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mercoledì 22 agosto 2012

Fondo centrale: pubblicato il Decreto attuativo del Salva-Italia (finalmente!)

Sulla Gazzetta Ufficiale del 20 agosto è stato pubblicato il
Decreto Ministeriale del 26 giugno 2012 “Modifiche ed integrazioni ai criteri e alle modalita' per la concessione della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” . Ne dà notizia il Sole 24 ore. Il Decreto è molto articolato, per cui ho scritto una nota di commento che potete scaricare qui.
Con il DM in oggetto, emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’economia, si dà attuazione ad un primo importante blocco di interventi modificativi delle attuali regole del Fondo centrale, interventi disposti con l’art. 39 del decreto-legge “Salva Italia” del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”.
Consiglio la lettura del testo integrale (che ho commentato nel breve documento già menzionato sopra).
Nel blog avevo commentato in febbraio (con molta cautela) una primissima bozza che circolava tra i confidi in febbraio, in forma incompleta e provvisoria. 
Se avete fretta e volete un'impressione di sintesi, ecco i miei commenti riepilogativi:
  • Il DM attuativo privilegia l’obiettivo di dare continuità all’attuale operatività del Fondo. Questo ha comportato il rinvio di molte novità sostanziali (come le garanzie di portafoglio, sulle quali perà mi consta che si stia lavorando all’interno dei Ministeri interessati), e ha anche escluso innovazioni dell’impianto tecnico-attuariale del Fondo (regole di pricing delle commissioni e degli accantonamenti). 
  • La novità maggiore è il trattamento ad hoc delle operazioni di consolidamento di passività a breve termine in essere presso la stessa banca, sul quale si introduce un forte abbassamento della quota di copertura (al 30%, 36% nel caso dei confidi) e un aumento significativo delle commissioni (2% su garanzia diretta e 3% su controgaranzia). Si tratta di operazioni che con le regole precedenti non erano trattate in modo differenziato dalle altre operazioni a medio-lungo termine. La domanda di interventi di consolidamento era e rimane sostenuta a motivo della situazione di difficoltà finanziaria di molte aziende: c’era quindi la necessità di “disciplinarla” per evitare un eccessivo accumulo di rischi in capo al Fondo e per non snaturarne la finalità. Il Fondo non può infatti diventare un ammortizzatore delle situazioni di crisi. Non bisogna però ignorare il problema latente (seppur ben noto) degli incagli e delle sofferenze su prestiti a Pmi già presenti nei bilanci di banche e confidi. Sarebbe opportuno affrontare esplicitamente e coraggiosamente tale problema, cominciando a stimarne le dimensioni. Non sarebbe un intervento di diretta pertinenza del Fondo, ma se non lo si affronta rimarrà un’incertezza sulla tenuta della filiera credito-garanzia sostenuta dal Fondo stesso. 
  • L'altra grossa novità sono le garanzie sul capitale di rischio, ovvero sulle perdite realizzate a fronte di partecipazioni assunte da fondi chiusi.  Ne aveva accennato in varie occasioni pubbliche il DG di Eurofidi, Andrea Giotti, ad esempio nel convegno RES di febbraio a Firenze. Ora colgo il nesso. Giotti paralva di un miliardo di queste operazioni come "mercato" potenziale. Mah, forse ce la può fare, ma non tutti con la garanzia del Fondo, che si prevede copra il 50% delle perdite garantite (48% nel caso di contro-garanzia), ma su un portafoglio che all'interno dello stesso fondo è plafonato a 50 milioni di euro. Rinvio alla mia nota perché la materia è complicatissima.
  • Rimangono delle disparità di trattamento tra banche e confidi (tra garanzia diretta e contro-garanzia) delle quali non sono sempre chiare le motivazioni. Mi consta che nel corso dell’iter di stesura del DM, si sono introdotte delle modifiche migliorative per la contro-garanzia, che risulta nettamente favorita da commissioni più basse nelle operazioni di consolidamento di proprie passività a breve. Nelle operazioni con quota di garanzia più alta e/o commissione zero, sarebbero favorite le banche che intervengono in garanzia diretta. 
