Terza puntata (dopo le prime due) della nostra garbata rassegna sulla presenza femminile nel pianeta confidi.
Il tavolo tecnico di cui vi ho riferito in quesi giorni è stato promosso da Marina Taddeo, direttrice di Artigiancredit Lombardia, una struttura di secondo livello fatta di cinque persone, che riassicura più di 300 milioni di garanzie assunte dai 38 confidi artigiani della Lombardia. Questi numeri dicono del ruolo importante di Artigiancredit in questo mondo, specialmente in prospettiva: 38 realtà per 11 province e un settore sono difficili da difendere. Il mercato lombardo della garanzia all'artigianato e alla piccola impresa è un piatto ricco che fa gola ai mega-confidi plurisettoriali che si stanno consolidando (you know what I mean). Il sistema Fedart sta rispondendo con il progetto Riposizionamento strategico, elaborato con KPMG, col quale si vogliono tutelare i due livelli del sistema e l'autonomia societaria dei confidi locali. Conosco in Fedart Tino Vaccari e Leonardo Nafissi. Con Leonardo abbiamo collaborato nel progetto sull'Umbria, e su alcuni punti non ci siamo trovati d'accordo. Ritenevo quindi di essere considerato in Fedart tra gli oppositori al loro disegno strategico. Mi sono ricreduto incontrando, del tutto casualmente, Roberto Villa e Marina Taddeo. Di Marina, in particolare, ho apprezzato la curiosità nella messa a fuoco dei problemi, a prescindere dalla maggior o minor funzionalità delle soluzioni discusse rispetto alle attuali priorità politiche del mondo a cui fa riferimento.
A proposito di confidi industriali, al "tavolo" ho conosciuto Maria Pinotti di Federfidi Lombarda, ente di secondo livello dell'industria, che si raccorda con una struttura di primo livello molto diversa da quella dell'artigianato: abbiamo infatti due poli, Confidi provincie lombarde (ex Confidi Milano, che si è fuso con Legnano) e Confidi Lombardia, che ha riunito tutti gli altri enti provinciali di area confindustriale, con l'eccezione di Mantova e Varese. A Federfidi aderiscono anche Confapi Lombarda fidi (confidi unico di Confapi), più i confidi della cooperazione e dell'agricoltura. Tra i soci troviano anche la Regione Lombardia e la sua finanziaria Finlombarda. Federfidi, che "pesa" più di 300 milioni di esposizioni garantite, ha ottenuto il rating BBB+ da Fitch e sta sperimentando un programma di cartolarizzazione sintetica con il gruppo BPU. Maria ha illustrato molto bene i progetti di Federfidi. Ho intuito l'importanza del suo lavoro dietro questa capacità di innovare.
Francesca Brunori di Federconfidi (Confindustria) era anche lei a Milano, ed è una delle persone più competenti sul settore della garanzia collettiva, non solo italiano. I suoi interventi sono sempre molto lucidi. Nel mondo confidustriale si richiede uno stile comunicativo misurato e attento agli interessi da rappresentare, e Francesca si attiene a questa linea, ma lo fa con grande finezza e apertura intellettuale. Mi piacerebbe ospitare qualche suo commento nel blog, così come di Maria Pinotti, mentre Marina Taddeo è già di casa su queste pagine.
Cari colleghi uomini del pianeta confidi, diamo più spazio alle signore! Penso che siano più brave di noi ad affrontare il cambiamento come un'opportunità positiva da condividere, e non come una lotta per il predominio o una resa.
Luca
Ho corretto un refuso nel nome di Maria Pinotti. Me ne scuso con l'interessata.
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