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martedì 12 luglio 2011

La sciatteria ci costa 50 bp di Bund BTp spread

Seguiamo col fiato sospeso i grafici della differenza tra yield italiani e tedeschi, spinta all'insù dai trader che scommettono sulla debolezza delle nostre finanze e della nostra politica. Penso che questo appannamento di immagine non dipenda soltanto da comportamenti e reputazione dei governanti, ma ancor di più da piccoli segni di trascuratezza ed esaurimento di energie.

Mettiamoci nei panni di un viaggiatore che sbarca a Fiumicino dall'aereo direttamente collegato con l'aerostazione, come è capitato a me stamane. Bene, percorriamo i corridoi portano alla zona dei negozi e degli imbarchi: dove comincia il movimento, la segnaletica verso l'uscita e il ritiro bagagli è a mala pena visibile.
Se siete in partenza e dal controllo bagagli salite al piano degli imbarchi, scorgete le scale che scendono verso gli stessi in un varco nascosto tra due negozi. Chi ha progettato il layout ha pensato molto ad accontentare gli affittuari degli spazi commerciali e molto poco al principale utente dell'aeroporto, il viaggiatore.
Esempi come questo ne potremmo fare a centinaia in tutte le città d'Italia, nei servizi pubblici e privati.
Gente che sta bene, ma che pensa troppo ai fatti propri, e finisce per far stare peggio gli altri, che poi diventiamo tutti noi.
Così temo che ci vedano i trader a spasso per le nostre strade: invidiosi delle nostre ricchezze, ci impallinano sulla sciatteria. Stampa questo post

4 commenti:

Beppe ha detto...

Si ma appunto per questo, che ci stanno a fare i governanti? E poi, questi governanti? Se mancano di capacita' e responsabilità nel momento del bisogno, come sperare che cerchino il bene comune? Se non sono fedeli nel poco, come affidar loro il molto?

Anonimo ha detto...

Facciamoci sentire sul poco, e anche sul molto. Non basta il giudizio di indegnità, servono critiche precise e proposte ancor più precise.
PS: per non sembrare anti-romano denuncio un altro caso di sciatteria: i parcheggi ATM sulla linea 2 della metropolitana milanese a Gessate e Cologno. Trovarli è enigma per solutori abili. Sono circondati da parcheggi liberi riempiti nel modo più disordinato. La segnaletica interna è inesistente o quasi. Hanno il pregio di costare poco.

Gigi ha detto...

Luca, scusa il pistolotto ma un servizio scarso non costa poco: forse monetariamente. Ma costa sfiducia, rottura di scatole, tempo perso e queste cose non hanno prezzo. La privatizzazione (molte volte fittizia) di monopoli naturali come le grandi reti (energia, comunicazioni, strade, ferrovie, etc), ha portato negli ultimi 15-20 anni solamente a grandi e piccoli disservizi. I pochi operatori hanno creato dei mercati oligopolistici dove di privatistico ci sono solo gli stipendi degli amministratori (non solo i delegati) e il livello di servizio è precipitato. Non che non ci fossero miglioramenti da fare, ma non si è seguita la strada dell'efficientamento, della responsabilità, dell'economicità di gestione indipendentemente dalla natura privata o pubblica della proprietà. Si è semplicemente privatizzato delegando alla mano invisibile tutto ciò, ma senza successo. I treni ordinari di oggi sono peggiori di quelli di 20 anni fa e l'alta velocità, costata miliardi di euro allo stato, adesso fa profitti perché gli ammortamenti di quelle spese sono stati spesati a carico dello stato (e quindi è diventato debito pubblico) e le tariffe sono stratosferiche. Il compenso dell'AD, però è da società privata, mentre gli spread sui bund volano.
In questo paese mancano la serietà, a destra come a sinistra, passando per il centro, e una cultura economica di base.

Anonimo ha detto...

Gigi, come ha dimostrato l'esito del referendum sull'acqua, l'opinione pubblica ha sviluppato gli anticorpi contro il privatizzare come cosa vantaggiosa in se. In molte gestioni private sono riprodotti, con abile camuffamento, gli aspetti deteriori delle gestioni pubbliche inefficienti.
Avremmo bisogno di un sistema di valutazione robusto per distinguere i casi meritevoli da quelli deteriori, penso che salveremmo esperienze sia di gestione pubblica che di affidamento a privati. Dipende dalle persone che affidano e da quelle che gestiscono.