mercoledì 21 giugno 2006

Multiforme genio italico



Mi capita spesso di viaggiare sull'asse Trento - Perugia per i nostri progetti. L'ultima volta le tappe evocavano i molti e diversi modi di fare il pane senza il forno. A Modena, distretto manifatturiero per eccellenza, con una doppia padella di ghisa a scomparti ti sparano tigelle con efficienza tayloristica. In Romagna ci accoglie la familiarità della piada, che scendendo un po' (Urbino, Gubbio) diventa crescia. A Perugia troviamo la mitica torta al testo, un impasto di acqua, farina e sale (e olio o strutto, ma non sempre), cotta su un coccio rovente. Proprio l'antipodo culinario del Trentino, bassa Val di Non, dove con i salumi si mangia il tortel de patate, patate grattuggiate grossolanamente, un bicchiere di latte e un cucchiaio di farina, il tutto fritto o passato in forno.
Di tigelle potete mangiarne venti senza problemi, di piade, cresce o torte al testo anche cinque (beh, se non ci accompagnate una teglia di coniglio alla cacciatora). Il consumo di tortel di patate fritto sopra le tre unità vi assicura una notte agitata, ma forse sono io che non sono allenato.
E "il" gnocco fritto? Da solo, un buon motivo per rimettersi in viaggio.
Siamo molto fortunati a essere di queste parti.
Luca

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