no non sono senza motivo: la banca ha anch'essa bisogno di liquidità perché ha anch'essa debiti da onorare; oggi i tassi attivi compensano poco il rischio di insolvenza. Alla fine, tra Confindustria e Abi il duello è tra due ragioni, non tra una ragione e un torto. Un numero crescente di debitori, finora finanziati a breve, sta concordando con le banche l'allungamento delle scadenze, ma un numero ancora maggiore non è in grado di farlo e quasi tutti non riescono a farlo in misura sufficiente. Le grandi banche stanno prestando denaro a medio termine a tassi inferiori ai loro costi in un numero di casi non più trascurabile. Si prevede il raddoppio delle perdite su crediti. Il che incide per miliardi sui margini del 2009.

venerdì 23 gennaio 2009

Dedicato a Bartolo l'ottimista

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Segnalo a Bartolo Mililli e a tutti i gentili visitatori l'editoriale Recessione. I numeri non sono tutto scritto per ilsussidiario.net dal mio amico Paolo Preti, professore di Organizzazione alla SDA Bocconi e ad Aosta, e co-autore di un libro di successo sulla piccola impresa. Un invito ragionevole a non dimenticare quello che abbiamo saputo fare in situazioni difficili come l'attuale, e ad apprezzare quello di cui siamo ricchi. Nelle ricette di Preti si parla anche di ricapitalizzazione, di aggregazione attorno agli imprenditori più capaci, di logiche di rilancio, e non di costosa assistenza.

Un po' di macro-finanza non guasta ...

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... come in questo articolo dell'Economist sul nesso tra crisi e squilibri dei flussi finanziari tra USA e paesi emergenti. Cito le conclusioni:
America, Britain and other deficit countries have drowned themselves in cheap credit from abroad. Because the structural forces behind the global saving glut are unlikely to abate quickly, there is a real risk that the dangerous imbalances will persist—with America’s public sector as the new consumer of last resort. It would be foolish to focus on fixing the financial industry only to find that the public finances are left in ruins.
Sempre sull'Economist di questa settimana un ricco rapporto speciale su The future of finance con questo articolo In the Plato's cave, sui limiti dei modelli quantitativi.

Neafidi lancia un plafond da &#8364;200mn per il sostegno alla liquidità delle Pmi

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Un articolo sul Sole 24 ore di oggi a pag. 23 (non linkabile) presenta il programma di Neafidi per sostenere la liquidità delle imprese industriali. Neafidi garantirà fino a €200mn di linee di credito chirografarie (18 mesi per finanziamento del circolante e 36 mesi per piani di ricapitalizzazione), a spread sull'euribor compresi tra 1 e 1,7 per cento. Gli importi unitari saranno compresi tra 50 e 500 mila euro. L'istruttoria seguirà un iter veloce, con focus sulle perdite pregresse e sul rapporto di indebitamento. L'iniziativa ha trovato il pieno appoggio della Regione Veneto e delle principali banche operanti nel territorio interessato (Neafidi è l'espressione di Confindustria nelle province di Vicenza, sede del confidi, Venezia, Verona, Belluno, Rovigo, Treviso e Pordenone).

mercoledì 21 gennaio 2009

Il mio paper sul TAEG di filiera credito-garanzia confidi

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Ho sistemato la sbobinatura del mio intervento al Convegno Confidi Emilia-Romagna al quale ho partecipato lo scorso 2 dicembre a Bologna. Se ricordate, ero invitato per parlare di TAEG del credito in presenza di garanzia confidi. Potete scaricare qui il paper, dove ho conservato un po' del mio parlato (sfrondando il superfluo).

Rapporto Unicredit sulle piccole imprese: un nuovo modello di sviluppo per il Mezzogiorno

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Ho ricevuto oggi per posta il bel volume Il Mezzogiorno verso un nuovo modello di sviluppo territoriale (scaricabile in pdf), quinta edizione del Rapporto UniCredit sulle Piccole Imprese. E' stato curato dalla Divisione Retail di Unicredit Group con la collaborazione del Consorzio A.A.STER (guidato da Aldo Bonomi). Cito dalla presentazione:
Quest'anno l'attenzione si è concentrata sul mezzogiorno, cercando di offrire una visione il più possibile concreta dell'economia meridionale sviluppando una serie di tematiche evidenziate attraverso due tipi di analisi. La prima, pone in risalto il sistema economico, il contesto operativo di riferimento e le principali caratteristiche del territorio, e lo confronta non solo con il resto del Paese ma anche con "i mezzogiorni" di Spagna e Germania, scelti tra i Paesi europei di maggiori dimensioni al cui interno esistono zone in relativo ritardo di sviluppo.

