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lunedì 27 febbraio 2017

Where have all the one-o-seven gone? Aggiornamento del portalino confidi

Per prepararmi a Confires 2017, ho aggiornato il post di analisi dei confidi che dall'elenco speciale 107 sono migrati al nuovo Albo Unico 106 o ad altre destinazioni. Che fine hanno fatto i 65 confidi che dal 2009 sono stati iscritti nell'elenco speciale?

L'elenco aggiornato è come sempre disponibile soltanto come tabella in formato pdf. Qui di seguito commento la tabella come da ultimo aggiornamento.

Ad oggi, dal database Banca d'Italia e da altre informazioni pubbliche, rileviamo quanto segue:
  • 39 confidi sono iscritti all'Albo 106 (di cui uno autorizzato in attesa di iscrizione); 
  • 11 confidi sono passati tra i confidi minori;
  • 10 confidi sono stati cancellati dall'elenco 107 in quanto alla fine incorporati da confidi iscritti all'albo 106;
  • 2 confidi sono classificati "in sospeso"
    • 1 confidi è ancora iscritto nell'elenco 107 in regime di proroga;
    • 1 confidi cancellato dall'elenco 107 è in attesa di definire il suo futuro;
  • 3 confidi sono stati messi in liquidazione.
In tutto fanno 65 confidi iscritti all'Elenco 107 dal 2009 in poi.

Potete scaricare qui l'intera tabella in formato pdf. Le date messe a fianco del nome sono riferite, a seconda dei casi, all'iscrizione, alla proroga, alla cancellazione, alla decorrenza della fusione o alla delibera assembleare di fusione o di liquidazione.

Confidi iscritti o in attesa di iscrizione

Vediamo in maggiore dettaglio il who's who dei confidi iscritti o prorogati.

Tra i confidi che sono già iscritti all'Albo unico, o che lo saranno tra breve essendo già autorizzati, troviamo soggetti di varia dimensione, territorialità e matrice associativa. 

Ci sono confidi regionali affiliati a Confindustria: 



Di Fincredit-Confapi:


Nell'Albo 106 troviamo poi diversi confidi small business a matrice regionale, alcuni con proiezione anche fuori regione:

Fanno categoria a sé i confidoni creati come poli di aggregazione regionali con forte sponsorizzazione pubblica: 

Meritano una menzione a parte alcuni casi particolari:
Come si può vedere, nel nuovo Albo coesistono modelli operativi molto differenziati.

Nell'elenco non ho evidenziato la distinzione tra confidi sopra o sotto la nuova soglia di 150 milioni di attività finanziarie, in attesa di dati aggiornati.
I confidi sotto la soglia, ovviamente soltanto quelli autorizzati da Banca d'Italia, hanno tre anni dall'iscrizione per sviluppare i loro volumi o per trovare altre soluzioni, cioè fusioni con altri confidi nella stessa situazione o già iscritti, oppure il passaggio tra i confidi minori.  
I confidi sopra la soglia che non hanno avuto o non avranno l'autorizzazione a iscriversi non hanno tali vie d'uscita, e devono invece affrontare un percorso di liquidazione (vedi oltre), così come quelli sotto la soglia che non sono stati autorizzati e non hanno trovato un'altra sistemazione.

I confidi usciti dall'Elenco speciale

Un nutrito drappello di confidi già 107 sta continuando a operare dopo essere uscito dall'Elenco speciale. Sono provvisoriamente ricollocati nella sezione speciale ex art. 155 comma 4 vecchio TUB dell'Elenco generale, in attesa di essere accolti nel nuovo Elenco dei confidi minori.

Fidimpresa Confidi di Sicilia è stato il primo caso di ricollocazione tra i confidi minori col quale i soci hanno dato risposta al venire meno delle condizioni per la permanenza nell'Elenco speciale 107 riscontrato nell'ispezione di Vigilanza. Ciò accadeva nel novembre 2013, ma due anni dopo Fidimed incorporava il confidi catanese di area confindustriale, come ricordato prima.

