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venerdì 31 maggio 2013

Relazione Banca d'Italia: che si dice dei confidi

Fresca di stampa, la Relazione Annuale della Banca d'Italia dedica qualche passaggio ai confidi nella sezione sugli intermediari non bancari. Ve li estraggo per conoscenza:

pag. 209
Le società finanziarie iscritte nell’elenco speciale ex art. 107 del TUB (che operano prevalentemente nei settori del leasing, del factoring e del credito al consumo) erano 186, due in meno rispetto all’anno precedente. Sono usciti dal mercato 15 intermediari, per la maggior parte operanti nel settore del credito al consumo e nel servicing in operazioni di cartolarizzazione, mentre hanno avviato l’attività 13 nuovi operatori, in prevalenza confidi. [...]
Nell’elenco generale ex art. 106 del TUB erano iscritte 658 finanziarie (che sostanzialmente svolgono le medesime attività degli intermediari registrati nell’elenco speciale ma sono caratterizzate da una ridotta dimensione operativa); la flessione di 124 unità rispetto al 2011 è dovuta prevalentemente a cancellazioni su richiesta degli stessi intermediari o a provvedimenti d’ufficio conseguenti a situazioni di irregolarità.
Nelle altre sezioni previste dall’art. 155 del TUB risultavano iscritti 707 operatori (584 confidi minori e 123 casse peota).
pag. 226
Nel 2012 i confidi iscritti nell’elenco speciale hanno subito un marcato incremento della rischiosità: l’incidenza delle garanzie deteriorate sul totale delle garanzie rilasciate ha raggiunto il 19,1 per cento (6,3 nel 2011). A fronte di una riduzione dell’ammontare delle garanzie rilasciate alle piccole e medie imprese (-4,0 per cento), quelle deteriorate sono aumentate del 64,7 per cento. Tale incremento è attribuibile, da una parte, all’effettivo stato di difficoltà delle imprese garantite e, dall’altra, al maggiore presidio rispetto al passato del deterioramento dei profili di rischio creditizio da parte dei confidi. [...]
Oltre la metà dei confidi ha registrato a fine esercizio un risultato reddituale negativo; la perdita  complessiva rispetto all’anno precedente si è ampliata dell’89,7 per cento; il margine di intermediazione, in aumento rispetto al 2011, è stato completamente assorbito dai costi operativi e dalle rettifiche di valore su crediti. [...]
Il livello di patrimonializzazione dei confidi è risultato, in media, adeguato a fronteggiare i rischi assunti: il rapporto tra il patrimonio di vigilanza e le attività ponderate per il rischio è infatti pari al 14,6 per cento. Tuttavia l’equilibrio patrimoniale dei confidi si basa, in larga parte, sui contributi erogati dagli enti pubblici, che rafforzano il patrimonio di vigilanza, e sul ricorso ai meccanismi di controgaranzia a valere sul fondo centrale di garanzia gestito dal MedioCredito Centrale, che permette la riduzione delle attività ponderate per il rischio.
L'Appendice alla Relazione censisce alcuni dati dei confidi 107. Nell'ordine, situazione e variazioni degli iscritti all'elenco speciale,
i dati sulla concentrazione del credito (nei confidi le prime 20 posizioni di centrale rischi incidono sul totale per il 35,1% sul totale, non è poco), 
le evidenza sui sistemi di commercializzazione, che segnano un incremento della rete diretta e di agenti e mediatori, a fronte di un azzeramento del ricorso al canale bancario e una forte riduzione degli "altri canali".
Non sono invece distintamente evidenziate le posizioni di pertinenza dei confidi nella tabella sulla qualità del credito:


In tutta la Relazione il Fondo centrale di garanzia per le Pmi è menzionato due volte: a pag. 156 (quale soggetto coinvolto nella sistemazione dei debiti arretrati della PA), e nel Glossario dell'Appendice. Sarebbe bello trovare nella Relazione del prossimo anno una copertura di questo veicolo così importante, e qualche dato in più sui confidi 107.
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