Scusate l'interruzione

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Abbiamo qualche problema con l'applicazione web che ospita aleablog. Ieri e oggi il sito è andato giù. Mi scuso con i visitatori. Cercheremo al più presto una soluzione stabile al problema.

martedì 20 gennaio 2009

GB: nuovo piano salva-credito

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Come negli USA, la prima tornata di aiuti al sistema bancario britannico non è bastata. La nazionalizzazione di Northern Rock e le massicce ricapitalizzazioni dei principali gruppi non hanno rimosso l'incertezza sulla stabilità delle banche. Royal Bank of Scotland (Rbs) ha segnato il record storico delle perdite per una società britannica: 28 miliardi di sterline, di cui 20 legati all'acquisizione della Abn Amro. Il Governo ha convertito le sue prefered shares in azioni ordinarie per ridurre l'onere degli interessi, aumentando la sua quota di Rbs dal 58 al 70 per cento.

lunedì 19 gennaio 2009

Comunicato di Artigiancredito Toscano neo-iscritto confidi 107

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Dopo la nostra anticipazione, ecco il comunicato ufficiale:
(AGI) - Firenze, 19 gen. - Banca d'Italia ha iscritto Artigiancredito Toscano, consorzio fidi delle pmi, nell'elenco speciale degli intermediari finanziari. Sorto nel 2006 dalla fusione dei diciotto confidi provinciali promossi dalle associazioni Cna e Confartigianato, e' il primo consorzio fidi in Italia a ricevere l'autorizzazione ad operare sotto la vigilanza della Banca d'Italia nel mercato regolato del credito, un riconoscimento prestigioso che consentira' alla societa' di rilasciare garanzie alle imprese associate equivalenti a quelle bancarie. Cio' si tradurra' per le imprese in migliori opportunita' di accesso al credito, in termini sia di finanziabilita' delle operazioni sia di livello dei tassi, sensibilmente piu' vantaggiosi di quelli ordinari. Act potra' inoltre operare anche in favore di altri soggetti, come ad esempio i dipendenti delle stesse imprese. La decisione di Banca d'Italia e' giunta dopo una minuziosa istruttoria che ha verificato la sussistenza dei requisiti patrimoniali di Act rispetto alle garanzie rilasciate e all'operativita' programmata nel prossimo triennio e l'adeguatezza dell'organizzazione aziendale con particolare riferimento al sistema dei controlli interni. Il 2009 sara' un anno difficile per le imprese e Act, in virtu' dell'accresciuto valore delle garanzie, destinate a essere decisive per ottenere interventi di ristrutturazione finanziaria - cosi' preziosi in tempi di recessione per contenere gli oneri finanziari - e affidamenti a breve necessari per sopperire alle esigenze del ciclo produttivo, potra' rappresentare un sostegno ancora piu' efficace che in passato. Questi interventi sono gia' stati sperimentati con successo nell'ultimo trimestre dell'anno, quando nel pieno della crisi che ha sconvolto i mercati finanziari il consiglio di amministrazione di Act, in piena sintonia con le istanze del sistema imprenditoriale rappresentate da Cna e Confartigianato, lancio' una campagna per sostenere le imprese che ha condotto a risultati molto positivi: tra ottobre e dicembre sono state infatti garantite operazioni per circa 200 milioni di euro, con un incremento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2007.
Come dire, quando il gioco si fa duro ...

Ricapitalizzare le imprese: è una parola (d'ordine)!

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L'ultimo Economist vede un 2009 di massicce (e forzate) emissioni azionarie per la ricapitalizzazione delle imprese. In questo articolo The great dilution osserva che nell'anno in corso vanno a scadere $518md di corporate bonds e più di $1.000md di linee di credito. Con gli attuali cash flow operativi, questo debito non è rifinanziabile. Da qui la pressione a raccogliere cassa con nuove offerte di azioni, anche con la formula da noi familiare, ma in passato vilipesa nel mondo anglosassone, della rights issue (emissione a sconto con diritto d'opzione per i vecchi azionisti). Per molte corporation c'è il rischio di un'enorme diluizione degli attuali azionariati, ma tant'è. E qualcuno, come la Scottish & Southern, settore energia, cerca di giocare d'anticipo per accaparrarsi capitali (£479mn nel caso citato), magari per lanciare tra qualche mese deal opportunistici (leggi scalate).

