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venerdì 16 marzo 2012

Unicredit per l'Italia: il reportage di un visitatore

Ho seguito sui media il lancio di Unicredit per l'Italia, una serie di iniziative del secondo gruppo bancario italiano per sostenere imprese e territori nell'innovazione, nei processi di internazionalizzazione e nello sviluppo economico locale. UniCredit per l'Italia è stato presentato mercoledì scorso (14 marzo) a Roma, davanti a una platea di imprenditori e di alcuni rappresentativi protagonisti della vita economica italiana (vedi articolo di Repubblica). Non ho partecipato, ma un nostro gentile visitatore ha seguito con attenzione l'evento, e mi ha mandato un reportage che pubblico con piacere.

Professore, buonasera. Di seguito inoltro una sintesi dei contenuti emersi nel contesto dell'evento Unicredit per l'Italia.Tra le misure annunciate da Unicredit - Ghizzoni e Piccini i relatori - per favorire l'accesso al credito delle PMI, la Banca ha previsto le seguenti strategie per il prossimo triennio 2012/2014.
1) Un Plafond di € 40 miliardi di nuovi finanziamenti dedicato alle PMI italiane già peraltro previsto dal recente piano industriale approvato dal cda della Banca. Dicono che non è un plafond di immagine ma è un vero e proprio obiettivo di budget triennale per la Banca.
Il plafond sarà spacchettato in tre direttrici: a) € 7 miliardi per la patrimonializzazione/rafforzamento dimensionale delle PMI - 2) € 21 miliardi per la cosiddetta liquidità d'impresa con particolare attenzione all'anticipazione dei crediti certificati verso la pubblica amministrazione non ancora riscossi dalle imprese - 3) € 12 miliardi dedicati ad innovazione ed internazionalizzazione delle PMI italiane.
In questo contesto Unicredit ha previsto già dal 2012 anche il lancio di nuove tranched cover dove "traghettare" i finanziamenti già assistiti da garanzie ad impatto patrimoniale rilasciate da Soggetti Garanti. In questo modo si incrementeranno le risorse patrimoniali libere dei Confidi i quali potranno disporre di maggiore leva per rilasciare nuove garanzie a favore delle imprese Socie. Da un punto di vista tecnico dovremo poi approfondirne i reali contenuti dell'annunciato progetto che in questo momento stanno condividendo con Assoconfidi.
Sempre in questa macro azione, la Banca, prima in Italia, ha inoltre già elaborato, con la consulenza di alcune Università italiane, anche un rating ad hoc da assegnare ai progetti delle imprese in start up: in poche parole oltre ad assegnare un rating all'impresa assegneranno anche un rating/giudizio sul progetto imprenditoriale che vorrà realizzare l'azienda in fase di start up.
2) In merito poi ai distretti industriali in crisi, la Banca costituirà 30 tavoli su tutto il territorio nazionale al fine di condividere con le Associazioni datoriali ed altri attori espressione del singolo territorio piani di rilancio/ristrutturazione dei distretti in crisi. Per la Toscana è stato citato il caso dell'Ansaldo Breda e del suo indotto mentre per le Marche è stato ricordato il caso della Merloni e del suo indotto.
La valutazione del merito creditizio sarà stringente e la Banca non finanzierà più attività decotte: in buona sostanza poche operazioni ma buone.
Grazie, amico, di questa sintesi chiara. Si preannunciano azioni interessanti che riguardano i confidi, come le tranched cover per scaricare il rischio in essere e liberare risorse per nuove operazioni.



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26 commenti:

Sapio ha detto...

"Unicredit ha previsto già dal 2012 anche il lancio di nuove tranched cover dove "traghettare" i finanziamenti già assistiti da garanzie ad impatto patrimoniale rilasciate da Soggetti Garanti."
Quindi tranched cover su portafogli già formati. OK, queste sarebbero vere tranched cover nel rispetto di spirito e sostanza della normativa. Vedremo.
@ Bartolo : ti ricorda niente quanto sopra? Loro lo faranno prima di voi!

pico ha detto...

