L'Economist di questa settimana così titola l'editoriale di apertura: All you need is cash, e approfondisce il concetto in un bell'articolo di finanza applicata. Ad aver disperato bisogno di cash sono le imprese, che devono affrontare una recessione minacciosa. Gli azionisti ora apprezzano le società che accumulano abbondanti riserve liquide, fino a ieri sospettate di inefficienza. L'articolo passa in rassegna i rimedi alla carenza di liquidità. Non ci si può fidare del rinnovo (o della non revoca) delle linee di credito in essere. Per sicurezza, le aziende con margini inutilizzati stanno tirando sulle facilities per avere soldi direttamente sul conto. Per fare cassa si può intervenire sui cicli produttivi e monetari, razionalizzando il circolante (prima di tutto il magazzino). Ci si può alleggerire delle partecipazioni non strategiche, se hanno un mercato. Ci si può arrangiare in maniera più antipatica, spremendo i fornitori, o meno coraggiosa, licenziando il personale e tagliando i budget di investimento.
Mi è piaciuto dell'articolo l'invito a non mollare, se non dopo aver esplorato tutte le possibilità di riorganizzare il proprio business. Le crisi sono periodi di grandi opportunità, che premiano chi è capace di cogliere gusti e bisogni che si modificano drammaticamente. E' proprio il tempo delle strade nuove, delle soluzioni costruite con tentativi pazienti, sfruttando la non breve durata del periodo di crisi. Questo vale anche per la gestione della tesoreria e della finanza di un'impresa: quando la liquidità è preziosa, bisogna gestirla bene, ma le soluzioni non le può trovare la singola impresa. Mi riprometto di esplorare questo tema nelle prossime settimane.
Luca
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