Rischio break-up per Eurolandia?

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Un commento su Bloomberg vede sfaldarsi la visione di Trichet di un Europa monetaria sempre più unita. Sono discorsi brutti, e li sentiamo spesso in questi giorni, dopo il declassamento del debito sovrano di Grecia, e il negative watch per Irlanda, Spagna e Portogallo (l'Italia ha difeso il suo A+, con i complimenti, relativi, delle agenzie per il basso debito privato e il sostanziale equilibrio dei conti con l'estero). Non amo l'allarmismo, ma giusto per assaggiare il clima, segnalo questo pezzo di Bottarelli sul sussidiario.net che rinvia a un articolo del Sunday Telegraph, "Monetary union has left half of Europe trapped in depression".

domenica 18 gennaio 2009

Sacconi (Welfare): contro la crisi spendere meglio i fondi per la formazione

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[...] Ci sarebbero inoltre i fondi interprofessionali per la formazione continua costituiti dalle parti sociali con la trattenuta dello 0,30%. Una "dote" di 1,5 miliardi in parte riutilizzabili. Spero che su questo si possa arrivare quanto prima a un accordo con Regioni e parti sociali in modo da concentrare queste risorse sul sostegno al reddito unito ad attività di utile formazione in maniera che il tempo di non lavoro sia impiegato per incrementare le competenze.

sabato 17 gennaio 2009

Nasce il MIC per rilanciare l'interbancario oltre l'overnight

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Come riferito dai media (vedi questa news Reuters), la Banca d'Italia ha creato con Abi ed e-Mid un nuovo segmento di mercato interbancario collateralizzato (Mic) che assicura l'anonimato e prevede la compartecipazione delle banche alla coperture dei rischi. Le banche potranno partecipare al mercato entro un limite massimo correlato al patrimonio di vigilanza e, comunque, nell'ambito del valore delle garanzie conferite alla Banca d'Italia: titoli stanziabili presso l'Eurosistema, altre attività e strumenti finanziari con specifiche caratteristiche. Nello schema di funzionamento del nuovo segmento di mercato interbancario la Banca d'Italia provvede a valutare il collateral prestato dalle banche; a verificare che le negoziazioni rispettino limiti e condizioni fissati; ad assicurare il puntuale regolamento delle operazioni nel caso di inadempienza di un operatore, rivalendosi successivamente sulle garanzie conferite.

Bozza di Decreto sul Fondo Finanza d'Impresa:rilancio del private equity. E il Fondo di garanzia Pmi?

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Sul Sole 24 ore di oggi, a pag. 2, un articolo (non linkabile) di Carmine Fotina anticipa i contenuti di un Decreto con cui il Ministro Scajola (Sviluppo Economico) intende finalmente lanciare, dopo due anni di incubazione, il Fondo Finanza d'Impresa (ne parlava qui uno dei suoi ideatori, Andrea Vecchia, dello staff dell'ex Ministro Bersani). Il FFI dovrebbe accorpare gli interventi pubblici a sostegno del private equity, con un focus sulle Pmi innovative nelle fasi di start-up e crescita. Diversi gli interventi attuabili, tra cui ricordiamo i seguenti:
  • fondi rotativi pubblici creati da Stato, Regioni, finanziarie regionali per assumere partecipazioni in Pmi innovative o per garantire le perdite su partecipazioni assunte da società di venture capital; le partecipazioni assunte o garantite, comprensive della quota privata, non devono superare €1,5mn per azienda per anno; così formulato, il decreto non sfrutterebbe i maggiori spazi per aiuti di Stato al capitale di rischio consentiti dal recente piano anticrisi della Commissione Europea, che innalza i limiti agli apporti a €2,5mn per impresa per anno con una percentuale minima di fondi di origine privata del 30%.
  • apporti pubblici a fondi di investimento di tipo chiuso fino al 50% per un massimo di 10 anni.
La dotazioni per il FFI-equity sarebbe di almeno €150mn per il 2009. Sarebbero inoltre accorpati i residui di altri programmi (Fondo Hi-tech per il Sud, il Fondo rotativo ex Sviluppo Italia, la quota del Fondo per l'innovazione tecnologica destinato alle imprese innovative).

venerdì 16 gennaio 2009

Aiuti da $138md per Bank of America

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Come anticipa Bloomberg, il Governo USA interverrà a sostegno di Bank of America, gravata dalle perdite incamerate con il salvataggio di Merrill Lynch. Saranno garantiti $118md di mutui residenziali e commerciali e credit default swap. Il Governo sottoscriverà, inoltre, $20md di preferred shares con dividendo all'8%. I fondi necessari saranno attinti dalla prima tranche del Troubled Asset Relief Program. Il Senato USA ha votato ieri, dopo il via libera di Barack Obama, lo sblocco dei restanti $350md di fondi TARP.