Eh si, Eurofidi ci sta lavorando e probabilmente arrivera' per primo anche stavolta.
In ogni caso e' sempre una buona operazione che permettera' un incremento di fatturato ed un vantaggio per il più' importante partner bancario.

Sapio ha detto...

@Pico: l'operazione che ricordavo a Bartolo non è la stessa proposta da Unicredit. Quest'ultima genera in me perplessità perché proporre ad un Confidi (peggio a più Confidi) una cartolarizzazione per liberarli dal rischio fidejussorio sostenuto dal capitale, generalmente, non è vantaggioso per il Confidi.

Gigi ha detto...

Azz.. trenta tavoli in una botta sola. Lavoro per segherie e falegnami: se non è sostegno all'artigianato questo!

Roberto ha detto...

mi inserisco quale "persona informata dei fatti". E' stata anche annunciata, al di là delle cartolarizzazioni sintetiche, anche la disponibilità della Banca a liberare unilateralmente e gratuitamente uno stock di garanzie (nell'ordine di ca.150 mln €) in scadenza entro il 2013. Unico vincolo (direi ragionevole): mantenere le disponibilità liberate all'interno dell'operatività con Unicredit.Lo spirito è quello di cercare di rigenerare capacità operatività dei Confidi a supporto delle nuove erogazioni. Un caro saluto. Roberto Remondi

Anonimo ha detto...

Grazie, dott. Remondi. Immagino che in cambio dello scarico delle garanzie pregresse, il gruppo Unicredit esigerà garanzie più solide sulla "capacità operativa rigenerata".

roberto ha detto...

Rif. intervento Prof.Erzegovesi del 31.03
Sulle modalità operative è avviato un confronto con le principali Federazioni. La logica (sia per la liberazione gratuita dello stock in scadenza, sia per la piu' corposa tranched sugli stock) sarà quella di consentire ai Confidi di poter beneficiare, per una parte, di un'azione di rafforzamento patrimoniale, dall'altra di creare fondi per nuove operazioni con cap possibilmente capaci di migliorare la qualità dei portafogli. Questa impostazione credo vada nella direzione di una corretta crescita delle relazioni tra banca e Confidi e nelle scelte (anche commerciali, naturalmente) che le stesse comportano. Cordialmente, Roberto Remondi

Sapio ha detto...

L'operazione di scarico delle garanzie pregresse è da vedere come una transazione a saldo e stralcio.
Peraltro liberare fdj per costituire pegni-cap è, a parità di portafoglio, assolutamente ininfluente per Banche e confidi. Anzi per le banche leggermente penalizzante. Diverso, ma improbabile, se il nuovo portafoglio migliorasse in qualità.
Quindi nulla di nuovo sotto il sole

Gigi ha detto...

La liberazione unilaterale e gratuita da parte della banca è un bel gesto che però andrà valutato alla luce del sinallagma comunque sottostante (non è un caso che ci sia un confronto con le federazioni!).
Senza entrare in dettagli tecnici e in valutazioni patrimoniali ed effetti sul bilancio di banche e confidi (cosa che Sapio ed altri sanno fare 1000 volte meglio di me), ma liberare "gratuitamente" 150 mln di garanzie (nominali?) su prestiti in scadenza entro il 2013 (quindi l'ultimo prestito scade nel 2013 chissà quanti scadono nel 2012!) vuol dire per la banca rinunciare a garanzie su impieghi vivi di, al massimo, 40-60 mln (ipotizzando garanzie del 50% medie). Chiedere in cambio 300 mln di nuovi prestiti o rigarantire 300 mln di prestiti effettivi in portafoglio non è un'operazione gratuita né per la banca né per il confidi, soprattutto ai tassi attuali. C'è una chiara prestazione e controprestazione. E' auspicabile che i confidi sappiano fare bene i conti, in passato le banche hanno dimostrato che tutto quello che sembrava gratuito (le commissioni sui derivati, per esempio) in realtà era semplicemente nascosto.
"Nessun pasto è gratis" è una massima che ho imparato al primo anno di economia, ma già da piccolo i miei genitori mi hanno insegnato a non accettare caramelle gratuite da sconosciuti.
Il beau geste è encomiabile in astratto ma fino a che non avremo i dettagli dell'operazione non sapremo se "gratuitamente" è un artifizio retorico o una realtà di fatto.
Nascondere vere proposte commerciali del tutto legittime dietro atti di liberalità può essere una tecnica che ha funzionato in passato, ma mi sa che le crescenti professionalità dei confidi non si accontenteranno di sveglie e specchietti per dare in cambio dei veri tesori.