Nel 2015, la pressione ad iscriversi al nuovo Albo ha convinto diversi enti di garanzia a seguirlo riorganizzandosi come "minori, ma non troppo", per usare lo slogan simpatico lanciato da uno di loro.

Passiamoli in rapida rassegna.

Di API Veneto Fidi, ora fuso con Artigianfidi Vicenza in Fidi Nordest (dopo una partnership di diversi anni mediante contratto di rete) abbiamo già detto. 
Da menzionare poi Finsardegna (CNA), il primo iscritto all'elenco 107 in data 15 gennaio 2009. 
Restando nelle isole, c'è un quartetto di confidi siciliani: Commerfidi (Confcommercio), Credimpresa (Confartigianato), Fideo Confcommercio Sud e Unifidi Imprese Sicilia (CNA). 
Rimbalziamo al Nord, dove in Lombardia troviamo Ifidi (CNA, associazione che non ha aderito a Confidi Systema!). 
In Friuli troviamo Confidi Friuli (Confcommercio), nelle Marche la Coop artigiana Mario Pierucci (interessata a entrare nel polo regionale delle Marche) e in Abruzzo Intercredit.
In Lazio Coopfidi, che era il confidi 107 unitario dell'artigianato a livello regionale, risulta cancellato dall'Elenco speciale in data 15 dicembre 2016; dovrebbe proseguire l'attività come confidi minore nell'ambito di una rete di confidi affiliati a CNA, modificando la sua mission.

Cito a parte Commerfin, confidi di secondo/terzo grado del sistema Confesercenti, che ha preso un'altra strada rispetto al suo cugino FinPromoTer, avendo seguito una strategia di minor sviluppo delle esposizioni garantite sia per la presenza nella stessa area associativa di un peso massimo di primo livello (Italia Comfidi), sia per la partnership con Cosvig, rete di consulenza per l'accesso al credito bancario e in particolare alla garanzia diretta del Fondo centrale.

Sono usciti dall'elenco per incorporazione in confidi iscritti all'Albo (o iscrivendi):
  • Mediocom Liguria, già nel dicembre 2013 assorbito in Rete Fidi Liguria;
  • Fidimpresa Confidi di Sicilia, confluito in Fidimed nell'ottobre 2015;
  • Confidimpresa Trentino, incorporato nel dicembre 2015 in Cooperativa artigiana di garanzia Trento, con successiva ridenominazione in Confidi Trentino Imprese, con la benedizione, e un sostanzioso viatico, della Provincia Autonoma di Trento;
  • Confidi Lombardia, Confidi Province Lombarde, Federfidi Lombarda, confluiti a inizio 2016 in  Confidi Systema!, anche qui col plauso e una dote matrimoniale della Regione;
  • Terfidi Veneto, incorporato in Fidi Impresa&Turismo sempre a inizio 2016.
Aggiungiamo a queso elenco anche Fidindustria Emilia Romagna (in attesa di essere incorporato in Unifidi Emilia Romagna) e Confidi Regione Campania (che si aggregherà con Ga.Fi. Sud), dopo la delibera favorevole al progetto delle rispettive assemblee straordinarie, come già ricordato per entrambi i casi.

Vi sono due casi particolari di confidi "in sospeso".

Il primo è quello di Confidi Adriatico, di area Confindustria, nato dalla fusione di Confidi Mutualcredito di Pescara (107) e Fidindustria Puglia (155c4). Ad oggi, questo intermediario è l'unico che risulta iscritto all'elenco speciale 107 in regime di proroga. Non esistono informazioni pubbliche in merito alla situazione di questo soggetto. Si può presumere che persistano dei motivi ostativi all'iscrizione nell'Albo 106 che non possono essere sanati dalla migrazione verso l'elenco dei confidi minori per la presenza di un volume di attività finanziarie superiore a 150 milioni.

