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mercoledì 27 maggio 2015

La prenotazione della garanzia del Fondo Pmi in un tweet

Ho sperimentato la procedura di prenotazione della garanzia sul Mediocredito del Fondo Pmi per un'amica che vorrebbe aprire una rosticceria. Funziona! (la procedura)

Come potete vedere, i dati richiesti sono superessenziali: nome, cognome, codice fiscale, cellulare, importo del finanziamento. La richiesta vera e propria comincia con la conferma della prenotazione fatta dall'intermediario accreditato dal Fondo centrale.
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9 commenti:

Roberto Cappelloni ha detto...

Esatto, con la solita trafila di richiesta del credito: "supplica", predisposizione di una quantità infinita di documenti, personali, contabili, dichiarativi, previdenziali, etc., etc., con la sola aggiunta della potenziale, anzi certa, garanzia del Fondo Centrale, ma solo se ci sarà credito! Quindi la sostanza è: un altro strumento che serve alle banche la garanzia gratuita del Fondo Centrale su di un piatto d'argento e magari del Fondo di Garanzia, tanto per restare sui classici, quell'azienda non aveva proprio bisogno! Ah, dimenticavo, anch'io ho fatto una prova e la procedura non ha neanche un controllino sulla data di apertura della partita iva, che non può essere aperta da più di 5 anni. Buone prenotazioni a tutti!

Anonimo ha detto...

Giusto, Roberto, l'approccio per singole pratiche del FCG è una porta stretta che dà accesso al viale alberato e molto largo dei criteri di concessione che non prevedono lo scoring di bilancio, e che portano a una garanzia statale molto ampia.
Per pratiche da 25.000 euro massimo è un iter pesantuccio, come del resto si può dire per le pratiche FCG di minor importo già prima trattate.
Sarebbe senz'altro meglio un approccio per portafogli (non intendo le garanzie di portafoglio tipo tranched cover) dove il Gestore fa un monitoraggio successivo delegando molto di più all'intermediario. Richiesta fatta da Assoconfidi.
Chissà quando arriveranno gli operatori di microcredito ex art 111? In teoria questa sezione speciale sostenuta dai 5 stelle era pensata per loro.

Anonimo ha detto...

Leggo varie news (come questa su Eutekne http://www.eutekne.info/Sezioni/Art_506235_microcredito_boom_di_prenotazioni_al_fondo_di_garanzia.aspx) che parlano di boom di prenotazioni nella giornata di ieri (più di tremila). Molte di queste scadranno dopo 5 giorni, secondo la Fondazione dei consulenti del lavoro che ha affiancato il Movimento 5 stelle nella promozione del microcredito FCG. Perché? Perché i richiedenti non riusciranno a trovare nel frattempo un intermediario disposto a prendere in esame la richiesta e a confermarla.
Comunque si conferma l'effetto virale del web: le prenotazioni probabilmente non danno facilitazioni reali nell'accesso al FCG, però sono serviti per fare pubblicità a questa misura. Adesso anche l'Ordine dei commercialisti ha deciso di convenzionarsi con il Gestore del Fondo.
Il nodo però rimane la procedura di erogazione, non basta la viralità per farla correre.

Anonimo ha detto...

Vorrei fare una domanda. Un volta effetuata la prenotazione della garanzia, entro 5 giorni bisogna presentare la domanda all'istituto di credito per avviare l'istruttoria per il finanziamento. §Ma gli istituti di crediti "convenzionati" sono solo delle piccole BCC, non si trovano Banche a livello nazionale o regionale. COme mai?

Anonimo ha detto...

Può presentare domanda presso qualsiasi banca o confidi che sia ammesso ad operare con il Fondo centrale di garanzia. Le BCC indicate sul sito del Movimento 5 stelle sono quelle contattate dalla loro rete di attivisti o consulenti.

Luca ha detto...

Il decreto istitutivo prevede che l'istituto finanziatore presti al beneficiario del microcredito alcuni servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio, pena la decadenza della garanzia.
Mi sembra che le nuove disposizioni operative non facciano alcun riferimento a tale adempimento.
Forse questo elemento può rappresentare un ulteriore motivo di incertezza nell'utilizzo di questo nuovo strumento da parte delle Banche?
La scura dell'inefficacia della garanzia può calare sui finanziamenti concessi senza che siano disciplinate in alcun modo le modalità di erogazione dei c.d. servizi ausiliari?

Anonimo ha detto...

Purtroppo si perpetua l'intervento del FCG come soggetto capace di sostenere le banche e in misura minore le imprese.
Ho raccolto oggi la proposta che una banca convenzionata ha fatto ad un'impresa che aveva fatto richiesta per l'accesso al fondo e le condizioni che le sono state proposte sono le seguenti:
- spese di tutoraggio euro 1.000
- spread 3%
- spese di istruttoria/erogazione 3%
Tutto considerato, quindi, l'impresa per ottenere 20.000 euro di finanziamento deve spenderne 1.600 otre a vedersi applicato uno spread "di mercato".
Considerato il beneficio ottenuto, sarebbe stato corretto prevedere nell'interesse dell'impresa che quanto meno non le venissero addebitate le spese per il tutoraggio (che comunque non hanno saputo ben spiegare in cosa consista) e/o quelle di istruttoria.....
Speriamo che Grillo si faccia sentire!


Anonimo ha detto...

Torna fuori la dura realtà: i prestiti alle micro-imprese sono costosi da amministrare, e a maggior ragione se la banca deve far figurare dei servizi di tutoraggio come richiesto dalla normativa del microcredito.
Se consideriamo anche il compenso per pratica spettante al gestore del Fondo centrale, eventuali compensi a consulenti dell'impresa che la accompagnano a finanziarsi, ecc. vien fuori un carico pazzesco di costi operativi sul finanziamento.
Io ho l'esperienza del figlio del mio amico Diego: ha fatto una richiesta di finanziamento a medio termine per start up generica garantito da FCG (non c'era nacora la sezione micro-credito), la pratica (lavorata per conto della banca da una società di consulenza esterna) è tornata indietro per un errore di compilazione. A quel punto, con le spese da coprire, il giovane è andato dalla sua banca dove ha il conto corrente e si è fatto dare un prestito non etichettato, non agevolato e non garantito. Il tasso non è stato di favore, ma nemmeno vessatorio.
Penso che il circolo vizioso si possa spezzare soltanto con servizi continuativi di assistenza alla microimpresa (resi insieme a quelli contabili e fiscali). Sì, il famigerato business office.
Tutte le soluzioni che affrontano episodicamente pezzetti del bisogno dell'impresa, anche con la migliore volontà e i manifesti etico-sociali degli operatori specializzati di microcredito, sono destinate a essere spiazzate dai finanziamenti dati dalla banca con processi standardizzati (come nel caso che ho citato) impersonali (come gli scoperti su carta di credito revolving o le forme di peer-to-peer o marketplace lending che stanno prendendo piede in USA e Regno Unito).

Peppe ha detto...

Analisi perfetta e condivisibile al 100%