martedì 17 luglio 2007

Milano: arrivo in salita



Torno da un viaggio lampo a Milano per una riunione del progetto misterioso n. 1. A differenza del viaggio precedente, non è stata un'esperienza onirica, ma faticosa: temperatura esterna 37°, tre incidenti lungo il tragitto, fila ininterrotta di camion sulla Bergamo-Milano. In tutto quattro ore e mezza. Per fortuna mia moglie (Cristina, donna meravigliosa) si è offerta di accompagnarmi, e così non mi sono lasciato andare a sfrenate invettive contro la carenza di infrastrutture (con un linguaggio meno forbito di quello usato sullo stesso tema dal mio omonimo presidente di Confidustria).
A Milano sono stato depositato alla metropolitana di Cascina Gobba. La mia signora è proseguita per Varese, in visita ai genitori. Ho raggiunto il centro in meno di mezz'ora, e la riunione si è salvata. Il progetto misterioso va avanti, e pone tanti problemi interessanti da approfondire. Lasciatemi ancora qualche settimana, riunirò le riflessioni in un nuovo paper.
Dopo la riunione, ho preso la metropolitana gialla e il bus n. 34 (con aria condizionata!), che mi ha lasciato davanti al portone della casa di mio papà, col quale ho cenato, insieme con Stefano, mio fratello (questo è il suo sito). Papà sta bene, tutto sommato.
Certo che la famiglia allargata di una volta risolveva meglio tanti problemi che con l'avanzare dell'età vengono fuori. Ho pensato che il modello dell'impresa familiare serva anche a questo, a creare un ambito che unisce le generazioni e tiene impegnati (e interessati) i genitori anche dopo che lasciano l'impegno full time in azienda. Se non ci sono problemi di salute gravi, il modello funziona bene. La crisi dell'azienda porta una duplice minaccia: salute finanziaria dell'impresa e salute mentale/affettiva dell'imprenditore sono intimamente legate. Vorrei approfondire questi spunti nei moduli su pianificazione personale e crisis management del nostro progetto smefin.
Alle 22.15 Cristina è passata a riprendermi, e alle 00.40 eravamo al fresco della collina sopra Trento. Una bella giornata, vissuta con intensità.

Luca

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