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mercoledì 19 marzo 2014

Sondaggio sugli effetti dell'aumento soglia a 150 milioni sul numero di confidi vigilati: vincono i regionalisti

In 59 avete dato risposta al mio quesito: se la soglia per iscriversi all'albo sale a 150mn€, di confidi vigilati ne restano ...
Hanno vinto i regionalisti ("10-15 confidi regionali", 30 voti), secondi i day after ("non ne resta nessuno", 13 voti), terzi gli hic manebo optime ("30-50 confidi che possono/vogliono", 11 voti), ultimi i big is beautiful (3-4 confidi interregionali, 5 voti). Ecco il diagramma completo:

La partecipazione è scesa dai 109 voti del sondaggio sul futuro del blog ai 59 voti di questo.

I vincitori con la metà dei voti (regionalisti) esprimono il desiderio di ordine nel sistema. Hanno ragione, 10-15 confidi regionali o interregionali danno un'immagine ordinata: potrebbero coordinarsi con le Regioni, non si pesterebbero i piedi tra loro, realizzerebbero economie dimensionali (se le regioni piccole si mettono insieme).
I sistemi degli intermediari finanziari "di scopo" hanno avuto storicamente un'articolazione regionale: pensiamo ai mediocrediti industriali, agli istituti di credito agrario, alle finanziarie regionali. Tuttavia, gli esempi storici non raccontano modelli chiari e di successo. L'Italia è lunga e stretta (come osservava Roberto in un commento), per cui uno stesso concetto si esprime con inflessioni dialettali diversissime. E nelle traduzioni del concetto domina il contingente di quel territorio (i soldi nel bilancio regionale, la volontà politica, l'assetto delle banche) rispetto al generale (un modello robusto innervato in un sistema nazionale).
Amici regionalisti, se doveste indicare un modello di confidi regionale da seguire, dove puntereste il dito? Verso una struttura di secondo grado come Federfidi Lombarda? Ma allora il grosso del sistema si riposiziona come non vigilato in un assetto a due livelli. O verso un rassemblement di soggetti locali multisettoriali come Rete Fidi Liguria? Quell'esperimento (fortemente sponsorizzato dalla Regione) non è del tutto riuscito, anche per colpa delle traversie della principale banca ligure (Carige). Nelle Marche si parla di una fusione tra i 107, ma si è lontani dal realizzarla.
Mi trovata esempi di confidi unici regionali altrove? Ci sono i confidi unici di settore dell'artigianato (in Emilia Romagna e Toscana) e dell'industria e del terziario (in Emilia Romagna). Hanno però un'adesione non plebiscitaria (rimangono fuori diversi 106, e anche 107). Le Regioni che li hanno voluti (specie l'Emilia Romagna) li hanno caricati di funzioni "anticicliche" che li hanno stremati.
Sul piano logico le ragioni dei regionalisti tengono, sul piano pratico si perdono come il seme buono della parabola perché non trovano terreno buono e finiscono soffocati dai rovi, soffiati via dal vento, spiluzzicati dai volatili di passaggio.

I cinici (day after) sono secondi con il 22% dei voti. Per loro i confidi vigilati sono destinati all'estinzione. I cinici ci vedrebbero giusto, se lo scenario del credito rimanesse quello di oggi, il quadro delle politiche di sostegno pure, e il quadro normativo fosse percosso da piccoli shock casuali (come l'aumento della soglia a 150 milioni). Incrociamo le dita e facciamo il possibile perché non sia così. O almeno, se la posizione di vigilati sarà indifendibile, cerchiamo di costruire un sistema vitale di confidi minori.
Attenzione, perché l'ipotesi "inerziale", in assenza di correzioni di rotta, è proprio questa dei cinici, che si traduce in un pianto sulle macerie.

I fautori della gradualità e del pluralismo (hic manebo optime), terzi con il 18% dei voti, credono ancora ai vantaggi e ai meriti dell'essere vigilati. Si rivolgono ai grandi architetti del sistema confidi, e dicono loro: mettete via il compasso e lasciateci organizzare come siamo capaci. Alcuni di noi hanno sofferto, altri se la sono cavata benino. Piccolo è bello? Grande di più? Non si può dire. Ci siamo, altri si uniranno nei prossimi mesi. Se la soglia aumenta sopra i nostri volumi attuali, ci fonderemo o torneremo a crescere: resteremo 107 nella fase transitoria e sapremo adeguarci per l'iscrizione all'albo.
Provo una naturale empatia per questi confidi (se interpreto bene il loro pensiero). In alcuni casi do loro credito, perché sanno quello che dicono. In altri casi sorrido di fronte al loro entusiasmo per la targa da esporre (confidi vigilato!), unita a una certa dose di incoscienza.
Non so, la sostenibilità del mondo 107 è dubbia, e la Banca d'Italia sta usando la mano forte perché non accetta di vigilare una popolazione numerosa e cagionevole: la Vigilanza ha usato il lapis rosso in due casi, e in altri ha caldamente invitato ad aggregarsi, e quindi a sposare il modello vincente (in questo sondaggio) dei regionalisti, con tutte le sue incognite.

