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venerdì 27 febbraio 2015

Confires 2015: io c'ero! Bene, perché non ci racconti?

... in realtà io non ci sono stato, ma chi invece c'era può lasciare qui sotto un commento su quello che si è detto di interessante. Quando saranno disponibili i materiali delle presentazioni potrò aggiungere anch'io qualche cosa.
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15 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Luca, come sai io c'ero!
E' stato un evento veramente interessante... i relatori bravissimi, di altissimo livello, i temi scottanti ed attuali... tutto vero, ma uqello che ha fatto la vera differenza era che nell'aria si sentiva l'aspettativa di "qualcosa": un segnale di Banca d'Italia che invece continua a rimandare, Una precisazione del FEI che c'è stata solo i parte, un cambiamento della normativa che identificasse precisamente il Confidi e gli desse - finalmente - un ruolo "istituzionale". Comunquei gli spunti sono stati tantissimi. Molte le proposte di Lorenzo Gai, di Leonardo Nafissi per citarne solo alcuni ma direi da parte di tutti. La banche addirittura San Paolo e Unicredit hanno rispettivamente parlato di un nuovo rapporto di collaborazione con i Confidi una sorta di partnership e un nuovo modello di business dove i Confidi dovrebbero essere attori per aiutare le imprese in nuove forme di accesso al credito: Cambiali finanziarie, mini e microbond, crowdfunding. ABI stessa ha parlato dei progressi(faticosi) di integrazione fra mondo dei confidi e Banche.
Insomma gli spunti sono stati numerosi e gli stimoli al cambiamento di paradigma fortissimi. Questo ci ha molto confortato nella scelta che abbiamo fatto di lanciare un nuovo evento a Giugno per il mondo dei Confidi - imprese - banche - incentrato su un nuovo modello di business dei Confidi che, salvaguardando rapporti e strutture, consenta alle imprese di crescere ed ai Confidi di raggiungere l'equilibrio economico-patrimoniale.
Unico rammarico, anzi due: il primo che mancavano le imprese elemento essenziale del panorama. Il secondo che sei stato presente con la tecnologia e con lo spirito ma mi è mancato il piacere di salutarti ed abbracciarti.
A presto
Gianluca Puccinelli

Anonimo ha detto...

Grazie, Gianluca.
Anch'io ho percepito una forte attesa di segnali "dall'alto", ma anche tu mi confermi che non sono arrivati.
Dai pochi elementi che mi sono arrivati (due parole su skype con Marco Barbero e al telefono con Lorenzo Gai, qualche tweet lanciato dai partecipanti), ho colto dei segnali promettenti "dal basso": l'auspicio che i confidi collaborino naturalmente tra loro (Patrizia Geria), una fierezza più grintosa che in passato nel difendere il proprio ruolo, specialmente nei confronti delle banche (Leonardo Nafissi nel dibattito), solo per dirne due.
Non ero lì, per cui non so dire se le persone (perché tutto nasce dalle persone) hanno maturato un giudizio chiaro, ripreso fiducia, accumulato energia e sono pronte a ripartire.
A giudicare dalla velocità (avanti adagio quasi indietro) con cui sono andati avanti i progetti di cambiamento (non solo quelli normativi) negli ultimi mesi, temo che ci sia ancora molta incertezza, confusione e diffidenza, e non è tutta colpa delle persone perché gli scenari dell'economia e del credito sono ancora pesanti.

Visto che hai fissato in giugno un appuntamento per discutere dei nuovi modelli di business dei confidi, e che a giugno non manca molto, dobbiamo sperare che il motore immobile riprenda a girare.
Ti do un consiglio per questo evento di giugno: prova a dare spazio alle esperienze di cambiamento (non solo alle proposte e alle idee) premiando i confidi che hanno cercato di costruire legami, collaborazione, fiducia reciproca.
Visto che come organizzatori non potrete preselezionare gli interventi con assoluto rigore per ovvi motivi diplomatici e di cortesia, si potrebbero organizzare delle sessioni sullo stile della Corrida di Corrado (senza arrivare agli eccessi del Pomofiore di Lucio Flauto). Ho già pronta la cassetta di pomodori maturi per chi venisse a presentare come ispirata collaborazione di frontiera il contratto di rete appena stipulato per fare insieme 150 milioni di garanzie e bussare così alla porta del Fondo da 225 milioni per il rafforzamento patrimoniale dei confidi.

A parte gli scherzi, un caro saluto e un abbraccio

Luca

Anonimo ha detto...

Io c'ero: la fiera dell'ipocrisia.
Il povero Calugi a ripetere in Lombardia abbiamo chiesto e promosso aggregazioni con esito deludente. Ma è logico: (affermazione mia)i Confidi una volta venuti in possesso dei fondi pubblici li distribuiscono con logica clientelistica. Essi sono un danno per il paese non un beneficio per le imprese. Vanno ridimensionati nel numero e riformati nei comportamenti.

Anonimo ha detto...

un'affermazione su cui discutere: il relatore della Crif (mi pare) ha affermato che dai loro studi risulta che le pratiche tramitate dai Confidi al FCG risultano più rischiose di quelle presentate direttamente dalle banche.
Un esponente del mondo dei Confidi si è lamentato della scarsa trasparenza del FCG sul rischio detenuto. Strano è? BdI impone trasparenza agli intermediari e non fa nulla per imporre trasparenza allo Stato.
Un altro esponente si è lamentato delle norme che permettono alle regioni comportamenti eterogenei: nel Lazio vine abrogato l'obbligo di tramitazione Confidi per l'accesso al FCG mentre Marche ed Abruzzi lo istituiscono.

Anonimo ha detto...

il prof L. Gai ha ricordato più volte che è in emanazione una norma che abolisce la facoltà per le banche standard di ricorrere ai rating esterni. No c'è stato modo ne tempo di approfondire la notizia.

