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giovedì 17 febbraio 2011

Il 2010 di Intercredit Confidi (Teramo)

L’attività svolta da Intercredit ha visto un volume di finanziamenti erogati alle imprese e ai lavoratori autonomi per un valore di quasi 70 milioni di euro, in calo rispetto agli anni precedenti, ma in linea con l’andamento nazionale.
Ad una sostanziale tenuta del primo trimestre è seguito un calo parziale del secondo trimestre, fino ad arrivare al minimo nel mese di agosto, per poi cominciare una lenta risalita che ha visto una decisa ripresa nel mese di dicembre.
Il presidente di Intercredit, Gianfranco Mancini, vede un'opportunità per i 107 come facilitatori dell'accesso al credito in presenza di procedure di concessione più rigide. Auspica la pronta attivazione del nuovo sistema di contributi regionali ai confidi, nelle forme di apporti al patrimonio e abbattimento degli interessi.
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5 commenti:

Nerone ( il papà di Roeròs -lui ora è in piu'pausa- ha detto...

Il governatore Mario Draghi, nei mesi scorsi, aveva ribadito che i Confidi nell’anno 2010 erano stati determinanti per la concessione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese.
Il Direttore della Banca d’Italia di Palermo, Dott. Giuseppe Sopranzetti in un incontro operativo con i confidi 107 regionali Commerfidi, ConfeserFidi, Credimpresa, Fideo, Interconfidimed, Unifidi ha detto :
"Ora il ruolo dei Confidi 107, che rilasciano garanzie eligibili ai fini di Basilea 3, è destinato a diventare ancora più determinante per rimettere in circolo diversi milioni di euro bloccati da una Pubblica Amministrazione che non riesce a pagare alle scadenze contrattuali le aziende creditrici"
IL direttore esecutivo di UniCredit-Banco di Sicilia Salvatore Malandrino,invece ha affermato :
“ La sinergia con i confidi è destinata a rafforzarsi nell’interesse di tutte le imprese siciliane,grazie alle loro garanzie eligibili la Banca fruisce di benefici in termini di mitigazione del rischio e per questo riserva alle imprese loro associate condizioni economiche più favorevoli”.
Roberto Remondi, responsabile nazionale Unicredit delle convenzioni con i confidi invece ha chiosato :
“Più è consistente il patrimonio di un confidi, più garanzie può rilasciare alle Banche e quindi più imprese possono ottenere i finanziamenti a tassi convenzionati”
E a proposito di patrimonio dei confidi e degli strumenti per il trasferimento dei rischi, tutti i rappresentanti dei confidi presenti hanno dichiarato “siamo pronti a discutere con entusiasmo con la Regione nell’interesse delle 500 mila imprese siciliane, ci sono tante possibilità operative per rafforzare sia i confidi 107 che quelli 106, nel pieno rispetto delle norme comunitarie in materia di aiuti di stato a favore delle imprese e degli stessi confidi”.
Chiudendo gli occhi mi sembra di vedere l'impresa dentro una grande pentola, costruita, purtroppo insieme al coperchio, dallo Stato, mentre in ebollizione e prossima alla condizione ideale di cottura, che nota intorno a se molta solidarietà e anche qualche spunto di tenerezza.
Sono tutti intorno a lei , chi è contento per l'aumento del volume ...., chi è preoccupato per la ...salatura e chi, in maniera geniale pensa di fare qualche buco al coperchio ( perchè altrimenti con tutto quel caldo magari non respira bene ) .
Nessuno pensa che sia piu' semplice ....... spegnere il fuoco !!!

Anonimo ha detto...

@Nerone: verseggi su Roma incendiata? Puoi dire più prosaicamente come si potrebbe spegnere il fuoco?

Papa' è uscito ! ha detto...

Vedi Luca nell'ultimo periodo parrebbe che gran parte dei volumi delle erogazioni garantite siano prodotti dai ritardi nel pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni.
I Confidi, che sono comunque in prevalenza emanazione delle associazioni di categoria, sono quasi felici di questo business .
Ma è come che un impresario di pompe funebri sia contento della morte della mamma perchè c'è un cliente in piu' da servire.
Le stesse amministrazioni, colpevolmente ritardatarie, stipulano o comunque incentivano variegate convenzioni con banche e confidi per "agevolare le imprese" che cosi possono avere anticipatamente mquanto gia' gli spetta magari da 6 mesi pagndosi sopra un prezzo che nella sostanza erode il margine (se c'è ) gia' "stretto" della reddittività del lavoro o del servizio svolto.
In queste fantomatiche e spettacolari conferenze stampa Presidenti di Confidi e Presidenti di confederazioni e Associazioni sorridono fieri di questa grandiosa soluzione ! Ovviamente le imprese -socie- disperate non possono che utilizzare lo strumento.
Tu avrai gia' capito che questa soluzione è per mè inaudita poichè esiste il modo, benchè complesso e creativo di Bypassare il patto di stabilità da parte delle amministrazioni pubbliche chidendo loro l'anticipazione per pagare le imprese che cosi non avrebbero ulteriori costi e quindi erosione del margine di guadagno.
Ma non solo con una forte e incisiva azione di Lobby le stesse confederazioni, i Confidi e gli stessi amministratori potrebbero far leva sul Tesoro -leggi Tremonti- per modificare questo assurdo patto di stabilità !
Il fuoco si puo' spegnere Luca e i Confidi potrebbero indirizzare le garanzie sugli minvestimenti e sullo sviluppo e non sulla "croce rossa"

RoeRòs ha detto...

Scusa le imprecisioni

Anonimo ha detto...

@RoeRòs: il papà non si capiva molto, il tuo chiarimento sì e merita l'interruzione della pausa di riflessione; anch'io sono d'accordo, ci vorrebbe un big bang per sgonfiare i debiti di fornitura dalla PA in giù; anche Dario ha proposto lo stesso in un altro commento; gli ho risposto a volte lo si può fare, altre volte no.
Bisogna essere molto bravi ad attuare un intervento di questo genere, perché può bloccarsi ad un passaggio. Lo stesso ente pubblico potrebbe non avere i mezzi per pagare, o il pagamento potrebbe essere prosciugato dal dissesto del capofila che poi non riesce a pagare i suoi sub-fornitori.
E' molto più comodo tamponare dando più credito, la vasca rimane piena. Se la svuotiamo, si scopre che qualcuno nuota senza costume, e non è una bella figura per nessuno.
Bisognerebbe cominciare con qualche caso pilota. Io ci starei a ragionarci sopra.