Sapio ha detto...

Il formaggio gratis sta solo nelle trappole per i topi.

Enrico ha detto...

Qualcuno si é posto il problema segnaletico di queste operazioni?
Grazie
Enrico

Anonimo ha detto...

Caro Enrico. Per la banca si tratta di rilevare l'estinzione di un pool di garanzie confidi in essere e di iscrivere una nuova copertura di tipo tranched cover, trattata a fini di vigilanza con la Supervisory Formula.
Per i confidi c'è da registrare l'estinzione delle stesse garanzie, che dovrebbe comportare lo storno (a ricavi) dei rispettivi risconti di commissioni e di fondi rischi. In contropartita di cosa? Bella domanda!
Il confidi in contropartita sottoscrive un nuovo rischio di prima perdita sulla tranched cover di un nuovo portafoglio. Costituisce un cash collateral alimentato da un fondo rischi ad hoc (riconosciuto a fini di vigilanza,per cui il rischio non genera altri assorbimenti patrimoniali). In cambio cosa ottiene? La spiegazione più semplice sarebbe che la contropartita è l'estinzione delle liability connesse alle garanzie preesistenti. Per cui il rischio della first loss tranche non genera nuovi ricavi per commissioni di garanzia (solo eventualmente ricavi per servizi di istruttoria o originazione). L'operazione inoltre potrebbe prevedere (mi pare) una tranche di second loss sottoscritta dal FEI. Penso che l'economia dell'operazione presupponga una copertura prevalente della prima tranche (e dell'eventuale seconda) con fondi o controgaranzie pubbliche.
Temo di essere rimasto sul generale. Se qualcuno ha già affrontato la questione specifica delle segnalazioni può darci una mano a capire meglio.

Sapio ha detto...

La logica economica di queste operazioni è che la banca, pagando qualcosina al Confidi, sostituisce le ricevute garanzie non eligibili con garanzie eligibili. La segnalazione è un inferno. Fino a due anni or sono si facevano (poche) operazioni tranched ma non si segnalavano perché i S.I. non erano pronti. Oggi lo sono? C'è qualcuno che ci legge e può risponderci con sincerità?

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti,
sono alla ricerca di info utili proprio perché io lavoro per un provider che fornisce il sistema informativo a più confidi e nella fattispecie mi occupo di segnalazioni di Vigilanza e Centrale rischi.
Concordo con Sapio sul fatto che i S.I. non siano ancora pronti però devo ammettere onestamente che i confidi raramente ci raccontano di questo tipo di operatività in fase di impianto e ancor più raramente si mettono al tavolo con noi per trovare una soluzione pratica a riguardo (dove per soluzione pratica intendo l’individuazione dei tecnicismi di Bankit per rappresentare questi fenomeni).
Purtroppo molto diverso è il discorso con il mondo BCC in cui le Federazioni offrono una valanga di spunti interpretativi avanzando anche le opportune richieste a Bankit e ai provider per mantenere correttamente aggiornato il funzionamento dei S.I.
Venendo a quanto scritto da Luca sono d’accordo con tutti i punti da te esposti. Io però sono un praticone e sto studiando (da qualche giorno) la soluzione pratica a quanto hai riportato.
Se da un lato condivido la necessità di cancellare le garanzie mi chiedo cosa dovrebbe segnalare il confidi in vigilanza e CR.
In quest’ultima segnalazione la categoria di censimento 5524.00 – garanzie concesse di natura finanziaria sparirebbe e al suo posto? A mio parere non sarebbe più rappresentata alcuna esposizione del cliente.
In vigilanza la forma tecnica delle garanzie (1401.02) per coerenza non dovrebbe più essere presente (in quanto cancellata) e quindi su che cosa calcolo l’assorbimento patrimoniale?
La circ.216 al 9° agg., cap.XIII, sez.III par.3.1.2 cita:
“Il requisito patrimoniale per il rischio di credito per le garanzie rilasciate a fronte di operazioni segmentate (“tranched cover”), per le quali i confidi coprono la quota di “prima perdita” mediante specifici fondi monetari, è – in coerenza con la disciplina prudenziale in materia di cartolarizzazioni (8) - pari all’ammontare dei fondi monetari medesimi (al netto delle eventuali rettifiche di valore), a condizione che la convenzione con l’intermediario garantito stabilisca in modo incontrovertibile che i confidi sono tenuti a fornire pagamenti per l’attività di garanzia nei limiti del fondo monetario. In tale circostanza non va calcolato un ulteriore requisito nei confronti dell’intermediario garantito presso il quale sono depositati i fondi monetari”.