  • L’equilibrio economico e patrimoniale del Fondo rischia di indebolirsi per l’effetto congiunto dell’ampliamento delle fattispecie che pagano commissioni nulle o ridotte, e dell’abbassamento della percentuale minima di accantonamento al 6%. Pur ammettendo l’applicazione di accantonamenti più alti da parte del Comitato di gestione in funzione dei tassi di insolvenza osservati e della rischiosità, il DM non fa compiere progressi al sistema di risk management del Fondo. Sarebbe opportuno introdurre regole di accantonamento in funzione della tipologia, del rischio e della durata delle operazioni, sulla base di un definito sistema di misurazione del rischio. In assenza di un sistema ad hoc, si potrebbe adottare un sistema di accantonamenti basati sullo stesso sistema di calcolo dell’ESL ai fini degli aiuti di Stato, che di fatto utilizza un algoritmo basato su regole attuariali (sia pur semplificate) di equilibrio economico del portafoglio garantito. 
  • L’aumento delle quote di copertura in caso di intervento di terzi co-garanti (banche, regioni, camere di commercio, FEI), il c.d. fund raising, potrebbe dar luogo alla proliferazione di gestioni separate di dimensioni troppo ridotte e con rischi troppo concentrati, con alto rischio di perdite inattese eccedenti i rispettivi accantonamenti, pure segregati. Sapremo presto se il meccanismo funziona perché il DM sblocca il varo del progetto Unioncamere-FCG denominato "Confidi International",  presentato ancora in marzo (vedi post).
  • Sarebbe opportuno introdurre un pricing più differenziato delle commissioni, anche conservando l’intensità media di aiuto. Questo avrebbe un importante effetto “educativo” su banche e confidi, che sarebbero incoraggiate ad affinare i loro modelli di valutazione e controllo dei rischio di credito, e i correlati modelli di pricing del credito e delle garanzie assistite dalla copertura del Fondo. In passato, il valore della garanzia del Fondo è stato sistematicamente sottovalutato sia nei suoi effetti di copertura delle perdite, sia nella sua valenza di attenuazione del rischio di credito e degli assorbimenti patrimoniali. Esplicitare il valore “attuariale” della copertura offerta dal Fondo sarebbe il primo passo per apprezzarla e per gestire meglio tutti i rischi di credito dell’intermediario che ne beneficia. Per controllare i benefici finali per le imprese, oltre alle regole di trasparenza di cui all’art. 12, sarebbe opportuno istituire presso il Gestore un sistema di calcolo del costo effettivo del credito garantito (Taeg di filiera) per poter analizzare sulla popolazione delle aziende beneficiarie del Fondo l’effetto finale. Tale sistema richiederebbe una più puntuale segnalazione da parte degli intermediari delle condizioni di costo delle operazioni di finanziamento e garanzia agevolate dal Fondo.
Insomma, è bene che finalmente il Decreto sia stato emanato. Il Fondo non era la panacea, non lo diventerà per queste innovazioni introdotte. Tante potenziali distorsioni possono ancora passare per le maglie dei meccanismi di selezione e risk management. Per molti intermediari (penso ad alcuni confidi) il rapporto col fondo è un cordone ombelicale che assicura le funzioni vitali. Prima o poi si dovrà imparare a respirare coi propri polmoni. Nell'atmosfera povera di ossigeno in cui ci muoviamo, non è facile, né popolare, parlare criticamente dei (pochi) strumenti di sostegno pubblico che ci sono, e che producono. E' però altrettanto infruttuoso levare inni acritici al nuovo importante strumento con il quale lo Stato sostiene il credito alle Pmi. Sappiamo tutti che è da migliorare, monitorare attentamente. E ad ogni modo non basta.
Il dibattito tecnico, oltre che politico, e il lavoro di sperimentazione e attuazione che ne seguono, non devono fermarsi.
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40 commenti:

Dario Boilini ha detto...

Tentando di scaricare il documento ottengo questo messaggio di errore:

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Sapio ha detto...

Bravo Luca!

Anonimo ha detto...

Pessima riforma. Favorisce molto l'operatività in garanzia diretta delle Banche e , come al solito, scarica sui Confidi le posizioni a maggior rischio. Complimenti anche ad Assoconfidi!

Anonimo ha detto...

@Dario; intendi il link al mio documento? A me funziona. Provo a spostarlo su un altro server.
@Sapio: grazie!
@Anonimo: non me la prenderei con Assoconfidi, nella discussione della bozza penso che abbia ottenuto dei correttivi rilevanti rispetto alle prima stesura. La concorrenza tra garanzia diretta e contro-garanzia c'era prima e rimane adesso. I confidi hanno a disposizione degli strumenti sul Fondo centrale che rimangono importanti. Dipende da loro aggiungere ingredienti alla ricetta (soprattutto in termini di servizio alle imprese e supporto operativo alle banche) per essere più appetibili.

Sapio ha detto...

Il FCG con quali tempi paga e quando, e con quale frequenza non paga? Vorrei conoscere le statistiche (quantità e cause) dei disconoscimenti di garanzia.

Per alcune forme di intervento la garanzia diretta è favorita (% di copertura) rispetto all’indiretta. Le impre di Lazio, Toscana e Sicilia, che non possono ricorrere alla diretta, sono quindi sfavorite?

Luca auspica un pricing funzione di rating e durata ed è giusto. Solo che FCG non ha gli elementi per dare un rating alle imprese e la grigli(etta) ovviamente non basta.

fabiopansini ha detto...

Caro Professore leggo sempre con attenzione e piacere il Suo blog. Un'osservazione in merito alle Sue considerazioni relative all' 39 del Decreto Attuativo del Salva-Italia. Una precisazione che penso sia un refuso. Il plafond richiamato da tale decreto all'art 5 non e' ,se non ho male interpretato la lettura, di 1,5 mln di euro , ma di 2,5 mln di euro.
Le richiederei anche una riflessione in merito al vantaggio, per una banca, di ricorrere alla garanzia diretta piuttosto che a quella consortile. Perche' non cita mai i vantaggi della ponderazione? Io ho fatto dei calcoli e ho notato che tenendo conto di quest'aspetto la garanzia diretta per una Banca conviene sempre anche se la garanzia consortile ha percentuali d,intervento maggiori. Avrei piacere di leggere Sue considerazioni.
Saluti
F.P.

Anonimo ha detto...

@Sapio: sei sicuro che in Sicilia non si possa accedere alla garanzia diretta del Fondo? Se fosse così, come potrebbe operare il Cosvig di Confesercenti che non è un confidi ma una rete di accesso alla garanzia FCG diretta?

@fabiopansini: ben trovato. Grazie dell'attenzione e della segnalazione del refuso sull'importo massimo delle operazioni sopra i 36 mesi. Riguardo ai vantaggi di ponderazione, per la quota coperta da FCG l'effetto sui requisiti patrimoniali è lo stesso per garanzia diretta e contro-garanzia mediata da un confidi: si applica il coefficiente di rischio 0%, ai sensi delle regole comunitarie sul debito pubblico UE. Intendo la quota dell'esposizione bancaria che beneficia dell'intervento del Fondo in caso di default. Nella mia nota ho cercato di evidenziare la suddetta copertura. Nel caso di intervento del confidi, c'è poi l'effetto della garanzia confidi per la parte non contro-garantita: se il confidi è un 107, il coefficiente di rischio è legato al rating sovrano dell'Italia, per cui è attualmente il 50%, ma potrebbe passare al 100% se si adeguasse il rating Italia a BBB. Diamo per scontato che la garanzia confidi sia eleggibile rispetto ai requisiti oggettivi (contrattuali) dato che se non lo fosse non si trasmetterebbe validamente la risk mitigation della controgaranzia statale.
Ma forse lei ha qualche elemento che mi sfugge.

fabio pansini ha detto...

Buongiorno grazie per la tempestiva risposta. sono un ex "operaio del credito" e ho fatto questi conteggi per verificare concretamente l'interesse per un'istituto di credito di ricorrere ad una garanzia confidi piuttosto che ricorrere alla garanzia diretta. Sono conti semplici che mi fanno pensare, se non ho fatto errori di valutazione, al vantaggio, per una banca di acquisire la garanzia diretta del Fondo piuttosito che ricorrere a quella di un Confidi.