Che la forza (rigogliosa) sia con voi

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«Ripeto oggi - ha detto Draghi ricordando Carli - le sue esatte parole: "Non sono sopite nel Paese forze rigogliose che accettano le condizioni nelle quali il genio delle invenzioni si sviluppa in finezza sotto la costrizione dell'aumento del rischio, in un mercato che si estende fino ai confini del mondo". Chiunque abbia o possa avere responsabilità di comando nella sfera pubblica e nella sfera privata può creare lo spazio, intelligentemente ordinato, perché queste forze possano agire. Con l'urgenza - ha aggiunto il Governatore - la determinazione e la serietà che la situazione attuale richiede. Così renderemmo omaggio a un grande italiano e a un grande europeo»
Luca

Il Comitato di Basilea avvia la consultazione sugli emendamenti post-crisi

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Oggi Nout Wellink, presidente del Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria, ha presentato (vedi comunicato) una serie di documenti di consultazione sui punti critici del Framework in vigore.

Basilea 2 non ha colpa della crisi: il paper di Cannata e Quagliariello

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Il centro Carefin della Bocconi, diretto da Andrea Resti, pubblica un paper di Francesco Cannata e Marco Quagliariello, economisti della Banca d'Italia, dal titolo The role of Basel II in the subprime financial crisis: guilty or not guilty?. Lo potete scaricare dal link (previa registrazione gratuita). Gli autori prendono atto delle accuse contro Basilea 2 formulate da economisti, politici e operatori. Dopo aver ricostruito la dinamica e le caratteristiche della crisi, di cui Basilea 2 sarebbe tra i principali responsabili, Cannata e Quagliariello passano in rassegna le principali imputazioni, confutandole. Le conclusioni? Sebbene sia urgente emendare le parti dell'Accordo che non hanno (o non avrebbero, se vigenti) funzionato bene durante la crisi, non ci sono ragioni valide per abbandonare la filosofia sottostante il nuovo framework.

Finsardegna e Artigiancredito Toscano primi confidi iscritti a 107: la testimonianza di Claudio D'Auria

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Penso che interessi a tutti questo contributo di Claudio D'Auria, consulente presso Allen & Overy, amico e assiduo frequentatore del blog, che pubblico molto volentieri.

Rapporto del Gruppo dei 30: "Financial Reform: A Framework for Financial Stability"

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Il Group of Thirty non è un forum istituzionale, come il Financial Stability Forum, ma una think-tank formata da banchieri (centrali e privati, ex e in carica) e super-economisti. Ne fanno parte, per il nostro paese, Mario Draghi e Tommaso Padoa-Schioppa. Ha avuto risalto sui media la pubblicazione del rapporto Financial Reform: A Framework for Financial Stability. E' scaricabile al costo di $49, mentre è gratis l'elenco delle 18 raccomandazioni: i 30 saggi propongono, tra l'altro, di allargare il perimetro degli intermediari e dei mercati regolamentati (includendo gli hedge fund e i derivati su crediti e stringendo sulle quasi-banche come i fondi di mercato monetario), di limitare il proprietary trading dei gruppi bancari, di rafforzare il loro capitale, di attenuare l'impatto della contabilità al fair value sugli utili, di consentire accantonamenti su crediti anti-ciclici. Molta sintonia con le analoghe raccomandazioni del FSF di aprile e ottobre 2008: là troviamo più di 70 raccomandazioni.