Il secondo è il caso di FidiAltaItalia cancellato dall'elenco speciale il 15 dicembre 2015, poi iscritto all'elenco confidi ex art. 155 c.4, e successivamente cancellato dallo stesso elenco il 14 luglio 2016 (v. questo documento della Vigilanza) . FidiAltaItalia persegue tuttora l'obiettivo di richiedere l'iscrizione al nuovo elenco dei confidi minori ex art. 112 e proseguire l'attività.

Alla fine, abbiamo i tre confidi cancellati dall'elenco perché messi in liquidazione
Sono storie diverse culminate, purtroppo, in una carenza di capitale o in altre circostanze che hanno pregiudicato la continuità aziendale. Ecco l'elenco:
  • non perdiamo la memoria storica di Sinvest (Monza, Confartigianato) che nel lontano agosto 2013 prendeva la strada della liquidazione dopo l'esito di un'ispezione di Vigilanza; il sito c'è ancora, qui l'ultimo bilancio intermedio di liquidazione al 31/12/2015, con tante informazioni interessanti sugli accordi per la sistemazione a saldo e stralcio delle sofferenze  e per la cessione dei rapporti in bonis; ho anche scritto un post sui lati positivi di questa esperienza;
  • come ormai è ben noto, Eurofidi, il maggiore confidi italiano, con più di due miliardi di garanzie in essere, è stato messo in liquidazione il 15 settembre 2016; ci sarebbero tante cose da dire, una parte l'ho scritta in questo paper sul Fondo centrale di garanzia che ho da poco aggiornato;
  • infine, Interfidicom (già Fidicom 1978, autonomo dalle sigle associative),  dopo il passaggio nell'elenco dei confidi ex art. 155 c. 4 per riduzione del volume di attività finanziarie sotto il 150 milioni è stato messo in liquidazione per impossibilità di raggiungere l'oggetto sociale con delibera dell'assemblea in data 14 luglio 2016. E' stato poi cancellato dall'Elenco 155 c.4 il 28 dicembre 2016 su richiesta dei liquidatori.
Bene, termino qui il mio post "di servizio". 

Mi congedo con quattro messaggi, telegrafici (gli stessi della versione precedente del post):
  • facciamoci coraggio, di lavoro ce n'è tanto, perché i bisogni a cui rispondere sono enormi e stanno cambiando;
  • l'Albo unico, per i confidi che ci sono entrati, non è il Nirvana; tutti i modelli organizzativi e operativi saranno messi alla prova in queste condizioni terribili di alto rischio di credito, bassi volumi, discontinuità e potenziale inefficacia delle garanzie pubbliche;
  • non ragioniamo a compartimenti stagni; oltre all'Albo unico, c'è un ben più numeroso elenco di confidi minori che aspetta di essere regolato e governato dal costituendo Organismo; dovrebbe essere questione di settimane per la nomina degli Organi di gestione e di controllo; i due comparti, maggiore e minore, sono collegati da sliding doors e rapporti di vario genere (contratti di rete, adesione a enti di secondo grado, ecc.); impariamo a trattarli come un tutto che si tiene, è il primo passo per dare più ordine, solidità e peso politico all'intero sistema;
  • non abbandoniamo i confidi che escono dal mercato; i passati amministratori e dirigenti possono aver sbagliato, ma dobbiamo stare vicini alle persone oneste e competenti, che oggi ci lavorano ancora, rischiano il posto e fanno il possibile per pilotare la crisi verso una soluzione ordinata; anche egoisticamente questo è utile per prevenire un effetto contagio, per imparare dalle loro difficoltà e da quello che di positivo hanno fatto, e per salvare volumi in bonis e rapporti di clientela che valgono qualcosa per il resto del sistema.
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3 commenti:

sapio ha detto...

Post utilissimo. Grazie

ANONIMO ha detto...

Intercredit non è affiliato Fincredit Confapi!

Luca Erzegovesi ha detto...

Sono andato a memoria, in passato mi pareva che lo fosse (vedi questa news del 2013 in cui il confidi abruzzese è menzionato come Fincredit Intercredit).
http://www.fira.it/notizia?id=589
Attualmente (ho controllato) non lo è.
Rettifico.