Immaginiamo la concessione di un prestito di 200.000 euro ad un’azienda retail (ponderazione 75% - metodo standard -) ai fini dell’ assorbimento del Patrimonio di Vigilanza :
in assenza della garanzia di MCC:
Patrimonio di Vigilanza = 200.000 x 75% x 8% = 12.000
in presenza di garanzia Confidi 107 all’80% a prima richiesta
Patrimonio di Vigilanza = (160.000 x 50% x 8%) + (40.000 x 75% x 8%) = 8.800
in presenza di garanzia MCC al 70% a prima richiesta
Patrimonio di Vigilanza =(140.000 x 0 x 8%) + (60.000 x 75% x 8%) = 3.600
Al fine di verificare il beneficio economico della diversa Ponderazione supponiamo, sempre alla stessa Azienda e per lo stesso prestito, di applicare un tasso del 7% ipotizzando un costo della raccolta dell’1% .
Avremo tre risultanze di costo :
Ponderazione Standard 75% Patrimonio di Vigilanza = 200.000 x 75% x 8% = 12.000
Costo Patrimonio di Vigilanza= 12.000 (somme che non posso impiegare) x 7% = 840
Raccolta = 200.000 – 12.000 = 188.000
Costo dei depositi = 188.000 x 1% =1.880
Costo Totale del prestito = 840 + 1.880 =2.720

Ponderazione al 50% su parte garantita all’80% da un Confidi 107
Patrimonio di Vigilanza =(160.000 x 50% x 8% ) + (40.000 x 75% x 8%) = 8.800
Costo Patrimonio di Vigilanza = 8.800 (somme che non posso impiegare) x 7% = 616
Raccolta = 200.000 – 8.800 = 191.200
Costo dei depositi =191.200 x 1% = 1.912
Costo Totale del prestito= 616 + 1912 = 2.528
Risorse a reddito = 3.200 (somme a disposizione da impiegare) x 7% = 224
Costo Totale = 2.528 – 224 = 2.304

Ponderazione 0 su parte garantita da MCC (70%)

Patrimonio di Vigilanza =(140.000 x 0 x 8% ) + (60.000 x 75% x 8%) = 3.600
Costo Patrimonio di Vigilanza= 3.600 (somme che non posso impiegare) x 7% = 252
Raccolta= 200.000 – 3.600 = 196.400
Costo dei depositi= 196.400 x 1% = 1.964
Costo Totale del prestito = 252 + 1964 = 2.216
Risorse a reddito = 8.400 (somme a disposizione da impiegare) x 7% = 588
COSTO TOTALE 2.216 – 588 = 1.628

RIASSUMENDO

Costo impiego con Ponderazione Standard = 2.720
Costo impiego con garanzia Confidi Ponderazione 50% = 2.304
Costo impiego con garanzia MCC Ponderazione 0 = 1.628

che ne pensa?
saluti
FP

Anonimo ha detto...

@Fabio: grazie dell'esempio portato, che mi pare corretto; in esso, però (come immaginavo), la garanzia confidi non beneficia della contro-garanzia MCC. Tenendone conto (se fosse presente) rimarrebbe la ponderazione zero sulla quota del credito contro-garantita (quota che dipende dal tipo di finanziamento, in alcuni casi è inferiore, in altri superiore al caso di gar diretta, come ho cercato di mostrare nella mia nota).

Sapio ha detto...

@Luca, sulla Sicilia passo la parola a Bartolo perché le mie informazioni si riferiscono ad una notizia di stampa relativa ad una legge regionale di recente approvazione.
Sulla ponderazione delle esposizioni vs i vigilati so che dovrebbe essere da alcuni mesi già al 100% poiché l'Italia è stata degradata da due agenzie di rating su tre.

Anonimo ha detto...

Me n'ero scordato! E sì che ci avevo scritto anche questo post:
http://alea-smefin.blogspot.it/2012/05/regione-sicilia-una-legge-blocca-la.html

Sapio ha detto...

@Fabio Pansini, ti suggerisco di rifare i calcoli con questa formula (prestiti di durata annuale, per i pluriennali è più complicata)senza trascurare la Perdita Attesa:
Tasso da applicare al cliente=(1/(1-PD))*(Costi operativi+Perdita Attesa+k*(Roe obiettivo lordo)+ (1-k)*Costo provvista)
La Perdita attesa=PD*LGD*EAD


Le banche standard calcolano la PA con metodi storici
Al posto di k si può usare Ponderazione* (8% o 6% a seconda dei casi
Nota il retail ottiene un beneficio sul K tramite ponderazione 75% (in precisi casi) ma non ha benefici sulla perdita attesa.