Quindi l’assorbimento patrimoniale sarebbe rappresentato dal cash collateral costituito dal confidi. Ma con che percentuale di ponderazione? La normativa della cartolarizzazioni prevede un coefficiente di ponderazione del 1666,67% che essendo l’antireciproco del 6% (requisito patrimoniale per i confidi) vorrebbe dire un assorbimento del 100%.
Essendo però il cash collateral alimentato da un fondo rischi ad hoc, l’assorbimento patrimoniale finale dovrebbe essere nullo. Come ottengo questo effetto?

Anonimo ha detto...

seconda parte
Considero il fondo rischi alla stregua di una garanzia reale in denaro sul deposito ponderato al 1666,67%?
Per la rappresentazione di queste operazioni nella base informativa 3 invece? Una volta esclusa la forma tecnica 1401.02 (crediti di firma) non risulterebbe alcuna segnalazione.
Infine, per il bilancio, si potrebbe prevedere l’esposizione di tali operazioni nella tabella D. Garanzie rilasciate e impegni nella voce D.1.5 – Attività costituite in garanzie di obbligazioni di terzi?
Queste sono delle ipotesi che sto facendo ad “alta voce”, certamente avrò trascurato qualcosa o, forse, sbagliato in pieno l’analisi. Sono ancora lontano dal trovare il bandolo della matassa.
Sono in contatto con Fabio Camilletti, direttore di Fedart servizi (che come sapete è capofila dei confidi artigiani) che poco fa mi ha detto di aver indetto un incontro per la prossima settimana con Unicredit e confidi per discutere dell’operazione.
Per concludere va detto che manca un rappresentante per i confidi nel gruppo interfinanziario P.u.m.a. di Bankit. Se ce ne fosse uno forse problemi del genere verrebbero risolti con un batter di ciglio. Cari confidi, vi serve un candidato?
A presto
Enrico

Anonimo ha detto...

Amici: la materia è tremendamente complicata specialmente se vogliamo scendere nel dettaglio dei parametri delle segnalazioni. Sono contento di ospitare domande e tentativi di risposta, ma la soluzione è quella detta da Enrico: portare il problema nel gruppo di lavoro PUMA (lo sostengo da mesi), creando in quest'ultimo una sezione garanzie, rischio credito o come la volete chiamare.
Affrontando la questione a spizzichi e mozzichi non si capisce se l'attuale impianto (sia dei sistemi interni, sia delle segnalazioni), è soltanto da ritoccare oppure se occorre un restyling più robusto.
Detto questo, aggiungo che non ho la risposta per i quesiti specifici perché non sono fresco di studio degli schemi di segnalazione.
Se vi organizzate (possibilmente coordinandovi come sistema, non ha senso affrontare lo stesso problema in dieci tavoli diversi) posso dare qualche consiglio.

Sapio ha detto...

@ Anonimo: qualificati, non c'è ragione per l'anonimato. La segnalazione delle tranched è un inferno per le banche ed un paradiso per i Confidi. Il deposito pegnato è ponderato 100 e se contropartitato da un Fondo lo annulla mentre se non contropartitato assorbe per l'intero il PV.