BCE: tasso Refi al 2%, ma attenti alla liquidity trap

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Il fatto lo conoscete, la Banca Centrale Europea ha portato il tasso obiettivo sul rifinanziamento principale al 2%, giù di mezzo punto, con effetto dal 21 gennaio. Da quella data i depositi marginali presso la BCE renderanno l'1%, e il rifinanziamento marginale costerà il 3%. Cito il monito di Trichet dal Sole 24 ore:
Trichet non ha mancato di sottolineare i rischi di un taglio eccessivo del costo del denaro. «Non è nostra intenzione ritrovarci in una trappola della liquidità», ha spiegato il presidente dell'Eurotower riferendosi al rischio di tagliare i tassi di interesse eccessivamente creando così le condizioni per una liquidità eccessiva nel sistema, tale da produrre una nuova fiammata delll'inflazione. «L'esperienza ci insegna - ha aggiunto - che una volta entrati nella trappola della liquidità, poi è molto difficile uscirne». Niente corse al ribasso, quindi, con Stati Uniti e Giappone.

Uscito il Bollettino economico della Banca d'Italia 1/2009

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Ne parlano tutti i quotidiani oggi, lo trovate qui. Sul fronte reale le previsioni sono, prevedibilmente, negative (PIL -2% nel 2009). Ecco una stralcio dal sommario che tratta del credito.
Rallenta il credito bancario - Il credito bancario cresce a tassi ancora sostenuti ma è in rallentamento, riflettendo una domanda di finanziamenti da parte di imprese e famiglie resa più prudente dalla recessione. Il rallentamento del credito è più intenso nei confronti delle piccole imprese. L'indagine periodica sul credito condotta dalla Banca d'Italia segnala inoltre un progressivo inasprimento delle condizioni di concessione dei prestiti; è in aumento, secondo altri sondaggi, la percentuale di imprese che incontrano difficoltà nel finanziarsi. Le banche, in Italia come in altri paesi, adattano l'attivo dei propri bilanci alle difficoltà di provvista e al costo crescente della stessa. L'allentamento delle tensioni sui mercati monetari e finanziari e il rafforzamento patrimoniale degli intermediari, facilitati dalle misure prese dal Governo e dalla Banca d'Italia, potranno contribuire a distendere le condizioni di offerta di credito. I dati relativi alle prime due decadi di dicembre segnalano che le recenti riduzioni dei tassi ufficiali si stanno gradualmente trasmettendo ai tassi sui prestiti bancari.
E poi dal Bollettino a pag. 35 il passo sulla qualità del credito:
La qualità del credito ha iniziato a risentire del peggioramento ciclico. Dati preliminari indicano che nel corso del terzo trimestre del 2008, al netto della componente stagionale, il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti è aumentato. La crescita è stata più forte per il credito erogato nel mezzogiorno e, a livello settoriale, per quello concesso alle imprese di costruzioni. Il tasso d’insolvenza dei prestiti concessi alle famiglie consumatrici è invece rimasto sostanzialmente stabile.
Amici che vi occupate come me di finanza delle Pmi, spremiamo le meningi e tiriamo su le maniche. Che la crisi non ci colga imbambolati, ne va dell'onore nostro e del Paese.

giovedì 15 gennaio 2009

Rating ECAI: nuove esperienze a Trento e alcune riflessioni

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Confidimpresa Trentino ha deciso di ricorrere al servizio di rating della società Lince per le società di capitali. La decisione è maturata in seguito al grande successo del programma di riassetto finanziario della Provincia Autonoma di Trento, sul quale i confidi trentini hanno raccolto centinaia di richieste. L'outsourcing della fase di scoring creditizio verso Lince sta consentendo una lavorazione più spedita di questa coda di pratiche, ma non è questo l'unico motivo. Parlando con il direttore di Confidimpresa, Sergio Anzelini, ho appreso che il servizio ha un costo per pratica competitivo in un'ottica make-or-buy. La tariffa, che ovviamente non è divulgabile, è differenziata tra semplice scoring ad uso gestionale e rating ECAI valido a fini di Vigilanza. Confidimpresa per ora si avvale del servizio del primo tipo, ma quando diventerà un 107 (è sopra la soglia degli €75mn e ha già intrapreso il percorso di trasformazione) potrà anche avvalersi del rating ECAI per ponderare il rischio delle esposizioni garantite. Un altro utilizzo potenziale di questo rating, che è corredato da una PD/LGD, riguarda il calcolo dell'intensità di aiuto di Stato secondo una metodologia basata sul rischio (altro argomento gettonato su aleablog, vedi mio intervento a Taormina).