FabioP ha detto...

la ponderazione 0 in caso di ctg con MCC non vale solo per la determinazione del patrimonio di vigilanga dei Confidi utilizzatori? le banche ricevendo una garanzia confidi (ctg)hanno comunque una parte in "bianco" garantita dal patrimonio del confidi ed in questo caso non vale la ponderazione del 50% (o futura 100%) sulla garanzia rilasciata ancorchè ctg? non pensavo che i benefici della ponderazione 0 si potessero estendere sia al patrimonio del garante che del garantito. hai dei riferimenti su cui posso eventualmene approfondire quest'aspetto?
Grazie
rispondendo a Sapio, ed il fine del mio intervento nel blog aveva questa finalità, non sono in grado di portare avanti i calcoli con le variabili da Lei richiamate, mi sarebbe piaciuto, in concreto, verificare i valori in campo come da esempio da me riportato e ciò per avere un quadro completo sui benefici della garanzia diretta e della controgaranzia.

Anonimo ha detto...

La contro-garanzia, se di ente pubblico (Stato o regione) trasmette la sua forza mitigante all'esposizione sottostante la garanzia confidi. Il riferimento sono le disposizioni di vigilanza in materia di rischio di credito. Saluti.

Sapio ha detto...

@Fabio, usa PD=2,66%, LGD=45%, EAD=1. La PD=2,66 equivale a pond. 100% Dimentica per ora pond.=75%. Metti pure k=8%, hai tutto. Avrai sorprese.

David ha detto...

Il decreto realizza (in alcuni casi) un'ingiusta disparità di condizioni tra banca (GD)e confidi (CTG). Il secondo veicolo è diventato meno appetibile!
Forse va corretto il tiro!!

Anonimo ha detto...

@David: il tempo della (nobilissima) attività lobbistica è finito, quello che si poteva chiedere è stato chiesto, quello che si poteva correggere è stato corretto (lo sapete meglio voi di me). Adesso si tratta di usare lo strumento FCG così reimpostato nell'ambito di una strategia di offerta dei confidi. Qualche idea nuova?

Anonimo ha detto...

Si ma la lobby dell'ABI è immortale!

Anonimo ha detto...

Per il prossimo tavolo di confronto chiameremo Highlander ...

Anonimo ha detto...

La novità vera della riforma non risiede tanto nella disparità di trattamento tra la garanzia diretta e la controgaranzia rilasciate dal Fondo. La vera novità è che anche i Confidi si dovranno adattare alle accresciute percentuali di garanzia diretta concesse dal Fondo alle Banche. E con le difficoltà patrimoniali che hanno non mi pare proprio sia stata una scelta opportuna. Il Fondo infatti oramai governa il mercato delle garanzie in Italia.

David ha detto...

E il principio di concorrenza?!

Anonimo ha detto...

@Anonimo (19:38): spunto intressante; penso che le preferenze delle banche cambieranno, ma non sono in grado di prevedere i tempi e i modi. In effetti è difficile per un confidi competere sulle operazioni in cui la banca può passare direttamente all'azienda una garanzia diretta dell'80%, superiore come incidenza sul prestito alla contro-garanzia prevista nello stesso caso per i confidi. Ribadisco che il confidi deve giocare la carta dei servizi di accompagnamento (offerti all'impresa) e di supporto alla gestione della pratica (offerti alla banca). Il mero accesso al Fondo centrale non basta più come modello di offerta.
A margine noto che il dialogo banche-confidi parrebbe, stando a molti dei vostri commenti, raffreddato. E' proprio così? E' solo un problema a livello di rappresentanze nazionali? Ci sono esempi di dialogo costruttivo, promossi da singoli gruppi bancari?

Anonimo ha detto...

I problemi sono:

il peso enorme dell'ABI;

l'evanescenza di AssoConfidi ed annesse Associazioni datoriali.

sapio ha detto...

qualcuno sa se le proposte Giavazzi riguardano pure il FCGPMI?

Anonimo ha detto...

