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lunedì 13 maggio 2013

Sondaggio sul futuro dei confidi

=> il modulo per la somministrazione del sondaggio non funziona. Il conteggio dei voti si azzera ripetutamente. Ho rimosso il sondaggio, lo rimetterò sul blog dopo aver accertato la natura del problema.

Prendo spunto dal clima percepito venerdì scorso tra le persone che ho incontrato alla tavola rotonda di Confidi Lombardia e vi propongo un rapido sondaggio su come vedete il futuro dei confidi. Le risposte non sono esaustive, ma spero di aver selezionato cinque concetti non troppo lontane dal vostro sentire. Partecipate numerosi!
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11 commenti:

Unknown ha detto...

anche la tecnologia si rivolta non appena si parla del nostro futuro..... l'incertezza è totale ..... dobbiamo prenderlo come un segnale????? Scusa Luca, un sorriso non guasta mai!

Anonimo ha detto...

Cara Cipriana, hai proprio ragione!

Anonimo ha detto...

A proposito di futuro e non di sondaggio, sapete qualcosa sulla notizia di oggi dei confidi veneti 106 che non si vogliono sentire di serie B e hanno fatto ricorso al TAR contro la decisione della Regione di assegnare il micro credito ai 107?
Faranno la stessa cosa anche sulla operazione di riassicurazione?
Ma che vuol dire riassicurazione.? Per le imprese qual'è il vantaggio di questo fiume di denari che vanno ai 107? Qualcuno lo ha capito? Forse ci guadagnano le banche come al solito? O é una classica operazione per accontentare gli amici degli amici? C'è qualcuno informato? Oggi su un giornale veneto ne dicevano di tutti i colori.

Anonimo ha detto...

Per riassicurazione si intende la controgaranzia della Regione Veneto, tramite la propria finanziaria, degli affidamenti dei confidi di 1° grado

Alfa ha detto...

Grazie alla riassicurazione i confidi possono, a loro volta, garantire il credito bancario con impatti minori sul proprio patrimonio.
Grazie a questo strumento si ampliano i plafond di garanzia, le istruttorie beneficiano del minor rischio diretto e le commissioni generalmente diminuiscono...tutto ciò impatta positivamente sul credito alle imprese.

Sapio ha detto...

La riassicurazione degli enti pubblici in questo momento (downgrading nazionale) non ha effetto. Ciò significa che le banche garantite da un Confidi riassicurato dalla Regione non hanno benefici patrimoniali. Parimenti non ne hanno i Confidi riassicurati. L'unico garante valido, in questo momento è il FCG. Finché dura.

Enrico ha detto...

Scusate se intervengo solo per dire evidenziare l'uso a sproposito della parola 'riassicurazione'. A parte il fatto che l'uso sarebbe per legge vietato, io che so un po' cos'e' la riassicurazione per averci lavorato 13 anni.... perdonate ... ma mi suscita un moto di tenera compassione.

Enrico ha detto...

Mi rendo conto che si puo' equivocare. Non ce l'ho con Sapio, ovviamente. Ma con quei tecnico-burocrati che hanno dato questa definizione all'iniziativa! E non solo in veneto.

Anonimo ha detto...

È se non è riassicurazione che cosa sarebbe? È perché la riassicurazione è vietata?

Anonimo ha detto...

Enrico contesta l'utilizzo inappropriato rispetto alla terminologia legale e assicurativa. Anch'io giudico che sia equivoco usare termini assicurativi per parlare di rischio di credito, salvo l'assicurazione crediti che è una cosa molto speciale.
Però ogni tanto anch'io uso il termine riassicurazione per parlare di controgaranzia. Sapete perché si è cominciato ad usarlo? Perché in una nota della Banca d'Italia si accennava alla controgaranzia come fideiussione rilasciata al fideiussore che copriva l'inadempienza di quest'ultimo (il rischio di doppio default): Allora per non confondersi la controgaranzia abituale (quella FCG per prima) è stata denominata riassicurazione, per sottolineare che il "riassicuratore" paga una quota delle perdite risarcite dall' "assicuratore" di primo livello.
L'importante è capirsi.

enrico ha detto...

L'importante e' capirsi, e su questo non ci piove. L'utilizzo del termine 'riassicurazione' e' riservato dalla legge (codice delle assicurazioni) allo specifico settore riassicurativo ed il suo utilizzo puo' ingenerare l'equivoco di rendere applicabili le (poche) specifiche norme dettate in materia, il richiamo per analogia alle norme dell'assicurazione e, cio' che piu' conta, i numerosi principi della lex mercatoria inerenti tale pratica degli affari. Solo che - in questi programmi di aiuto per pmi e confidi - non e' cosi' e pertanto l'utilizzo del termine, oltreche' non corretto, rischia di diventare un boomerang fuorviante.
Detto questo, io che un po' ne mastico, sono sempre stato convinto che se andassimo un po' a saccheggiare dalla pratica della riassicurazione (con sapiente giudizio, pero'), potremmo proporre sul mercato delle incredibili innovazioni (ne lancio una per tutte, neppure la piu' efficace: garanzie in excess of loss). Ma non penso che il mercato bancario sia pronto.