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lunedì 17 marzo 2014

Accordo tra Confindustria Centro Sicilia, Confidi Agrigento e Confidi Caltanissetta

Confindustria Centro Sicilia (associazione territoriale per le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna) il Confidi Caltanissetta e il Confidi Agrigento hanno stipulato un accordo di durata biennale, volto a promuovere lo sviluppo del proprio sistema di rappresentanza sul territorio. I due confidi citati insieme con il Confidi Trapani hanno sottoscritto il contratto di rete Rete Fidi Sicilia.
Ecco il comunicato:
[...] "Con questo accordo - spiega il presidente dell'associazione degli industriali del Centro Sicilia, Carmelo Turco - avvieremo azioni e iniziative congiunte, che, nello spirito di innovazione e semplificazione che ha condotto alla costituzione di Confindustria Centro Sicilia, favoriscano l'effettiva ed efficace rappresentanza unitaria delle problematiche settoriali. I nostri associati potranno inoltre entrare a far parte del sistema dei Confidi a condizioni privilegiate e così sarà anche per gli associati Confidi che volessero aderire a Confindustria".
L'accordo è stato sottoscritto da Carmelo Turco, Massimo Romano (presidente di Confidi Caltanissetta) e Vincenzo Siracusa (presidente Confidi Agrigento). "I nostri Confidi sono già in rete da alcuni anni insieme al Confidi di Trapani - affermano i presidenti Romano e Siracusa - per rafforzare i servizi e gli strumenti di finanziamento in favore delle imprese, specie nel dialogo con il sistema creditizio. L'intesa appena conclusa renderà ancora più forti i rapporti di collaborazione tra le nostre strutture e Confindustria, in vista di nuove opportunità di apertura del credito e di sviluppo per gli imprenditori locali".
Confindustria Centro Sicilia, il Confidi di Caltanissetta e il Confidi di Agrigento collaboreranno - è previsto nell'accordo - per favorire i processi di finanziamento e di capitalizzazione delle piccole e medie imprese nelle aree della Sicilia Centrale e Meridionale, nonché per incrementare lo sviluppo associativo e l'offerta di servizi di qualità agli operatori economici, in modo da rendere più solido e competitivo il sistema imprenditoriale locale.
Le geometrie delle rappresentanze associative e dei confidi sono di tipo non euclideo: percorsi convergenti, ma anche paralleli, ma anche divergenti.
Qui si parla di un accordo tra una "territoriale" multiprovinciale di Confindustria e due confidi dello stesso mondo che lavorano nel suo ambito di competenza. Il confidi di Enna (Fidien) pure operava lì, ma è confluito in Fidimpresa Confidi di Sicilia (ex 107 che è dopo la cancellazione è ripartito come 106); la storia di Fidimpresa è stata offuscata anche dai dissapori tra la componente catanese (maggioritaria) e quella delle altre province (oltre a Enna, Ragusa e Siracusa).
Mi chiedo che bisogno ci sia di un accordo tra due strutture che dovrebbero operare in naturale simbiosi, dato che condividono la sigla di riferimento e il territorio d'azione.
Un accordo che si aggiunge al contratto di rete tra gli stessi confidi (con in più un terzo).
Un accordo che si prefigge "lo sviluppo del proprio sistema di rappresentanza sul territorio".
Vista da fuori la situazione appare molto (e inutilmente) complicata. C'è una schiera di soggetti che si deve mettere d'accordo. Non si capisce chi faccia cosa. Le forme di collaborazione sono varie e si intersecano tra di loro.
Come fa a svilupparsi un sistema di rappresentanza così balcanizzato? Che cosa sono i confidi al suo interno? Partner? Fornitori? Concorrenti? Disturbatori?
In questa confusione non c'è spazio per strategie di sviluppo. Al massimo si sopravvive, nella precarietà.
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1 commento:

Vecchioanarchico ha detto...

Lo dicevo io ...e' cominciata la corsa ai contratti di rete ...