Professore, Due osservazioni di sintesi.
A livello di impresa non vedo alcuna differenza tra la garanzia diretta e quella controgarantita, se non il costo che il Confidi ricarica sulla garanzia, ma a proposito: il Confidi può chiedere una commissione più alta di quella indicata nelle normative? E se si, perché?
Ma mi viene spontaneo dire che se il Confidi vuole una commissione più alta, l'impresa va in banca dove paga meno. O no?
Per quanto riguarda la ponderazione a zero, se è vero nella garanzia diretta, lei è sicuro che Banca d'Italia consenta la ponderazione a zero in presenza della contro garanzia?
Si informi ma penso proprio di no, perché mi sembra regoli il tutto il doppio default e quindi le banche dovrebbero retare anche il Confidi per ponderare a zero, ma forse mi sbaglio.

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo, il confidi applica una commissione sulla propria garanzia, quella pagata al fondo è un costo di riassicurazione per il confidi, coperto dalla commissione confidi che ovviamente è superiore.
Sulla questione dell'eleggibilità della controgaranzia. Sono regole di vigilanza, non mie congetture. Si informi lei, faccia una ricerca su aleablog o altrove.

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
sono entrato da poco nel mondo del confidi e vorrei capire il livello di patrimonio di vigilanza ( e quindi parallelamente anche il livello di costi) che una banca sostiene se eroga un finanziamento
-in modalità diretta;
-con un confidi 107;
-con un confidi non 107;
-in presenza di MCC.

Vorrei capire dunque i vantaggi della ponderazione zero sia dal punto di vista della banca che dal punto di vista dei confidi.
Grazie

Anonimo ha detto...

Caro amico, troppa carne al fuoco per un commento. Magari qualcuno può segnalare qualche lavoro recente. Niente però può sostituire lo studio delle disposizioni di vigilanza per una comprensione di prima mano. Sembra di perdere tempo, ma ne perde di più a cercare risposte preconfezionate spesso parziali o non esatte. La materia è complicata e piena di se e ma.

Sapio ha detto...

@Anonimo delle 13:03 Ponderazione zero del FCG significa che lo stato si accolla pro quota l'onere della perdita attesa e del costo del capitale a presidio dell'inattesa. Se il FCG si accolla l'80% dell'80% significa che il 64% del fido sarà a ponderazione 0% mentre la restante parte a ponderazione 100%. In questo momento (causa downgrading Italia) i Confidi 107 e 106 non hanno potere attenuatorio e ponderano come l'impresa 100%. Il tasso per l'impresa risulterà dalla media ponderata della quota garantita e della quota non garantita.

Imprenditore ha detto...

Grazie Professore, mi chiedo, ma se un Confidi si controgarantisce, per cosa chiede la commissione se non ha rischio, visto che garantisce lo Stato?
Mi sembra peró che lei abbia glissato sui miei due semplici quesiti e allora sarò più concreto con un paio di numeri.
Se un imprenditore salentino si rivolge alla sua Banca avrà una garanzia del 70/80% senza pagare nulla: gratis!
Se lo stesso imprenditore, invece, va da un qualsiasi Confidi, si deve iscrivere (diciamo 1.000 €?) poi sulla medesima garanzia dovrà pagare una commissione che, da quello che leggo nel suo blog, varia a seconda della classe di rischio dell'impresa, diciamo che la classe è buona e quindi l'imprenditore salentino pagherà solo il 2% che su un ipotetico mutuo di 200.000,00 euro solo il primo anno rappresentano 4.000 €, ma diciamo che nell'arco dei 5 anni lui paghi 10.000 € (perché stranamente nella garanzia diretta del fondo alla Banca si paga solo una volta all'inizio, mentre col Confidi si paga all'inizio e poi ogni anno), si arriva ad una commissione complessiva di 11.000 €.
Mi spiega perché l'imprenditore salentino dovrebbe andare da un Confidi e pagare una garanzia che se va in banca, gli spetta gratis?
Secondo tema, vado ad una domanda secca: secondo lei, a parità di importo garantito, la Banca che ha una garanzia diretta dal Fondo accantona la stessa somma che accantona con la garanzia di un confidi controgarantita? E la Banca ha la certezza che il fondo si sia controgarantito? Mi chiamerò Imprenditore per farmi riconoscere.

Anonimo ha detto...

