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mercoledì 25 febbraio 2009

Dalla FSA segnali contrastanti sulle necessità di capitale delle banche britanniche



La Financial Services Authority, supervisore unico del settore finanziario e assicurativo in UK, fatica a trovare il passo nello scenario post crisi. Prima applaudita, e poi aspramente criticata, per il "tocco lieve" dei suoi controlli, la FSA intende oggi consentire alle banche inglesi di operare con solvency ratios appena sopra i minimi di Basilea: 4% di core tier 1 e 6-7% di tier 1. In questo modo si eviterebbe la raccolta di mezzi freschi in una situazione di mercato in cui gli investitori fuggono dal rischio azionario delle banche inglesi. Sarebbe quindi una doverosa correzione anticiclica.
Il mercato la pensa diversamente, specie quando gli arrivano notizie come questa: il gruppo Lloyds espone nel bilancio 2008 perdite per £10md. Il requisito di tier 1 che il mercato chiede con quest'aria è almeno il 10%.
Qualche tempo fa il Presidente della FSA, Adair Turner, aveva invocato un inasprimento dei requisiti per il rischio di mercato (vedi news di Risk) buoni per l'epoca in cui nei portafogli c'erano solo titoli di Stato e derivati plain vanilla, ma oggi troppo bassi.
E' dura progettare politiche di disaster recovery quando il disaster è già avvenuto.

Luca

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