Anche il Governo francese ha deciso di intervenire pesantemente nel capitale della maggiori banche nazionali, investendo 10,5 miliardi di euro entro la fine dell'anno. Come riferisce il Sole 24 ore
L'intervento prevede 3 miliardi di euro al Crédit Agricole, 2,55 miliardi a Bnp Paribas, 1,7 miliardi a Société Générale - ieri nuovamente al centro di voci su una prossima ricapitalizzazione che hanno penalizzato fortemente il titolo - 1,2 miliardi al Crédit Mutuel, 1,1 alla Caisse d'Epargne e 950 milioni alla Banque Populaire.Scopo principale della misura è, come in USA, Regno Unito, Germania, Olanda, prevenire una stretta creditizia e ristabilire la fiducia del mercato sull'adeguatezza del surplus capital delle banche contro i timori di grosse perdite latenti prodotte dai subprime, ma non solo. In Francia, dopo le clamorose perdite denunciate da Societé Generale, si è saputo pochi giorni fa delle perdite di 600 milioni di euro su trading in derivati accumulate dal gruppo Caisses d'Epargne. Tre operatori nella settimana del quasi-crollo (dal 6 al 10 ottobre) avevano scommesso su un pronto rimbalzo dei mercati azionari.
L'operazione si svolgerà attraverso l'emissione di titoli di debito subordinati che saranno sottoscritti dallo Stato.
Sono tempi strani. A problemi colossali rispondono reazioni altrettanto colossali, sia che si tratti di salvataggi pubblici o di tentativi "o la va o la spacca" di approfittare della volatilità dei mercati per fare utili (o per coprire perdite pregresse, più probabilmente). Non so se è il sentiero giusto. E' bastato un attimo per scivolare a un passo dal precipizio, ma per risalire la scarpata ci vorrà pazienza, un passo alla volta.
Luca
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