Caro imprenditore salentino, se ha dei dubbi sull'eleggibilità delle coperture confidi e non si fida del mio parere, che le ho già espresso, contatti MCC Help desk, le daranno un parere più autorevole.
Per il resto, se vuole rivolgermi dei quesiti, trovi le parole per formularli in tono diverso da quello, impertinente, che ha usato nei suoi ultimi due commenti ("si informi", "lei ha glissato sui miei semplici quesiti"; "vado ad una domanda secca").
Ma forse può fare a meno di interpellarmi, dato che ha già le risposte.
PS: noto una curiosa consonanza di vedute tra lei e il dott. Fabio Pansini, che è intervenuto nelle prime battute di questo thread

Imprenditore ha detto...

"Sulla questione dell'eleggibilità della controgaranzia. Sono regole di vigilanza, non mie congetture. Si informi lei, faccia una ricerca su aleablog o altrove". Queste sue parole esimio professore sono "toste" e mi spiace che lei giudichi me impertinente.
Sta di fatto due quesiti forse impertinenti ma chiari, hanno avuto nessuna risposta, peró molto stizzita.
Ha vinto lei e mi scuso della schiettezza.
Mi fermo qui e rimango con i miei due dubbi:
- mi conviene la garanzia diretta con la banco la garanzia del confidi (controgarantita con i miei soldi)?
- una banca abbassa di più gli accantonamenti con la garanzia diretta o con la garanzia (controgarantita di cui sopra) dei confidi?
Ai posteri l'ardua sentenza o magari c'è qualcun altro che può aiutarmi?
Grazie dell'ospitalità.

Imprenditore ha detto...

Riporto per chiarezza il mio primo dubbio scritto male.
- mi conviene la garanzia diretta con la banca o la garanzia del confidi (controgarantita con i miei soldi)?

Sapio ha detto...

@ Imprenditore: 1) conviene la garanzia diretta così non paga le commissioni sulla garanzia Confidi che in questo momento non ha potere attenuatorio. Ovviamente se l'impresa non ha bisogno dell'accompagnamento in banca alias accesso al credito.
2) per la banca, attualmente, la garanzia dei Confidi non ha valore. I Confidi lo sanno e si stanno facendo fare leggi (l'ultima in Sicilia) che da loro il ruolo che era di Ghino di Tacco o del Passator Cortese.

Anonimo ha detto...

@Imprenditore/dott. Pansini: qui non si fanno duelli, non c'è chi vince e chi perde. Si cerca di discutere. Se rilegge il thread, lei trova le risposte alle domande formulate a nome Pansini. Non trova un parere pro veritate di 20 pagine con la citazione delle norme, trova affermazioni di persone esperte. Penso che possa bastare in un commento a blog. E' libero di contestarle. Se però mi ripropone le stesse questioni come imprenditore anonimo, allora mi sento preso in giro, e quindi libero di interrompere lo scambio d'idee con lei, perché lo giudico infruttuoso.
Lei continui tranquillamente a postare commenti, ha visto che altri visitatori altrettanto informati le possono rispondere.

Anonimo ha detto...

Salve,
sto facendo uno studio e vi porgo questo quesito.
Ipotizziamo un finanziamento di 100 euro con garanzia di un confidi pari al 50% e controgaranzia MCC pari all'80%.
Sappiamo che con l'abbassamento del rating Italia la ponderazione per la parte non garantita è 100% per cui il patrimonio di vigilanza per la banca sarà pari a (50 x 100% x 8%)+ (80% x 50 x 0%) + (10 x 100% x 8%).
Questo è uguale sia se un confidi è 106 che 107? o ci sono differenze?

Sapio ha detto...

C'è un errore: FCG garantisce l'80% dell'80% quindi il 64% con ponderazione 0. Il complemento a 100% (36%) è senza protezione (oggi non importa se il Confidi è 106 o 107)quindi per la banca ponderazione 100.

Anonimo ha detto...

quindi il patrimonio di vigilanza corretto è (50 x 100% x 8%) +( 50 x 64% x 0) + (50 x 36 % x 8% x 100%) ?

Grazie per la correzione

Sapio ha detto...

No, l'assorbimento per la banca è 36%x8%. Quel 50 lì davanti non c'entra.

Anonimo ha detto...

Qualcuno sa qualcosa sulle modifiche al Regolamento di Gestione? Quando verranno recepite tutte queste novità? E secondo gli esperti, arriveranno semplificazioni o ancora una volta la burocrazia la farà da padrona?
Grazie