Ben Bernanke sulle politiche Fed

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Ho ridotto, volutamente, i commenti sul quadro globale, cioè sui macrointerventi monetari e fiscali degli altri paesi. Ci torno su fugacemente.

mercoledì 14 gennaio 2009

GB: garanzie statali sui prestiti alle Pmi per £10md

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Il Sole 24 ore riferisce del piano annunciato nel regno Unito dal governo Brown per sostenere le piccole e medie imprese colpite dal credit crunch. L'esposizione garantita dallo Stato ammonta a £10md, con una quota coperta del 50% (per un erogato, quindi, pari al doppio). La garanzia statale è remunerata da una commissione a carico dell'impresa. Di questo intervento parlano più diffusamente un articolo e un commento dal sito del Financial Times (registrazione gratuita). Il dibattito sull'opportunità delle nuove misure è animatissimo. Forte è la paura di un intervento di salvataggio a spese dei contribuenti, dato che sui programmi di garanzia creditizia statale si registrano, dalla crisi in avanti, tassi di default del 28%, in crescita.

martedì 13 gennaio 2009

Pubblicata la tassonomia IFRS 2009 in versione <i> exposure draft</i>

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Come anticipato da questo articolo, il team XBRL della IASC Foundation ha pubblicato una versione provvisoria della tassonomia IFRS 2009 (vedi qui per il comunicato ufficiale).
Da una prima analisi, questa versione riflette i cambiamenti dovuti alle modifiche degli IFRS ed apporta alcune piccole migliorie tecniche. Non cambiano invece, rispetto alla versione 2008, l'architettura e le scelte tecnologiche principali (suddivisione dei linkbase per principio contabile e misurato uso delle XBRL dimensions) di cui abbiamo parlato in questo post.

Davide

lunedì 12 gennaio 2009

Rating PMI per Basilea 2 standard: alcune testimonianze

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Sul Sole 24 ore di oggi un articolo (a pag. 13, non linkabile) di Emanuele Scarci tratta della scelta tra approccio standard e IRB che le banche italiane hanno fatto (e in alcuni casi modificheranno). Milovan Milovic, responsabile rating di Lince, l'unica ECAI italiana ad oggi autorizzata, illustra i vantaggi dei rating esterni per le banche standard: il database di Lince fornisce il rating per 152mila aziende secondo una classificazione fine del merito di credito in 19 classi. Alla luce delle PD stimate, una fetta consistente della clientela rientra nelle fasce nr 1 e 2, pesate al 20% e al 50%, con un sensibile risparmio di capitale rispetto al risk weight corporate per le imprese senza rating, che Basilea fissa al 100% (75% per le imprese retail). Ubi Banca, utente del servizio Lince, conta di realizzare importanti risparmi di capitale dall'applicazione dei rating esterni.

Comunicato del Ministro Brunetta su XBRL

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Sul sito del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione è stato pubblicato il 9/1 un comunicato sulla pubblicazione del noto Decreto del 31/12. Ne cito un passaggio
Con tale decreto il Ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta ha inteso dare impulso al processo di semplificazione e dematerializzazione dei procedimenti amministrativi a beneficio delle imprese e far sì che l’Italia sia il primo Paese al mondo a prevedere l’obbligo di usare il formato elettronico elaborabile XBRL per la presentazione dei bilanci.

domenica 11 gennaio 2009

Decreto anti-crisi: revisione in Commissione delle norme sul Fondo centrale di garanzia

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Un articolo di Carmine Fotina sul Sole 24 ore di oggi (non linkabile) ci aggiorna sull'iter di discussione nella Commissione Bilancio e Finanza della Camera dell'art. 11 del Decreto anti-crisi del 28/11 che riguarda i confidi. Si precisano le condizioni della garanzia statale di ultima istanza sul Fondo centrale di garanzia per le Pmi, sebbene non siamo sicuri al 100% che si riesca a rientrare nei paletti che Basilea 2 richiede per la ponderazione zero. Nello specifico, gli impegni del Fondo (di garanzia) saranno coperti dal Fondo di riserva per le spese obbligatorie e di ordine ex legge 468 del 5/8/1978, un fondo generico per le passività potenziali future presso il Tesoro. E' un passo avanti rispetto alla sibillina formulazione originaria ("nei limiti delle risorse destinate a tale scopo a legislazione vigente sul bilancio dello Stato"). Restano però aperte tante questioni: quantificare tale esposizione nel bilancio statale, trattarla o meno come aiuto di Stato, remunerare o no lo Stato garante (eh sì, difficile che non si sollevi la questione, col gran parlare che si fa di onerosità delle garanzie statali sulla provvista subordinata delle banche).

