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martedì 9 febbraio 2010

Hart e Zingales: le banche emettano coco-bonds convertibili in base agli spread sui CDS



Bell'articolo sul Sole 24 ore di due eminenti economisti, Oliver Hart e Luigi Zingales:
Nel contesto degli sforzi per evitare un replay della crisi finanziaria dello scorso anno, sta emergendo un consenso crescente fra autorità, studiosi e operatori del settore sullo strumento dei CoCo bonds, obbligazioni convertibili eventuali. Il concetto è quello di introdurre nella struttura del capitale delle banche una quota di strumenti di debito che possano essere convertiti in azioni quando l'istituto di credito si trova in difficoltà.[...] Se vogliamo impedire questi default serve un meccanismo che induca le banche a raccogliere più capitale quando le loro riserve di sicurezza si assottigliano. Purtroppo è in quel momento che raccogliere capitale costa di più: i nuovi fondi sorreggono il valore del debito esistente invece di creare valore per gli azionisti. Come possiamo fare per indurre le banche a raccogliere capitali?
Possiamo imparare dalle banche stesse. Quando gli istituti di credito finanziano l'acquisto di titoli a margine da parte di investitori, tengono quotidianamente sotto controllo l'ammontare del collaterale. Se scende sotto a una certa soglia, fanno una richiesta di deposito, obbligando l'investitore a scegliere se depositare una cifra aggiuntiva come garanzia o perdere l'investimento.[...]
Questo problema può essere risolto con una soglia automatica basata sui tanto denigrati Cds (Credit default swaps). I prezzi dei Cds forniscono un'informazione aggiornata sul rischio di rimborso di un determinato debito: si potrebbe imporre al regolatore di effettuare una richiesta di deposito ogni volta che il prezzo Cds del debito di una banca supera una certa soglia, ad esempio una media di un punto percentuale rispetto al mese precedente. Una soglia verificabile, basata sul mercato, mette al riparo dal rischio che il regolatore ritardi il momento dell'intervento.[...]
Buona lettura.

Luca

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