I big is beautiful sono una minoranza (8% di voti). Perché? Semplice, sono una minoranza i lettori di questo blog che lavorano in un maxi-confidi. Quei pochi credono in un modello di confidi con raggio d'azione nazionale, con governance nelle mani dell'alta direzione, senza lacci e lacciuoli associativi (semmai accordi commerciali) In alcuni casi possono dimostrare di essere riusciti a farlo funzionare (per un certo periodo e con certi aiuti esterni).
Il resto del sistema vede quel modello come il fumo negli occhi. La Banca d'Italia ha un atteggiamento ambivalente verso i confidi big: da un lato apprezza l'interlocuzione con soggetti strutturati e professionali, dall'altro sa che i confidi vivono di prossimità alle aziende socie, e nei big questa sfuma in rapporti impersonali; ha anche notato che i confidi big possono accumulare big troubles.

Per cui, come era prevedibile, il sondaggio non indica una strada probabile.
Ricordate il tweet in diretta dell'ex premier Mario Monti nel salotto di Daria Bignardi?



Lo voglio qui parafrasare con lo stesso lieve imbarazzo, per cui il motto per il futuro dei confidi è
  Evviva l'entropia!

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Resto un fermo sostenitore dei regionalisti. Non ci sono altre soluzioni. Starei con i macroregionalisti, qualora ci fossero macroregioni. Cioè il punto chiaro deve essere che il credito viaggia su due livelli nazionali e 3 se ci mettiamo quello internazionale.
Banca - Confidi - F.do Centrale - Fei (o chi per esso, ma comunque di respiro comunitario).
Altre filiere sono potentati, rendite di posizione, poltrone, insomma inefficienze e sovrapposizioni fini a se stesse che non aiutano in tempi di crescita figuriamoci in quelli di recessione.

Lo vogliamo svecchiare questo Paese o no?
Le Lobby riescono a rappresentare gli interessi dei propri associati o in Italia, non riescono a rappresentare nemmeno se stesse?
Abbiamo la clase dirigente adeguata per salvare questo Paese, o siamo costretti a buttare il bambino insieme a l'acqua sporca?!?

Tanta tanta amarezza in questo totale immmobilismo!!!!!

Unknown ha detto...

Prufesso', me so' levato 'o sfizio 'e fa' 'na petizione all'amice 'e Fedart: chilla "rappreNsentanza", l'avite 'a sana'.
Vuie c'avite fatto pure 'nu sundagge, 'mo Gennaro ce prova cu' 'sta petizione:
http://www.activism.com/it_IT/petizione/appello-a-fedart-fidi-superare-la-rapprensentanza/57127

Anonimo ha detto...

Gennaro, hai buon tempo da perdere ,,,
Non creare situazioni scabrose, please

Anonimo ha detto...

Agli esempi fatti dal prof di intermediari regionali aggiungo quello dei confidi spagnoli, sociedades de garantia reciproca. Guardate il rapporto 2012 dal sito della loro Assoconfidi, che si chiama Cesgar:
http://www.cesgar.es/memoria%20cesgar%202012/index.html
Cinque miliardi e mezzo di "riesgo vivo" a fine 2012, un quarto dei nostri confidi. Noi siamo più avanti degli spagnoli. Fare ordine significa tagliare poltrone, ma anche rami vivi.

Anonimo ha detto...

Premesso che "invado" il post andando leggermente fuori tema volevo portare alla vostra attenzione una questione normativa che non capisco se è una dimenticanza o una volontà.

Problema: forme societarie

L'articolo 112 del TUB, comma 3 cita:

"3. Il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Banca 'Italia, determina i criteri oggettivi, riferibili al volume di attività finanziaria in base ai quali sono individuati i confidi che sono tenuti a chiedere l’autorizzazione per l’iscrizione nell’albo previsto dall’articolo 106. La Banca d’Italia stabilisce, con proprio provvedimento, gli elementi da prendere in considerazione per il calcolo del volume di attività finanziaria.
In deroga all’articolo 106, per l’iscrizione nell’albo i confidi possono adottare la forma di società consortile a responsabilità limitata."

Ora premesso che l'articolo più corretto a cui far riferimento mi sembrerebbe il 107 e non il 106 ad ogni modo si dice per i confidi iscritti all'albo sarebbero previste le seguenti forme societarie:

Articolo 107(Autorizzazione)
1. La Banca d'Italia autorizza gli intermediari finanziari ad esercitare la propria attività al ricorrere delle seguenti condizioni:
a) sia adottata la forma di società per azioni, in accomandita per azioni, a responsabilità limitata e cooperativa;

Mi chiedo a questo punto se vi è una dimenticanza o se la volontà di escludere le società consortili per azioni è voluta o no. E se voluta l'unico vero motivo che vedo potrebbe essere la non governabilità/possibilità di modifiche assembleari che anche in seconda battuta prevederebbero una presenza associativa importante.

Confido nella visione degli addetti ai lavori per sviscerare il problema!

Marco Trincia