venerdì 9 gennaio 2009

Garanzie confidi e finanziamento delle imprese innovative: un paper di Ughetto e Vezzulli

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Massimo Ceretto di Eurofidi mi segnala un interessante paper di Elisa Ughetto (Politecnico di Torino) e Andrea Vezzulli (Università statale di Milano) dal titolo Guarantee-Backed Loans and R&D Investment. Do Mutual Guarantee Consortiums Value R&D? (documento scaricabile). Lo studio si basa sull'analisi statistica di un dataset di pratiche svolte da Eurofidi. I risultati paiono evidenziare vincoli nell'accesso al credito delle imprese innovative, anche quando interviene un ente di garanzia: infatti, le imprese che chiedono prestiti per progetti di ricerca e sviluppo, pur non presentando un probabilità di default più elevata, hanno una minor probabilità di essere finanziate.

Basilea 2: col passaggio dall'AIG al SIG più enfasi sugli standard di vigilanza

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Con un comunicato, il Comitato di Basilea annuncia l'estensione del mandato dell'AIG (Accord Implementation Group), rinominato SIG (Standard implementation Group). Il SIG si occuperà in termini generali dell'implementazione delle linee guida e degli standard del Comitato di Basilea in modo coordinato e coerente a livello internazionale, andando oltre l'attuazione del framework di Basilea 2. Sarà ancora presieduto da José María Roldán, Direttore Generale della Vigilanza alla Banca di Spagna.

giovedì 8 gennaio 2009

Intervento di Andrea Resti: Basilea 2 non c'era, non può essere colpevole della crisi

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Vi segnalo questo brillante articolo di Andrea Resti sul sito lavoce.info, dove si respinge l'accusa a Basilea 2 di essere tra le cause della crisi finanziaria globale, per il semplice fatto che non era in vigore negli USA presso le istituzioni travolte dal turmoil. Si indicano altri punti deboli del nuovo Accordo: non includere nel primo pilastro il rischio tasso sul banking book, l'eccessiva enfasi data ad una componente variegata quale è il rischio operativo, e la mancata revisione delle regole sugli strumenti ammessi nel capitale regolamentare.

martedì 6 gennaio 2009

Paper del Comitato di Basilea sullo stress testing

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Il Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria ha pubblicato un paper Principles for sound stress testing practices and supervision. Attingendo agli insegnamenti della crisi, il paper presenta i principi per il governo, la progettazione e la realizzazione dei programmi di stress testing presso le banche. Tratta dei punti di debolezza messi in luce dalla crisi finanziaria, specie nell'area del risk transfer. Fissa inoltre i ruoli e le responsabilità degli organi di vigilanza in merito alla supervisione delle pratiche di stress testing, sollecitando in particolare a fornire stime di rischio orientate al futuro, a combinare informazioni storiche e da modelli, a integrarle nei processi di pianificazione del capitale e della liquidità.

venerdì 2 gennaio 2009

Mutui casa indicizzati al tasso BCE-refi: disposizioni Banca d'Italia sulla trasparenza

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La Banca d'Italia ha emanato le disposizioni in materia di Mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale. Disposizioni di trasparenza ai sensi del d.l. n. 185/2008. Cito dal testo:
Secondo quanto previsto dall’articolo 2, comma 5 del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, recante “Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale”, in corso di conversione (d’ora in avanti, il “decreto legge”), a partire dal 1° gennaio 2009, le banche che offrono mutui garantiti da ipoteca per l’acquisto dell’abitazione principale (d’ora in avanti, “mutui”) sono tenute ad assicurare alla clientela la possibilità di stipulare tali contratti a un tasso variabile indicizzato al tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale della Banca Centrale Europea. Il tasso complessivo applicato in tali contratti deve essere in linea con quello praticato per le altre forme di indicizzazione offerte.

Nuovo anno e buoni propositi. Una promessa: il <i>business point</i>

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Buon 2009, amici visitatori! Spero che lo abbiate cominciato bene.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sui bilanci XBRL

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Nella Gazzetta Ufficiale n. 304 del 31-12-2008 è stato pubblicato il Decreto del Presidente del consiglio dei ministri del 10 dicembre 2008, Specifiche tecniche del formato elettronico elaborabile (XBRL) per la presentazione dei bilanci di esercizio e consolidati e di altri atti al registro delle imprese. Potete accedere per 60 gg al testo del Decreto sul sito della Gazzetta Ufficiale.