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mercoledì 27 giugno 2012

Da Trento il nuovo sport nazionale, anzi europeo: la disfida per la polenta

Ieri a Trento si sono concluse le Feste Vigiliane, una festa patronale (in onore di San Vigilio) trasformata negli anni ottanta in kermesse municipal-popolare. Le feste raggiungono l'apice con una disfida in costume, la Mascherada che contrappone le squadre dei Ciusi (feltrini) e dei Gobj (trentini). I primi attaccano per penetrare in un cerchio difeso dai secondi, al centro del quale sta la posta in palio, un paiolo di polenta. Ecco la descrizione dal sito delle Feste Vigiliane:


[La mascherada] trae le sue origini da un episodio storico accaduto nel VI secolo, successivamente ripreso e rappresentato in modi e forme diverse fino alla metà del XIX secolo. Dimenticata per più di un secolo, la disfida è stata rilanciata dal Comune di Trento a partire dal 1984 con la collaborazione della “Confraternita dei Ciusi e dei Gobj”, gruppo folkloristico costituitosi in forma autonoma nel 1989.
La rievocazione ricorda la strenua difesa di Trento da parte dei suoi abitanti contro gli abitanti di Feltre, i Feltrini, i quali, invitati nel capoluogo dal re Teodorico per collaborare alla costruzione delle mura cittadine, avrebbero saccheggiato i granai durante una tremenda carestia. Ne nacque un’accesa battaglia, che si concluse con la vittoria dei Trentini, i quali riuscirono a scacciare i Feltrini.
La Mascherada dei Ciusi e dei Gobj si sviluppa nella lotta tra la fazione dei “Gobj”, in costume grigio-nero, in rappresentanza dei Trentini, aiutati dalle loro donne, le “Strozzere”, e la fazione dei “Ciusi”, i Feltrini in costume giallo/rosso. Al centro della contesa e premio della stessa la polenta, che rappresenta la riserva di cibo della città che deve essere difesa dagli attacchi dei feltrini.Sia i Ciusi sia i Gobj sono coordinati da un re e da tre capitani che dirigono le azioni degli schieramenti. Sotto l’occhio vigile e attento degli “Arbitri”, che devono mantenere la calma e far rispettare le regole del gioco anche infliggendo punizioni e penalizzazioni, le due schiere si contendono la polenta preparata dalle strozzere, disponendosi nel seguente modo: i Gobj formano un cerchio a difesa del paiolo abbrancandosi vicendevolmente alle corde di cuoio saldamente cinte attorno alla loro vita, volgendo le terga al paiolo stesso; al centro del cerchio prendono posto le strozzere, armate di grandi ramazze che servono per difendere la loro polenta dagli assalti. I Ciusi devono disporsi in fila indiana a gruppetti di cinque, per cercare, nel rispetto delle regole del gioco, di rompere la catena degli avversari al fine di rompere il cerchio per conquistare la polenta.
Anticamente potevano partecipare alla Mascherada solamente i Nobili ed i due schieramenti erano composti da circa 150/200 persone. Attualmente il gruppo è composto da circa un centinaio di confratelli. Persegue lo scopo di tutelare e diffondere l’antica “Mascherada” per dare un’immagine nuova e sempre viva di questa rievocazione storica radicata nelle tradizioni della cultura popolare trentina.
Per maggiori informazioni: www.ciusiegobj.it
 Mel Gibson voleva fare un film sul Palio di Siena, città dove aveva ritrovato lo spirito epico di Braveheart. Non ha realizzato il progetto, e dubito che si consoli realizzando un kolossal sullo scontro tra feltrini e trentini. E fa male, perché il plot della Mascherada è attualissimo e si presta a numerosi piani di lettura e rilettura.
Banalmente, l'attacco dei Ciusi è metafora dell'attentato alle più ricche finanze delle regioni (e province) a statuto speciale, strenuamente difese dai Gobj autoctocni. Qualche incursione c'è stata negli ultimi mesi, speriamo che i feltrini non si trasformino in vandali.
Un cerchio imponente è quello eretto dalla "strozzera" Angela Merkel a difesa dell'economia germanica. Qui i Ciusi arrivano da Sud, e non finiscono di inventare espedienti per fare breccia nel portafoglio dei ricchi popoli nordici: eurobond, project bond, interventi della BCE, dell'EFSF, dell'ESM, di qualsiasi veicolo sovrannazionale che respiri e abbia degli euro da spendere.
Questo dal satellite.
Zoomando sul (famigerato) territorio, appaiono innumerevoli contese e scaramucce tra assortiti rassemblement  di Ciusi e Gobj locali per far proprio il paiolo riscaldato dal fuoco amico della spesa pubblica e para-pubblica nei suoi mille rivoli.
C'è poco da divertirsi, e non c'è nulla di cui scherzare.
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1 commento:

roberto ha detto...

Mi aggancio a questo post per sola affinità geografica con quanto vorrei introdurre. Leggo da una rassegna stampa(credo Corriere delle Alpi) che il Sig.Bertolini (CAG Trento) invita altri Confidi 107 trentini ad una aggregazione (fusione?) anche per perseguire, assieme, l'obiettivo di sviluppare le c.d. "attività residuali"con specifico riferimento, mi pare, ad attività tipicamente bancarie quali l'erogazione diretta del credito (mi immagino poi uno sviluppo naturale anche sulla raccolta). Ipotesi sfidante quanto, di questi tempi, alquanto rischiosa ed onerosa non solo per i maggiori requisiti patrimoniali necessari. "Fare" credito, di questi tempi, garantisce ben pochi margini, farlo con inadeguata expertise potrebbe risultare molto rischioso.Altrove anche la sola erogazione diretta di microcredito ha comportato impatti sugli accantonamenti piuttosto invasivi. In tema di supporto alle PMI (doveroso) premia maggiormente la sinergia (se manca, si lavori in tal senso) tra politiche economiche dei governi locali,banche e-appunto- confidi.Ciascuno nel proprio ruolo per creare valore "aggiuntivo". Il rischio è deteriorare anche quel poco che cè. Roberto