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sabato 28 novembre 2009

Il super-confidi regionale di Confcommercio Lombardia



Da ilGiornale.it:
Siglato oggi all'Unione del Commercio di Milano l'atto costitutivo del "super-confidi" regionale di commercio, turismo, servizi, artigianato: un confidi di secondo grado denominato "Asconfidi Lombardia" e costituito sotto forma di società cooperativa per azioni. Ascomfidi Lombardia riunisce 13 consorzi fidi: Ascomfidi Brescia, Ascomfidi Cremona, Ascomfidi Varese, Co.Fidi - Cdo Milano, Cooperativa Artigiana Lombardia di Garanzia (Milano), Fidicomet (il Fondo di garanzia fidi dell'Unione del Commercio di Milano), Fidicomtur (Como), Fiditer (Mantova), Fogalco (Bergamo), Fondo di Garanzia (Lecco), Sofidi (Sondrio), Coopgara Procredito C.i.a.s. (Milano), Ascom-fidi (Pavia). Il "super-confidi", spiega Unione del commercio, viene costituito per raggiungere quelle capacità dimensionali, strutturali e organizzative che consentiranno l'iscrizione del nuovo organismo di garanzia in Bankitalia nell'elenco "speciale" di cui all'articolo 107 del Testo unico bancario. Il nuovo "super-confidi" regionale sarà, cioè, in grado di rilasciare garanzie per il sistema bancario più forti e nel rispetto dei nuovi requisiti previsti dalla normativa di "Basilea 2". Asconfidi Lombardia, attraverso l'attività dei 13 confidi aderenti sarà in grado di sviluppare una operatività di circa 5.000 operazioni di finanziamento annue per un ammontare di circa 250 milioni di euro ed oltre 40 banche convenzionate sul territorio lombardo.
Il commercio era rimasto fuori dal processo di aggregazione dei confidi di 2° grado della Lombardia. Questo annuncio dice della volontà di rafforzare la rete dei confidi Confcommercio (coinvolgendo altre realtà come la Cooperativa Artigiana Lombardia di Garanzia e il Co.fidi di CDO) con una nuova struttura di secondo livello che raggiunga presto i numeri per l'iscrizione a 107.
In passato non ho nascosto la mia perplessità su modelli federativi come questo. Chissà, con la crisi potrei ricredermi, se questo modello policentrico saprà realizzare una maggior responsabilizzazione e isolare una buona parte dei rischi in compartimenti stagni cosicché la nave resti a galla se uno si allaga. Purché si eviti la balcanizzazione della governance.

Luca

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5 commenti:

Sapio ha detto...

Esistono altri Confidi con modello federativo? Ci sono già i primi risultati? Sopratutto di governance?

Luca ha detto...

Il modello tradizionale è il confidi di 2' grado (nell'era pre 107) che sta evolvendo verso un 107 baricentro che stende le sue ali sopra una comunità di 106 di primo livello, ma non li sostituisce. Come esempi a me noti ci sono Federfidi Lombarda e Centrofidi Terziario (che non è un confidi ma un 107 spa)

Gigi ha detto...

Non credo che il modello federativo risponda a criteri di isolamento del rischio in compartimenti stagni, da chiudere all'occorrenza. Sarebbe troppa grazia di Sant'Antonio tutto questo pensiero strategico. A pensar male, si sa, si fa peccato ma non si sbaglia. Penso dunque che, contrariamente alle intenzioni del legislatore di semplificare il panorama confidi, il modello policentrico o federativo sia solo un mezzo per salvare il maggior numero di (costose) poltrone.

excelsus ha detto...

Gigi ha colto nel segno!

Sapio ha detto...

Questi modelli federali non funzionano perché quelli che stanno al primo livello pretendono di conservare il poter decisionale di approvazione del credito a spese del secondo livello che dovrebbe caricarsi il rischio e star zitto. Poichè è il secondo livello, e non il primo, che risponde verso B d'Italia, in breve si creano delle tensioni interne che portano alla rottura.