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giovedì 31 maggio 2012

Dalle Considerazioni finali del Governatore: il credito alle imprese soffre ancora, ma niente zombie

Dalla lettura, istruttiva come sempre, delle Considerazioni finali del Governatore, ho segnato il passaggio sulla qualità del credito, che vi riporto:

La qualità del credito è peggiorata. Il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti concessi da banche italiane a residenti, inferiore all’1 per cento negli anni precedenti la crisi, ha toccato un picco del 2 per cento nel 2009.
La successiva discesa si è interrotta nella seconda metà dello scorso anno con il deterioramento della congiuntura; le nuove sofferenze sono tornate ad avvicinarsi al 2 per cento. Sono cresciuti anche i prestiti classificati tra gli incagli, quelli ristrutturati e quelli scaduti. Il peggioramento della qualità del credito ha interessato soprattutto i finanziamenti alle imprese.
La Vigilanza, attraverso l’attività ispettiva e l’analisi delle informazioni raccolte presso gli intermediari, opera un controllo rigoroso sulla congruità delle svalutazioni rispetto alle effettive prospettive di recupero dei crediti deteriorati. Ispezioni “tematiche” effettuate nel 2011 nei confronti di cinque gruppi bancari di medie e grandi dimensioni hanno rilevato una gestione complessivamente corretta dei crediti a più elevato rischio di deterioramento.
Non sono stati riscontrati diffusi fenomeni di sostegno protratto a imprese senza prospettive.
Si soffre, i margini sono risicati, ma le banche reggono il peso dei crediti deteriorati.
Non è poco, ma continuiamo a vigilare, pensando ai modi appropriati di accompagnare le imprese con, e senza, prospettive. Sulla dinamica dei crediti deteriorati, copio e incollo questa figura dalla Relazione, a pag. 181 (cliccate per ingrandire).

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