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giovedì 18 ottobre 2012

Consorzio camerale: dossier sulle start-up innovative

Tra le misure del Decreto sviluppo 2 approvato dal Governo (ne avevo parlato per le norme sul capitale dei confidi) ci sono le misure per la promozione di start-up innovative. Le misure attuano le idee del thin tank che ha curato il Rapporto restart Italia. Sul tema il Consorzio camerale credito e finanza ha pubblicato un dossier. Cito dalla premessa:


I provvedimenti adottati intervengono, innanzitutto, sul contesto in cui operano le start up innovative. Da un lato, creano un organico quadro giuridico di riferimento per un segmento di importanza (potenzialmente) strategica per il rilancio e la crescita futura della nostra economia. Dall’altro, contribuiscono alla promozione di una cultura dell’innovazione e dell’imprenditorialità che incoraggi e tuteli i neo-imprenditori che vogliono “rischiare” lanciando sul mercato un prodotto o un servizio innovativi e che non li penalizzi laddove il rischio si traducesse in un insuccesso.
In secondo luogo, facilitano la nascita di nuove imprese innovative, eliminando o semplificando tutta una serie di passaggi amministrativi e di oneri che rallentano il cammino di quanti vogliono intraprendere una nuova attività.
In terzo luogo, incoraggiano la diffusione di una cultura finanziaria che favorisca, da un lato, l’apertura della compagine sociale a investitori terzi, superando l’antica diffidenza verso apporti di capitali provenienti da soci esterni alla cerchia ristretta della famiglia e, promuova, dall’altro, anche presso il pubblico dei piccoli risparmiatori, l’abitudine a scommettere e investire in nuovi progetti imprenditoriali meritevoli di fiducia e di sostegno economico.
Da ultimo, consentono alle nuove imprese di siglare una specie di “patto per la crescita” con collaboratori e fornitori, rendendoli partecipi dei successi e degli insuccessi dell’azienda attraverso la remunerazione di parte del loro lavoro con strumenti finanziari legati alla redditività e allo sviluppo dell’azienda stessa.
La cornice tracciata dal decreto le start-up è interessante. Riprende idee ed esperienze dagli USA (i portali per la raccolta di private equity del Jobs Act) e da altri paesi. Però mi chiedo: è possibile creare in un ecosistema nefasto per l'avvio di attività di impresa (come è oggi l'Italia), creare una bolla di ossigeno dove possono prosperare le start-up? Se un'impresa normale ha un rapporto opaco e conflittuale con i suoi finanziatori bancari, quali meriti o proprietà miracolose consentiranno a una start-up di avere rapporti trasparenti e cooperativi con i suoi soci?
Non rischiamo di creare un nuovo settore assistito ad alta intensità di servizi di consulenza e mediazione? Pensiamo al peso determinante che in questo settore hanno i fondi UE per la ricerca, e anche ai programmi di equity cofinanziati dal Pubblico? Non rischiamo di aprire un varco a iniziative disinvolte e spurie rispetto all'identikit ideale della nuova impresa ad alta intensità di conoscenza?
Sono soltanto pensieri a voce alta. Ma spero di essere smentito da tanti imprenditori innovativi capaci e volonterosi.
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12 commenti:

Sun ha detto...

Gentile professore, Le pongo un quesito:

"Un'impresa che ha denunciato l'inizio della propria attività non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione alla garanzia del Fondo, tuttavia ha un bilancio approvato quattro anni prima della richiesta di ammissione alla garanzia del Fondo, è impresa START UP?"
(Si guarda l'effettivo inzio della attività o il giorno della denuncia)?!

Grazie dell'attenzione!!

Anonimo ha detto...

@Sun: lei mi sopravvaluta. Perché non chiede a MCC-Help desk?

Sun ha detto...

@prof. Erzegovesi
Mi piacerebbe avvere una Sua opinione a riguardo.

Sun ha detto...

"avere"

Anonimo ha detto...

No !

Anonimo ha detto...

@Sun: mi pare una questione strettamente giuridica; non prendo posizione, non conosco il caso, non è la mia competenza.

Anonimo ha detto...

Sun per il Fondo sono start up tutte le imprese che hanno meno di 36 mesi di attività o le imprese che comunque non hanno ancora approvato due bilanci. Leggasi disposizioni operative vigenti - luglio 2012.

Sun ha detto...

Due bilanci "utilmente" approvati cosa significa?

Sun ha detto...

Nessuna mi pensa!
:)

Sun ha detto...

"nessuno"

Anonimo ha detto...

@sun: i commenti servono per discutere opinioni, non per fare "l'esperto risponde". Se nessuno risponde, vuol dire che nessuno sa o può rispondere. Quindi non insistere.

Sun ha detto...

Va bene, non insisto e chiedo scusa.