Come si è evidenziato in alcuni precedenti blog, le principali finalità del programma JEREMIE consistono in:
1) migliorare le condizioni di finanziamento e sviluppo di PMI e microimprese, offrendo strumenti nuovi e assistenza tecnica;
2) rafforzare il coordinamento a livello nazionale e regionale;
gestire efficacemente le scarse risorse pubbliche nell’ambito dei programmi comunitari, consentendo alle imprese di eliminare la burocrazia e accedere tempestivamente ai fondi disponibili.
A ben vedere JEREMIE appare sia un’organizzazione sia un processo, il cui ultimo fine si intuisce essere la sostenibilità a lungo termine. La natura degli strumenti offerti è di fatto coerente con tale obiettivo: sostenibilità finanziaria e capacità di creare un effetto leva sono le uniche caratteristiche tecniche imposte agli strumenti da offrire.
La struttura degli strumenti finanziari forniti da JEREMIE appare infatti fortemente flessibile: gli Holding Funds potranno scegliere prodotti diversi (che vanno dai capitali e “quasi capitali” di partecipazione, ai capitali di rischio, prestiti, garanzie e microfinanza) cui indirizzare le risorse rese disponibili secondo la reale domanda. L’unica condizione imposta consiste nello scegliere prodotti “revolving”: le risorse investite e rimborsate dovranno cioè essere riutilizzate e dunque reinvestite a beneficio delle PMI: Un’offerta su base rotativa è requisito essenziale per garantire un supporto continuo e finanziariamente sostenibile.
Nella sostanza, per la loro specificità gli strumenti finanziari creeranno un effetto leva sui fondi gestiti: per ogni euro di risorse disponibili il fondo sarà in grado di offrire strumenti per un ammontare che è previsto variare da un minimo di 2 ad un massimo di 10 euro. Francis Carpenter, amministratore delegato del Fei, ha dichiarato: “JEREMIE è una ‘cassetta degli attrezzi’ per la creazione di prodotti finanziari volti a colmare le lacune nei finanziamenti delle Pmi. Ritengo che rappresenterà una risposta adeguata per le numerose esigenze avanzate dalle autorità regionali e locali. JEREMIE riunisce le competenze delle diverse istituzioni finanziarie europee per un impiego intelligente dei finanziamenti comunitari a sostegno delle Pmi”.
Ma quali sono gli “attrezzi” individuati idonei per aggiustare le lacune finanziarie delle PMI europee? Mentre nella “vecchia Unione” si sono identificate prioritarie le esigenze di trasferimento della tecnologia e il microcredito, nei nuovi Stati membri emergono esigenze di capitale di rischio e il finanziamento alle innovazioni.
A ben vedere, attraverso la diffusione del programma JEREMIE nel tempo le PMI potranno beneficiare anche di un effetto indiretto. Il loro finanziamento per mezzo di prodotti finanziari con tali caratteristiche consentirà loro di attirare ulteriori fonti di finanziamento: la gestione professionale dei fondi JEREMIE potrà incoraggiare il settore finanziario europeo (banche ed altri investitori) a co-investire o a finanziare gli Holding Funds, o gli intermediari finanziari sostenuti da JEREMIE.
Eleonora
Eleonora ha messo sul blog una serie di note sul programma JEREMIE (le "jeremiadi"). Stiamo seguendo con attenzione questo esperimento del FEI. Ho inteso che Jeremie non è ancora un meccanismo collaudato, ma una piattaforma nuova di collaborazione (e cofinanziamento) tra Stati / regioni e organismi UE. Molte innovazioni che si stanno discutendo in Italia (primo fra tutti il restyling dei fondi pubblici di garanzia) potrebbero essere interessate.
RispondiEliminaEleonora cita l'accordo FEI - Finlombarda. Mi sembre che i confidi non lo vedano di buon occhio. Non so valutare al momento, sono curioso di capirne di più.
Lascio giusto il tempo di riprendersi dalle jeremiadi proposte...ne è in arrivo una nuova sull'accordo FEI - Finlombarda!
RispondiElimina