Sapio ha detto...

@ Anonimo: quando dico qualificati intendo scegliti uno pseudonimo perché ci sono troppi anonimi che rendono difficile seguire la discussione.

Enrico ha detto...

Ciao Sapio...l'anonimo é l Enrico del precedente post.Ho dovuto lasciare anonimo perché rispondevo dal pc di un collega.Cmq se interessa nome e cognome sono Enrico Meggiolaro e lavoro per Iside. D accordissimo con la tua ipotesi,é quello che già facciamo per Federfidi Lombarda(che lavora molto con tranched).Mancano però i tecnicismi Bankit e il lavoro,ad oggi,é manuale sulle matrici.
Per Luca:se ci dovesse essere un incontro in tema sarei felice di intervenire..di tecnismi segnaletici un po' ne mastico

Sapio ha detto...

Ciao Enrico. Riflettevo: un pegno dare destinato ad esaurirsi quasi totalmente non dovrebbe essere contropartitato da un fondo avere, cioò debito. Sarebbe più logico stessero fra i conti d'ordine. La segnalazione non si semplifica?

Sapio ha detto...

@ Enrico: poi facci sapere come è andato l'incontro con Fabio ed Unicredit.
Se mi mandi una email (sapio.mr@libero.it)con il tuo cell. provo a darti una mano.

Enrico ha detto...

@Sapio: ciao Sapio, mi scuso per essermi assentato dalla discussione ma stavo preparando un intervento ad un convegno per cui ero distratto da altro.
Pensando alla tua soluzione di allocare tra i i conti d'ordine il pegno dare e il fondo non credo sia propriamente corretto. Leggendo alcune convenzioni che sono riuscito a farmi inviare (fra cui l'ultima concernente le operazioni tranched di prossima attivazione con Veneto sviluppo) risulta che il cash collateral sia costituito su un conto corrente intestato al confidi che, anche se destinato ad esaurirsi, deve essere rappresentato fra le attività alla voce 60 (crediti) di bilancio. Mi ha confermato questa ipotesi anche una consulente che lavora in ambito revisione contabile per uno studio di Milano.
A me in questi giorni é sorto un grande dilemma: spesso nel post si é parlato (anche Luca l'ha detto) del fatto che, posta in essere l'operazione tranched, le garanzie rilasciate dal confidi dovrebbero essere cancellate. Per cancellate cosa intendete? Chiedo questo perché pensando alla sua natura, la fideiussione del confidi si configura come un "contratto autonomo di garanzia" valido sia nei confronti del beneficiario che nei confronti del cliente. Quindi se nei confronti della banca potremmo pensare che le garanzie "decadano" lasciando il posto alle tranched, altro discorso é il rapporto fra confidi e cliente. Che facciamo, non lo segnaliamo più in CR? E se si dovesse presentare la necessità di attivare azioni di recupero nei suoi confronti come procediamo?
Grazie per la solita critica costruttiva.
Enrico

Enrico ha detto...

@Sapio: ti ho inviato la mail. Per tua informazione Fabio non mi ha chiamato al tavolo di lavoro sulle tranched. Ha pensato in primis solo ad un incontro fra confidi. Noi, come S.I., interverremo dopo (penso).
A presto

Sapio ha detto...

