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martedì 23 marzo 2010

Da una BCC del Varesotto un bond per finanziamenti da imprenditore a imprenditore



La BCC di Busto Garolfo e Buguggiate ha lanciato un plafond di 4,5 milioni di prestiti per le imprese del territorio. La novità è il funding, che per 2/3 sarà assicurato da bond collocati presso imprese associate all'Unione Industriali della Provincia di Varese (o loro soci o manager). I titoli hanno scadenza 2 anni e tasso fisso del 2,25%, taglio minimo 1.000 euro. Anche il Sole 24 ore riporta e commenta la notizia. Le BCC hanno aumentato il loro rapporto impieghi/raccolta diretta dal 2007. Per non essere costrette a rallentare o contrarre le erogazioni (come i gruppi maggiori) devono procurarsi provvista stabile. Con questo programma le imprese (o gli imprenditori) liquidi sostengono l'offerta di credito locale.
Mi piace la concretezza dell'iniziativa.

Luca

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5 commenti:

Bartolo Mililli ha detto...

Ciao Luca, bella veramente questa pensata! Perchè non proponi un post nuovo del tipo "possibili funding per i confidi 107 e finanziamenti diretti al credito locale"? Con l'occasione Ti invio un link fresco fresco http://www.youtube.com/watch?v=4wo7-20jhDc&feature=related
Ciao a tutti.

Sapio ha detto...

Francamente sembra una cosa demagogica e pubblicitaria.

Luca ha detto...

Sapio: E' vero che il reimpiego locale di raccolta non l'hanno inventato con questa operazione (è un carattere storico del credito cooperativo, da Raiffeisen a Yunus passando per don Besana, fondatore della Cassa Rurale Cattolica di depositi e prestiti di S. Margarita, da cui questa BCC nasce), però il fatto di coinvolgere le imprese nel progettare un circuito di intermediazione è da apprezzare. 4,5 milioni di portfoglio su un portafoglio prestiti della BCC di circa un miliardo sono una cifra tangibile, ma non determinante, certo. Si può pensare a qualcosa di più innovativo e su scala più grande. Ma il passo è positivo.

Luca ha detto...

Bartolo: molto bello il video su Scicli barocca, grazie.

Gigi ha detto...

Ecco una vera banca del territorio. Che, come tutti, ha bisogno di consenso locale e quindi un po' di demagogia e di pubblicità ci sta. Sempre meglio, comuncque, della melensa pubblicità di Intesa che foraggia la (pessima) TV nazionale (pubblica e privata, il peggio, di solito, è bipartisan).