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martedì 4 settembre 2012

Il cuneo dei tassi sul credito in Eurolandia

Il Financial Times commenta oggi gli ultimi dati pubblicati dalla BCE sui tassi bancari, dai quali risulta che mediamente un'impresa spagnola paga mediamente su un prestito fino a 1 milione di euro da 1 a 5 anni un tasso del 6,4%, una italiana il 6,24%, una tedesca il 4,04% (minimo storico dal 2003).

Viene da arrabbiarsi: concorrenza sleale! Ci vorrebbe qualcuno come il leggendario fantasma formaggino che metta a posto il borioso tedesco e faccia prevalere la sagacia dell'italiano (e dello spagnolo).
Purtroppo il divario tra tassi nazionali sul credito non è uno scherzo, ma un problema strutturale. Ha cause profonde. Se volete analizzarle, consiglio di leggere due corposi articoli usciti nel Monthly Bulletin della BCE di agosto: Heterogeneity in euro area financial conditions and policy implications (pag. 63) e Assessing the financing condition of the euro area private sector during the sovereign debt crisis.
Gli articoli citati non dettano soluzioni facili, che non esistono. C'è un'eterogeneità tra paesi che nasce da squilibri strutturali. Politica monetaria, vigilanza, gestione finanziaria delle banche sono diventate discipline molto empiriche, dove però la sperimentazione non verifica leggi universali, newtoniane, ma sonda strade per risolvere problemi incombenti. Stiamo navigando in tratti di mare non segnati sulle mappe.
Ci si arrangia, se mi è consentito dirlo con tutto il dovuto rispetto. Ci si arrangia in grande stile.
Chi può curare la malattia? La politica. Ma c'è il rischio che la divaricazione delle condizioni economiche e finanziarie, tra paesi ed entro i singoli paesi, si proietti nel suo equivalente politico, ovvero la polarizzazione verso gli estremi dei programmi di governo, o verso proposte ancora più radicali, o sovversive.
Chi altro può, deve agire? Le persone, ogni singola persona. Se la Fed e la BCE si arrangiano, beh, facciamolo anche noi. Virtuosamente, avendo il vantaggio di potersi guardare in faccia (avendo un volto personale) e far scoccare la scintilla dell'appartenenza nel senso della canzone di Gaber: il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il mondo.
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1 commento:

MN ha detto...

Purtroppo è vero: i programmi di politica economica ed industriale(?!?) che da un po' di tempo stiamo ascoltando sono riassumibili in: "aiutati che il ciel ti aiuta"....sperando, da italiana, che il cielo cui riferirsi non sia(ricorrendo al titolo di un film di Wenders)"il cielo sopra Berlino"...