@Enrico: le operazioni Tranched Cover sono operazioni nuove per tutti e non ancora pienamente comprese. Innanzi tutto non è il Confidi che fa la Tranched Cover ma la banca (deve essere IRB advanced) allorché la segnala come tale calcolando il relativo assorbimento con la Supervisory Formula. Per i Confidi le operazioni e le segnalazioni sono simili alle vecchie operazioni a Cap (pegno cappato).
Veniamo ai Confidi e facciamo alcuni casi:
1) Un Confidi A ha questa situazione pregressa Cassa 100/ PN 100; PV libero=PN=100. Decide di pegnare la cassa per garantire un portafoglio e sul bilancio nulla cambia ma il PV va a Zero perché totalmente assorbito. Se il contratto lo prevede gestirà (servizio) le azioni di recupero girando il ricavato alla Banca Erogante. Se, dopo la fine dei recuperi, avanza qualcosa del pegno, alla fine lo porta a Ricavi e poi a Patrimonio.
2) Un Confidi B riceve una dotazione per garantire un portafoglio. La iscrive fra i conti d’ordine e la gestisce come attività di servizio. Il problema segnaletico è tutto della banca.
3) Un Confidi C riceve una dotazione da iscrivere in Stato Patrimoniale Cassa 100/Fondo 100. Attenzione il Fondo 100 è un debito e non un componente del PN. Allorché il Confidi C pegna la Cassa si produce un assorbimento sul PV come nel primo caso. Si potrebbe prevedere che il Fondo affluisca al PN (non credo si possibile poiché sarebbe un aiuto di Stato) ma così facendo ci sarebbe una immediata confusione e quella cifra portata a Patrimonio risponderebbe di tutte le altre obbligazioni del Confidi e verrebbero meno la separatezza e la destinazione del fondo.
Da quanto sopra si capisce anche il problema della cancellazione. Le Fdj sostituite da un pegno scompaiono dall’attivo del Confidi e non vanno più segnalate (la segnalazione la fa la banca). Per i pegni collettivi è già così. Il Confidi trattiene evidenza per scopi di monitoraggio. Ripeto per i Confidi leTranched sono normali operazioni con pegno cappato. Se ne sono fatte tante in passato.
Riunione Banche Confidi: premesso che il formaggio gratis sta solo nelle trappole per i topi, i Confidi valutino bene la convenienza dell’operazione che per la Banca ha il senso di sostituire garanzie di incerta escutibilità (fdj) con garanzie certe (pegno). Sono sicuro che la banca non ci perde. Chi ci perde allora?
Se mi mandate il contratto provo ad aiutarvi a capire. Fabio mi conosce.

Anonimo ha detto...

@Enrico: lo scopo delle tranched di cui stiamo parlando è (come dice anche Sapio) fare pulizia nei bilanci confidi di vecchie garanzie personali o ibride. Quindi non è ha senso che le vecchie garanzie rimangano in essere. Quali passi legali occorre compiere per chiudere tutti i rapporti con banche beneficiarie e imprese socie è un problema legale. Lo avranno sicuramente considerato in Unicredit. Chiedete, per sicurezza.

Enrico ha detto...

So che non c'entra molto con l'argomento ma vorrei sottolineare questo passaggio:
"Il 20 dicembre 2011 l’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority – "EBA") ha pubblicato per consultazione una bozza di Implementing Technical Standard (ITS) in materia di segnalazioni di vigilanza, con un’integrazione pubblicata il 13 febbraio u.s. relativa ai grandi rischi (1).
Una volta approvati in via definitiva e trasfusi in un regolamento UE, gli ITS saranno direttamente applicabili e cogenti per banche e SIM. Essi hanno l’obiettivo di uniformare, dal gennaio 2013, gli obblighi informativi contabili (FINREP) e prudenziali (COREP) e si inscrivono nel più vasto progetto di creazione di un single rulebook europeo.
Gli intermediari finanziari del futuro albo unico previsto dalla riforma del Titolo V del TUB, introdotta dal d.lgs. 141 del 2010, non sono tra i destinatari delle nuove disposizioni europee. Tuttavia, in linea con l’approccio adottato per la normativa prudenziale, la Banca d’Italia intende allineare i loro schemi segnaletici prudenziali a quelli delle banche"

Banca d'Italia ha indetto una consultazione pubblica.
Hanno risposto:
l’Associazione Bancaria Italiana (ABI);
l'Associazione Italiana per il Factoring (ASSIFACT);
l'Associazione del risparmio gestito (ASSOGESTIONI);
l'Ente nazionale per il microcredito (MICR).

E i confidi? Nessuno si é fatto sentire...Poi quando toccherà anche a loro tutti si metteranno a piangere..
Ribadisco, occorre fare sistema e ci serve qualcuno nel gruppo interfinanziario P.u.m.a.
Ripropongo la mia candidatura