Riprendo da sito della regione Toscana questo passaggio di un articolo pubblicato oggi su Repubblica:
Non passa giorno che un´azienda in Toscana non entri in crisi, racconta il presidente della Regione Claudio Martini, «non passa giorno senza che il mio telefono suoni per segnalare un´emergenza su lavoro ed economia, una fabbrica che chiude, un´impresa che non ce la fa più a pagare i dipendenti, un gruppo di operai che rischia la cassa integrazione. Di fronte a questo quadro preoccupante la Regione, per quel che le compete, deve fare la sua parte». La "parte" di Martini consiste in una serie di provvedimenti che tentano di arginare la crisi e di dare un po´ d´ossigeno alle industrie in maggiore sofferenza, un salvagente lanciato in mare a chi sta affogando. Nel bilancio sono stati rastrellati da altre voci di spesa 54 milioni di risorse aggiuntive: 15 per aiutare le piccole e medie imprese a ristrutturare il passivo e rifinanziare il debito a medio termine, 33 milioni per i nuovi investimenti, 6 milioni ai Confidi per dare garanzie alle imprese associate. Le banche, che Martini in questi giorni ha incontrato per discutere la manovra, grazie alla garanzia della Regione non diminuiranno il budget destinato ai prestiti e manterranno i tassi che applicavano nel 2006. Sono poi previste facilitazioni per la cessione del credito vantato da un´impresa nei confronti della Regione o degli enti collegati.Sono in partenza per il convegno di Taormina (che è domani) e non ho tempo per approfondire e commentare. Se qualcuno mi dà una mano è il benvenuto.
Luca
Quali sono i termini di pagamento degli enti pubblici in Toscana? Cominciamo ad abbattere tali termini e già sarà un concreto passo avanti. Quanto agli aiuti ai Confidi, c'è coscienza che le loro garanzie non sono eligibili per le banche e sarebbe più profittevole rifinanziare la cassa integrazione per gli operai disoccupati?
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