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domenica 5 giugno 2011

Commissione Europea: Green Paper per la consultazione sull'IVA

Il 31 maggio è scaduto il periodo di consultazione sul green paper della Commissione dal titolo On the future of VAT Towards a simpler, more robust and efficient VAT system (disponible anche in versione italiana). Cito dall'introduzione le ragioni di questa iniziativa, che potrebbe portare a una riforma della disciplina comunitaria dell'IVA:

Un sistema dell’IVA più semplice ridurrebbe anche i costi operativi a carico dei contribuenti e delle amministrazioni fiscali, aumentando così i benefici netti per l’erario.
Occorre inoltre riconoscere adeguatamente il ruolo fondamentale delle imprese nella riscossione dell’IVA, in quanto l’IVA è un’imposta sui consumi e non sulle imprese. I costi legati al rispetto della normativa IVA rappresentano un pesante onere amministrativo per le imprese UE e la riduzione di tale onere contribuirebbe in modo significativo a potenziare la loro competitività.
Queste sono le principali sfide cui l’UE deve far fronte nel settore dell’IVA. In più, esse devono essere affrontate nel contesto particolare di un mercato unico che garantisce la libera circolazione di beni e servizi tra gli Stati membri, istituito nel 1993 con l’abolizione dei controlli fiscali alle frontiere interne dell’UE.
Il presente Libro verde mira ad avviare un ampio processo di consultazione con le parti interessate sul funzionamento dell’attuale sistema dell’IVA e sulle modalità della sua riformulazione in futuro.
Concordo pienamente. La disciplina dell'IVA è un labirinto, e gli adempimenti (o le esenzioni/eccezioni) sono innumerevoli, così come le falle sfruttate da operatori disonesti o criminali tout court. Il green paper evidenzia che il regime dell'IVA intra UE apre la strada ad eslusioni e frodi. Di conseguenza il gettito di questa imposta, che ha un peso prioritario e crescente nelle finanze pubbliche, è sensibilmente inferiore nell'Unione rispetto al suo livello teorico: le entrate effettive rappresentano solo in media il 55% delle entrate che sarebbero teoricamente riscosse se tutti i consumi finali fossero tassati all’aliquota ordinaria. Altri paesi dell’OCSE, come Giappone, Corea del Sud o Svizzera, hanno un sistema dell’IVA più efficiente che permette di raggiungere una percentuale del 73% circa. Il "risparmio" da elusione (di cui beneficiano i settori agevolati o le imprese furbe) genera un costo di maggiori adempimenti (che soffoca tutte le imprese). E' chiaramente un gioco a somma negativa.
I rimedi proposti comporterebbero ulteriori adempimenti riguardo alla documentazione in formato digitale dell'operatività rilevanti a fini IVA: obbligo di fatturazione elettronica, tenuta di data warehouse per gli accertamenti, obbligo di auditing delle rilevazioni, ecc. Stiamo molto attenti a non generare ulteriori costi (a carico delle amministrazioni finanziarie e dei contribuenti), e una nuova ondata di manovre elusive tecnologicamente più scaltre.

PS 6/6: I questo articolo trovare dati sul gap tra IVA teorica e reale in Italia e in altri paesi UE. Stampa questo post

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