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giovedì 22 dicembre 2011

Paper Banca d'Italia: gestione crisi bancarie, Italians do it better

Segnalo un interessante paper di Giuseppe Boccuzzi uscito nei Quaderni di ricerca giuridica della Banca d'Italia: Verso un nuovo assetto della gestione delle crisi bancarie. Il dibattito internazionale e il modello italiano.


Cito dal sommario:
Avvalendosi delle analisi effettuate da economisti e regolatori, il lavoro analizza le più rilevanti crisi bancarie verificatesi negli Stati Uniti e in Europa, evidenziando, caso per caso, i problemi nonché le prassi e gli strumenti utilizzati dai Governi e dalle Banche Centrali.
Il lavoro comprende un'ampia ricostruzione degli assetti istituzionali prima e dopo le riforme che hanno seguito la crisi finanziaria. In tale quadro, uno speciale approfondimento è stato condotto sulle iniziative, attualmente nell'agenda dei regolatori internazionali, finalizzate a definire un comune quadro giuridico che le Autorità nazionali sono chiamate a recepire.
Il lavoro si sofferma sugli sforzi fatti a livello europeo per introdurre nuovi strumenti di risoluzione, nella prospettiva sia di going concern (bail-in) sia di gone concern (trasferimenti di attività e passività, bad bank, bridge bank). E' stata inoltre condotta un'approfondita analisi in merito alle proposte di riforma riguardanti le SIFIs (Systemically Important Financial Institutions) alla luce del corrente dibattito internazionale volto a ridurre il modal hazard.
Una specifica enfasi è data nel lavoro al modello italiano di gestione e risoluzione delle crisi bancarie che finora non è stato adeguatamente studiato nella letteratura economica e giuridica internazionale, ancorché esso sia operante sin dal 1936 con indiscutibile successo. Lo studio evidenzia tuttavia come alcuni regimi di risoluzione delle crisi recentemente introdotti abbiano assunto le linee fondanti di tale modello a schema di riferimento.
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1 commento:

Gigi ha detto...

Beh, del resto le banche le abbiamo inventate noi..., così come la partita doppia, l'accomandita, il pianoforte, la notazione musicale e la mafia. Italians do everything better, se solo ci mettiamo un po' di buona volontà e un po' di collaborazione.
Invece di piangerci addosso e di dividerci tra mille campanili basterebbe rimboccarsi le maniche tutti insieme con degli obiettivi chiari e condivisi.
Mi pare possa essere un buon proposito per il nuovo anno: smettere di piangere e progettare insieme il nostro futuro di italiani e di europei. Auguri!