domenica 22 febbraio 2009

Draghi al Forex: garanzie pubbliche sulle senior tranche e Tremonti-bond. Quale dei due è meglio?



Un altro passaggio dall'intervento di cui parlavo qui:
Ma, soprattutto nei sistemi bancari solo marginalmente appesantiti dall’eredità del passato, occorre ricreare le condizioni per lo sviluppo futuro. Si potrebbe considerare, analogamente a quanto in alcuni paesi si prevede per i titoli “tossici” esistenti, l’emissione di garanzie pubbliche sulle senior tranches di insiemi di nuovi crediti: trattenuta sui propri bilanci una parte del rischio, le banche potrebbero più agevolmente collocarli sul mercato, ridando vita a un importante canale di finanziamento oggi inaridito.
Marco Onado in un commento in prima del Sole 24 ore di oggi appoggia la proposta. Fino sei mesi fa, anch'io ero un fervido sostenitore delle cartolarizzazioni coperte da garanzie pubbliche sulla tranche super senior, tant'è che ho proposto al gruppo di lavoro ministeriale sulle garanzie di inserire una protezione del genere nel nuovo fondo centrale per le Pmi. Il mio entusiasmo si è smorzato quando ho visto il settembre scorso crollare AIG, il gruppo assicurativo americano che vendeva protezione sulle CDO tripla A. Ho scritto un libro sui modelli di portafoglio per i crediti, ma con l'incertezza che c'è sul picco futuro dei tassi di default non me la sento di venderli oggi come guida sicura per stimare la tranche di prima perdita "giusta" che rende infinitesimo il rischio della senior. Un portafoglio con rischio senior garantito può diventare una spugna delle esposizioni con rischi estremi di perdita inattesa. Che cosa dice la penultima invocazione del Pater noster?
Meglio che la distribuzione di probabilità delle perdite rimanga integralmente caricata su chi assume il rischio, comprese le code: il rischio di credito sulle banche e su eventuali garanti; il rischio di impresa sulle imprese (vedi iCash), con il supporto di bilanci adeguatamente liquidi e capitalizzati (dopo l'opportuna pulizia). La recessione si combatte alle Termopili, ranghi serrati e spirito di corpo, non con una serie di corridas con i banderilleros, i picadores e Giulio Tremonti nel ruolo di matador.
Per quanto complessi (detesto gli arzigogoli degli strumenti di capitale innovativi, ibridi, convertibili e subordinati), vedo con maggior favore i Tremonti-bond, oggi in prima pagina su tutti i quotidiani. Ne ha parlato anche Draghi al Forex
Ho già detto altrove che l’approccio al rafforzamento patrimoniale delle banche deve essere pragmatico: le banche devono adottare tutte le misure necessarie e cogliere tutte le occasioni opportune. Alcuni gruppi hanno già cominciato ad agire con la dismissione di attività non essenziali, con la destinazione degli utili al rafforzamento del capitale, con il ricorso al mercato.
Saranno presto disponibili, con il perfezionamento dei provvedimenti attuativi, i fondi pubblici previsti dalla legge n. 2 del 2009. Anche in proficuo dialogo con il sistema bancario, gli strumenti offerti dallo Stato sono stati affinati, nei margini concessi dalle regole comunitarie, al fine di offrire una gamma di strumenti adattabile alle esigenze di ciascuna banca o gruppo.
Se i fondi messi a disposizione dallo Stato sono di dimensione adeguata, se le condizioni che accompagnano gli interventi sono ragionevoli e concrete, tese a ottenere l’obiettivo, senza ingerenze amministrative nelle scelte imprenditoriali, non si esiti a utilizzarli.
Senza dimenticare aiuti più spartani (appunto), pure ricordati dal Governatore, come la piena deducibilità fiscale delle rettifiche per default (oltre il limite attuale dello 0,3% dei crediti).

Luca

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