Anonimo ha detto...

Il dott. Tappi del Fei ha illustrato le loro operazioni di garanzie di 2^ livello. Ha ricordato che loro impegnano i soggetti di 1^ livello a trasferire i benefici alle imprese ma non ha dato alcuna prova di questo.

Anonimo ha detto...

Ho chiesto notizie della normativa in consultazione che appesantisce il metodo di calcolo delle tranched cover. Nessuno ne sa più niente.
Il rappresentante di BdI ha ricordato la possibilità di usare il fondo monetario nelle operazioni di tranched cover. Solo che in Italia possono essere erogate solo da banche AIRB, anzi da una banca Airb. Quindi sono praticamente infattibili.

Anonimo ha detto...

Logica clientelistica? Dipende da quanto è ampia e aperta la base sociale

Anonimo ha detto...

Andiamo bene, l'opinione comune (basata su un dato storico cumulato 2000-2013) dice che le pratiche confidi hanno tassi di escussione molto più bassi di quelle in garanzia diretta. Anche qui andrei a distinguere tra banca e banca, confidi e confidi, periodo e periodo.
Prima o poi il Fondo dovrà diventare più trasparente, anche soltanto per giustificare alla Politica che non può prendere tutti i rischi che gli vogliono caricare addosso (a meno che anche quella valutazione la si voglia fare nelle segrete stanze ...)
Sul cuius regio eius FCiGio ho scritto qui pochi giorni fa a proposito delle Marche

Anonimo ha detto...

Il nuovo framework di Basilea sulla cartolarizzazione (che disciplina anche le tranched cover) non è più in consultazione, è stato approvato nel dicembre 2014. Entrerà in vigore nel 2018, quindi la banca Airb evocata ha ancora tempo per sfruttare le regole attuali, molto più semplici e favorevoli in termini di requisiti organizzativi e, soprattutto, di effetti di risparmio patrimoniale sulla tranche senior

Anonimo ha detto...

La nuova regolamentazione segnala che il rischio sottostante ad una tranched cover è superiore a quello oggi percepito e regolamentato. Per cui se la rara avis bancaria evocata approfitterà del periodo mancante all'entrata in vigore della più stingente regolamentazione si porterò a casa qualche operazione ma anche qualche guaio in maturazione.

Anonimo ha detto...

[visti i numerosi commenti premetto autore, data e ora del messaggio a cui rispondo]
@anonimo 28/2 14:56
Se la banca trasferisce il rischio equity all'80% e (come va di moda) anche una robusta tranche mezzanine, è ben coperta. A questo punto con le vecchie regole può ponderare il rischio senior che le rimane a un coefficiente molto più basso rispetto a quello delle nuove regole, specialmente se il portafoglio è a medio termine e non è molto frazionato. Se invece l'equity è esigua rispetto alla perdita attesa, e non c'è protezione mezzanine, è corretto prevedere qualche guaio in maturazione.

Anonimo ha detto...

Io non c'ero e,se posso, mi permetto di fare alcune considerazioni su organizzatori, relatori e temi. ...Ovviamente complimenti agli organizzatori e non per captatio benevolentiae ma perché sono riusciti a creare un evento che è cresciuto negli anni come partecipazione e interesse. Consiglio però di prestare maggiore attenzione al delicato ruolo dei moderatori sia nel controllo sui tempi degli interventi che nel far "stare sul pezzo" i relatori. Sull' affermazione che tutti i relatori fossero bravissimi ho dei dubbi. Marangoni per esempio ha fatto un intervento piatto è senza i tanti desiderati "segnali dall'alto" ma non possiamo pretendere dalle vestali del TUB e delle Istruzioni di vigilanza degli sprazzi di fantasia "costruttiva". Però sentire ancora parlare di pro e contro dei confidi, da annisempre la solita tiritera,anche no e anche basta....grazie!!! Complimenti a Geria e Nafissi per nuove idee e qualità degli interventi. Che grinta,quest'ultimo, nel battibeccare con il solito ombroso e supponente Rinaldi che tra l'altro ha per l'ennesima volta dichiarato la prossima partenza degli agognati scambi di flussi finanziari tra banche e confidi. Ma da la aspettiamo questa partenza...ormai si potrebbe chiamare Godot più che partenza. In ultimo l'uscita della Dottoressa Sampoli in merito alla rischiosità dei portafogli in garanzia diretta versus quelli in contro garanzia. Eravamo così orgogliosi e fieri di quel piccolo primato che sentirci dire il contrario ci ha scioccato. Io onestamente non ci credo perché faccio fede al rapporto Vescina di circa un anno fa. Ma non sarà che uno sponsor voleva portare un po' d'acqua al suo mulino? Smentite con numeri alla mano, anche se dolorose, molto gradite.

Anonimo ha detto...

Scusate. Ovviamente l'incipit era: io c'ero....

Anonimo ha detto...

Gli interventi a convegno degli esponenti della banca d'Italia sono sempre frutto di un'elaborazione collettiva, così come la relazione scritta per l'audizione di luglio 2014 in Senato. Nella seconda era più esplicito il giudizio preoccupato sui confidi, nell'intervento del dott. Marangoni a Firenze c'era (presumo) più diplomazia, ma anche più preoccupazione tacita. A volte penso, temo, che la Banca d'Italia non sappia più che cosa fare con i confidi, o come prenderli, con tutte le situazioni precarie che ha visto tra i vigilati (per non parlare del gran bazar dei minori).
Per dissolvere questa incertezza, ben vengano le prese di posizione gagliarde di Patrizia Geria e Leonardo Nafissi, segnalano una volontá diffusa di ripartire, di dire "ci siamo!" Aspetto altri segnali di cambiamento.