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giovedì 21 febbraio 2013

Rapporto confidi lombardi 2012: cronaca della presentazione

Ieri sono andato a Milano presso Unioncamere Lombardia per la presentazione del Rapporto "Il sistema dei confidi lombardi e il ruolo delle Camere di commercio nel sostegno alle imprese", di cui a questo post. Qui potete scaricare il rapporto in formato pdf. Due parole sulle relazioni e il dibattito.

Il rapporto è stato curato da Gianmarco Paglietti (Consorzio camerale credito e finanza) con la collaborazione di Renato Montalbetti (Unioncamere Lombardia), Valentina Morelli, Chiara Carzaniga e Roberto Calugi (anche loro del "Consorcio"). Paglietti era trattenuto a Cuneo dall'influenza. I risultati della ricerca sono stati presentati da Montalbetti e Calugi.
L'indagine si basa sui Bilanci 2011 e sulle risposte a un questionario qualitativo. Ho apprezzato l'obiettività e la franchezza con la quale gli estensori hanno messo in luce le criticità emerse. L'indagine fotografa un settore confidi colpito da calo dei volumi, aumento degli interventi per default, consumo di patrimonio. Si nota peraltro un'ampia varianza degli assetti e delle performance nel campione esaminato, composto da 13 confidi vigilati e 19 confidi "106" (sebbene soltanto un sottoinsieme abbia completato il questionario sottoposto). I "107" coprono l'83% dello stock di garanzie. Il leader di mercato in Regione non ha sede in Lombardia (toh, è Eurofidi), che ha il 30% degli stock a fine 2011, seguono i due maggiori confidi 107 autoctoni con l'11% e il 9%.
Le Camere di commercio lombarde e Unioncamere regionale hanno dato apporti sostanziosi a progetti speciali: dopo il Confiducia del 2009, il fondo di contro-garanzia di Federfidi Lombarda e la sezione speciale del Fondo centrale "Confidi international" (di cui parlavo qui). Gli apporti a fondi rischi presentano però un incidenza più variabile tra province, e più discontinua nel tempo, rispetto ai contributi in conto interessi. Le politiche di sostegno si complicano per il frazionamento ancora troppo accentuato del sistema (lo ha rimarcato Calugi). Questo rende pressoché impraticabili gli ingressi nel capitale dei confidi (come decidere dove entrare, con quanto, ecc.?), che pure sono stati sbloccati dal "Salva Italia" del dicembre 2011 (vedi post sui progetti al riguardo di Unioncamere e AssoConfidi).
Questi sono soltanto dei cenni. Trattandosi di un lavoro molto articolato, vi suggerisco di leggere l'intero rapporto.
A seguire, i commenti di Francesco Bellotti (presidente AssoConfidi) e mio.
Bellotti ha toccato i noti temi cruciali della crescita aggregativa (per cui ritiene opportuno innalzare la soglia per l'iscrizione a confidi vigilato), della patrimonializzazione (sollecitando il sistema camerale a dare un appoggio), del rapporto confidi-associazioni. Alla fine ha accennato ai lavori in corso nel tavolo tecnico di AssoConfidi in materia di scambio di informazioni con le banche, esortando la ricerca di soluzioni efficaci e basate sul consenso, prima che siano le Autorità a dettare tempi e modi di questi processi (sono pienamente d'accordo, come annotavo alla fine di questo post di varia umanità).
Come ospite, ha fatto un commento molto discreto e colloquiale, toccando tre temi principali: i confidi come fattore di trasparenza rispetto alla reale situazione finanziaria delle Pmi; il quadro strutturale del sistema confidi in Lombardia; le priorità degli interventi di sostegno e la riorganizzazione del sistema. Sono pensieri liberi, se vi interessa conoscerli qui c'è l'audio:
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5 commenti:

Enzo ha detto...

... E’ ipotizzabile prevedere, in Lombardia, un solo o al massimo due confidi operativi da qui
a 3/5 anni con quote di stock di garanzia intorno ai 2 miliardi di euro e con la
partecipazione diretta nel capitale del sistema pubblico lombardo – le Camere di
commercio e/o l’amministrazione regionale - che operino in collaborazione con validi
strumenti nazionali, come il Fondo Centrale di garanzia, o comunitari, come il FEI?
Un player di queste dimensioni avrebbe certamente una capacità negoziale con il sistema
bancario molto diversa da quella attuale che, a nostro avviso, è ancora residuale, passiva e
non particolarmente convincente in termini di migliori condizioni applicate realmente alle
imprese.....
Cosa ne pensate?

Anonimo ha detto...

Caro Enzo, idee come questa (prospettata da Roberto Calugi alla presentazione di ieri) hanno bisogno di una leadership carismatica o dittatoriale che le sospinge o le impone. In Lombardia non ne vedo le condizioni.

Cipriana ha detto...

Per ora, purtroppo, concordo con Luca. Ma Goethe disse: "Nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la Provvidenza si muove. Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti non sarebbero mai avvenute. Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala! L'audacia ha in sè genio, potere e magia: incominciala adesso."
Quindi vedremo (politica permettendo)....
Un caro saluto

Alessandro ha detto...

Grande Cipriana, condivido in pieno. La Provvidenza aiuta gli audaci. E' ora, per il bene delle Imprese, di gettare il cuore al di là dell'ostacolo.

Anonimo ha detto...

Cara Cipriana, tra i despoti illuminati e quelli sanguinari può farsi avanti un movimento di persone che sperano. C'è tanto lavoro da fare, però, per rendere ragione alla speranza e farla camminare. Se avete bisogno di una mano sono qui, anche per andare oltre le cose buone che si dicono ai convegni