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giovedì 10 giugno 2010

A proposito di educazione finanziaria



Ieri la Banca d'Italia, come riferisce Repubblica - Finanza & Mercati, ha annunciato per voce di Ignazio Visco una strategia comune per l'educazione finanziaria, d'intesa con le altre Authority (CONSOB e ISVAP). Sarà creato un portale web che conterrà tutto il materiale e gli strumenti già presenti sui siti internet delle singole autorità. E' stato avviato inoltre un protocollo con il Ministero dell'Istruzione per svolgere test di apprendimento a conferma dell'efficacia del programma. L'annuncio è stato reso nel corso dell'OECD-Bank of Italy Symposium On Financial Literacy (qui le conclusioni di Anna Maria Tarantola).
Ora consentitemi un parallelo con l'educazione su un tema non meno importante, quello della salute. Ci sono persone in grado di occuparsene da sole, per cultura e più ancora per indole. Altre invece devono essere guidate, e per farlo occorrono figure vicine alle persone e alle famiglie (principalmente i medici di base). Le campagne di sensibilizzazione e screening sono utili, ma alla fine in una visita (periodica o più spesso per qualche acciacco imprevisto) raccogliete consigli e ragioni molto più convincenti per occuparvi della vostra salute in modo non fatalista (senza però scadere nell'ipocondria).
Non è mio compito valutare la qualità dell'assistenza medica di base, che dipende da fattori territoriali e dalla competenza / passione di ogni singolo dottore. Voglio dire qualcosa dell'assistenza finanziaria di base. Chi la fornisce, di norma? In ordine di apparizione: la banca (o il promotore finanziario, o il mediatore creditizio) e, per chi vi fa ricorso (tipicamente le imprese familiari), il commercialista, o il centro di assistenza contabile e fiscale, o il confidi. C'è anche la copertura dei media, generalisti e specializzati, ci sono i siti, i blog, e tutto il resto, ma anche qui si tratta di materiale utile per chi già ne capisce.
Mancano quasi del tutto il consulente finanziario indipendente (rara avis), e parlo sia di prodotti di risparmio, sia di accesso al credito e pianificazione finanziaria aziendale. Le altre figure legate alle reti distributive (sportellisti, promotori, mediatori) hanno modelli di formazione e di incentivazione ancora e sempre legati alla "produzione" di raccolta o erogazione. La formazione tecnica non manca, ma, quando c'è, è orientata alla vendita, specialmente quando i modelli di remunerazione a tutti i livelli della piramide enfatizzano la componente variabile (come potrebbe essere altrimenti?). Ci sono esempi virtuosi, specialmente quando la rete, bancaria e non, si avvale di un portafoglio prodotti multi-brand, ricco e di qualità, ma sono cose non sempre alla portata del cliente al dettaglio (e anche i clienti private non sono immuni dal rischio "sola").
Se non si interviene qui, sulle figure a contatto con i clienti, la financial literacy non farà grandi progressi.
Per quanto riguarda i rapporti con le piccole imprese, torno ovviamente a rilanciare la figura del business office, del quale ci sarebbe un disperato bisogno. Ma il mercato, e il quasi-mercato, del credito, della garanzia, della consulenza contabile, stentano a farla nascere.
Continuiamo a insistere con esperimenti concreti, se la pianta è sana attecchirà.

Luca

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4 commenti:

Sapio ha detto...

In numerosi incontri con addetti a vari livelli ho cercato di far capire che le garanzie fdj basate sulla disponibilità di fondi prestanziati non sono eligibili. Non sono mai riuscito a cavare un ragno dal buco.
Non si riesce a far capire a ben remunerati interlocutori questa semplice verità chi vuoi voglia capire il resto.
Come vedi dai commenti sul blog c'è persino chi ritiene accettabile agevolare gli evasori!
E' tutto un tirare a campare in attesa del prossimo condono o della prossima leggina. E intanto il 30% dei giovani sono senza lavoro. E' un assassinio generazionale. Perché una giovane coppia dovrebbe avere una prole numerosa quando questa prole, allorché sarà adulta, sarà condannata alla disoccupazione!

Luca ha detto...

Sapio: restando nella metafora della salute, siamo nella stagione del pronto soccorso e delle cure palliative, l'eleggibilità per Basilea 2 è parte di un protocollo di cura troppo sofisticato.

Diego Armando ha detto...

Un bell'esempio di materiale per l'educazione finanziaria del popolo è il documento della Task force argentina sull'OPS 2010 (sì, quella benemerita istituzione che ha consigliato di non aderire alla prima proposta di scambio sui bond insoluti del 2005). Lo trovate qui:
http://www.tfargentina.it/comunicati.php?ordine=data1
Vi sfido a capirci qualcosa senza dedicare alla lettura almeno mezza giornata, avendo un master in diritto internazionale dell'intermediazione finanziaria.
Per l'educazione finanziaria del popolo ha fatto molto di più il matematico Beppe Scienza:
http://www.dm.unito.it/personalpages/scienza/index.htm.
Sul tema Argentina 2008 ha scritto questo articolo
http://www.dm.unito.it/personalpages/scienza/documenti/Repubblica-2010-05-10.rtf
Almeno ci si capisce qualcosa!

Tom ha detto...

@ Sapio/Luca: Non è vero che non capiscono, fingono di non capire.....