Grande giubilo oggi: ho scritto gli ultimi paragrafi del libro sui modelli di portafoglio per il rischio di credito che da mesi sto scrivendo per Bancaria editrice con Marco (Bee). L'ultima fatica ha riguardato l'accordo di Basilea (recepito appena prima di fine anno, come segnalato sul blog da Flavio B), ovvero le parti più tecniche della normativa applicata nell'approccio IRB. Dietro Basilea 2 ci sono alcuni modelli teorici fondamentali, opportunamente adattati. Ho cercato di presentarli in modo lineare.
Adesso si passa alla revisione dello scritto (altrettanto importante) e al successivo parere di referee esterni, a cominciare dal coautore Marco Bee. In 2-3 mesi dovremmo farcela ad uscire in libreria.
Mi sento più leggero!
Come piccolo omaggio vi allego la figura che mostra i requisiti patrimoniali sulle esposizioni coperte da garanzie personali.
da sinistra a destra avete gli assorbimenti patrimoniali minimi per una banca IRB sulle esposizioni non garantite, garantite con applicazione del regime ordinario della sostituzione della PD, garantite con applicazione della più complessa formula regolamentare del "double default effect", e infine con applicazione del modello teorico sottostante il regime del doppio default. Si assume una LGD del garante pari al 45% (valore IRB di base). Il regime di doppio default conviene quando la PD del garante è A / A- (nella figura è assunto lo 0,10%), e quella dell'obbligato non è inferiore a BBB. |
Luca
Egregio Professore,è da pochissimo tempo che sono venuto a conoscenza di questo interessantissimo blog e ho cercato di capire, leggendo quanto è stato scritto in questo spazio, quale fosse l'orientamento dominante per ciò che riguarda il futuro dei Confidi. A parte l'auspicio, da tutti condiviso, di una loro importante evoluzione mi sembra si dia poca attenzione agli effetti, sia di carattere filosofico che più squisitamente economico (commissioni) che potrebbero manifestarsi sulle imprese dal passaggio "culturale" da una organizzazione di tipo mutualistico ad una di tipo bancaria o, mi scusi l'espressione impropria, para bancaria. A prescindere dai limiti che la Banca d'Italia stabilirà (o se ha già stabilito, mi scuso per non averne ancora notizie) all'operatività dei Confidi che intenderanno avvalersi della trasformazione in Intermediario Finanziario, bisognerebbe riflettere sulla possibilità che la nuova veste assunta dai Confidi possa, paradossalmente e al pari di quanto accade oggi con l'interlocutore 'banca', amplificare i fenomeni di informazione nascosta e minare il rapporto fiduciario che ha contraddistinto fino ad oggi la relazione tra le imprese e il mondo dei Confidi. Vorrei concludere questo mio intervento con due domande: 1) L'iscrizione ex art 107 coincide necessariamente con il miglioramento dell'operare dei Consorzi di Garanzia Fidi? 2) Confidi e Banche: partner o concorrenti?
RispondiEliminaLa ringrazio fin da ora per il suo commento la prego di scusarmi se in questo commento mi sono soffermato sugli aspetti di carattere teorico tralasciando le problematiche tecniche. Ma ritengo che siano egualmente importanti.
Le faccio i miei migliori auguri per il suo nuovo libro e aspetto con ansia la sua pubblicazione.
Un caro saluto
Pietro Vozzella
Grazie delle sue espressioni di apprezzamento. Esito nel rispondere ai suoi fondamentali quesiti perché l'ultima volta che ci ho provato ho scritto un paper di 50 pagine. Ci provo: 1) i 107 non opereranno molto diversamente dai confidi meglio strutturati che oggi sono 106, il rischio è che i costi del diventare 107 siano costi di compliance senza valore aggiunto per le imprese; 2) Confidi e banche? partner, non c'è alternativa, conviene ad entrambi.
RispondiEliminaUn caro augurio.
Trovo che la figura che ha allegato sia estremamente interessante anche per capire l'efficacia delle garanzie offerte dai confidi e il loro appealing nei confronti delle banche. Potrei sapere qual è la pd del garante assunta? (La pd posta alle ascisse si riferisce all'obbligato principale ossia al garantito, vero?). Grazie e complimenti non solo per il libro di cui attendo impazientemente la pubblicazione ma anche per il blog. Cordiali saluti,
RispondiEliminaStefania M.
Caro Professore, la ringrazio per la sua risposta e approfitto della sua cortesia per porre una riflessione:non le sembra che la trasformazione dei Confidi sia quasi un'operazione ope legis e che solo in maniera indiretta costituisca il risultato di un naturale percorso evolutivo che detti organismi avrebbero dovuto affrontare? E se Basilea 2 non fosse arrivata?
RispondiEliminaGrazie
A Stefania:
RispondiEliminaLa PD sulle ascisse è quella dell'obbligato, la PD del garante è lo 0,10%. Grazie.
A Pietro:
la riforma dei confidi (art 13 L.326/03) è stata scritta un po' di fretta, ma il Coordinamento nazionale confidi ha detto la sua. Il problema è che in Italia se non c'è un pungolo normativo l'inerzia vince. Qui anche col pungolo non è successo molto.