Cristiano ha commentato in questo post:
Proroga accordata: si respira fino a fine anno!!Io ho intepretato come nel titolo qui sopra, se mi sono sbagliato avvertitemi, perché martedì facciamo una spedizione a Roma con i direttori dei confidi trentini, un amico consulente dell'Ufficio Casse rurali e il responsabile del Dipartimento industria della Provincia per presentare i progetti di trasformazione in 107. Se la proroga è una realtà, il nostro discorso sarà più sereno e convincente.
Io ci conto.
Luca
PS 7/3: La notizia pare (ufficiosamente) confermata. PS 8/3: Il week-end non ha portato conferme, ma rilancio lo stesso la notizia in prima posizione per l'inizio settimana
lunedì scorso, in una riunione della commissione finanziaria Legacoop a Bologna, qualcuno mi ha detto che la scadenza slitterebbe addirittura a fine marzo 2010.
RispondiEliminaChiedo conferme.
Il dr. Bellotti (Federconfidi) ha anche chiesto di elevare la soglia di 75 ME di garanzie rilasciate al di sopra della quale scatta l'obbligo di trasformazione. Mi sembra condivisibile anche alla luce di una battuta del dr. Villa (Assoconfidi) di un anno fa che indicava in 250 ME la soglia di break even al di sopra della quale la trasformazione è conveniente.
RispondiEliminaInfine a Venezia i giudici, prima di ritirarsi per deliberare circa una condanna a morte, venivano ammoniti "Recordeve del poaro fornareto!" (un famoso errore giudiziario).
I nostri legislatori ed i nostri direttori di Confidi, prima di decidere cosa fare, si ricordino della Banca Popolare di Garanzia.
Purtroppo non riesco a fornire indicazioni certe ne sulla reale esistenza della proroga ne sulla data finale della stessa ma vorrei evidenziare l'opportunità di non alzare l'asticella dei 75 milioni. E' vero che un confidi con operatività poco al di sopra della soglia potrebbe non farcela ma è altrettanto vero che ci sono valide alternative per superare il problema. La prima tra tutte è costituita dalle aggregazioni tra confidi che, oltre a realizzare economie di scala importanti, consentono di ottenere confidi con maggiore forza sul mercato e maggiore stabilità patrimoniale. Lasciamo che anche le barriere campanilistiche dei confidi più ambiziosi crollino sotto il peso del raggiunto limite di iscrizione.....
RispondiEliminaun cordiale saluto al prof. Arzarello, ma anche a Sapio che ho appreso essere il coproduttore di questo eccellente blog.
RispondiEliminaCondivido la massima prudenza sull'obiettivo 107, che però, per chi sta già sopra la soglia, non è una scelta, ma un obbligo.
Nè viene facile regredire di volumi, perchè potrebbe significare lasciare alla concorrenza le proprie imprese.
Quanto alle aggregazioni, da partecipante al progetto nazionale dei cooperfidi (insieme al Cooperfidi E. Romagna che Arzarello conosce), dico che pongono problemi di governance e di organizzazione di non facile soluzione.
Vedrei bene di riproporre la zona grigia tra 75 e 100, con facoltà di scelta.
Grazie a Luca per il coproduttore. Troppo buono! Sono solo un assiduo frequentatore con molte curiosità intellettuali. Piuttosto conosco molti esperti che consultano il sito e non contribuiscono. Bando alla timidezza, dateci il vs parere. Contribuite, magari sotto speudonimo. Il blog serve a mettere a fattor comune l'esperienza di tutti (ovviamente nella ns materia) nell'interesse del paese.
RispondiEliminaIo so che il Direttore Generale del Dipartimento del Tesoro ha già sottoscritto la richiesta di parere alla Banca d'Italia sull'opportunità di prorogare al 31 dicembre 2009 i termini per l'iscrizione all'art. 107 del T.U.B., fissati dall'art. 3 del decreto ministeriale del 9 novembre 2007, al 29 marzo 2009. Quindi le procedure burocratiche non consentono alla Banca d'Italia un autonomo atto di proroga di termini e quindi i tempi per l'emanazione del provvedimento si sono allungati. Bartolo
RispondiEliminaTremonti ha firmato il decreto di proroga venerdì scorso: il decreto dovrebbe essere pubblicato a breve sulla Gazzetta Ufficiale.
RispondiEliminaCristiano ha notizie più aggiornate delle mie. Io sapevo che il decreto era alla firma del Ministro. Sono contento se lo ha finalmente firmato, soprattutto per dare certezza all'ambiente e agli operatori.
RispondiEliminaRiguardo alla soglia dei 75 mln., ne ho parlato alla Convention Unicredit con alcuni operatori. Sono tutti convinti che sia una soglia bassa, in quanto al di sotto dei 100 mln. difficlmente si riesce a operare in equilibrio. Io sono d'accordo. Sto accompagnando alcuni confidi all'iscrizione e tutti sono ben oltre i 75 mln. Ho paura che quelli che superano appena la soglia non siano in grado nè economicamente nè tanto meno organizzativamente di reggere il passaggio al '107'.
Di questo però i nostri amici dei Confidi dovrebbero lamentarsi con le loro associazioni che, quando si trattò di decidere l'importo della soglia, spinsero perchè fosse a tutti i costi inferiore a quella prevista per gli altri '107' (103,4 mln.) per compensare il fatto che i confidi non possono svolgere liberamente tutte le attività degli altri '107'.
Ai tempi (2007) io ero in Banca d'Italia e spingevo perchè la soglia per i Confidi fosse la medesima degli altri '107'. La forte volontà delle Associazioni (almeno di quelle più importanti) fece propendere per la soluzione dei 75 mln. di euro.
Chi è causa del suo mal ...
Anch'io mi ricordo di questa pressione, Se non sbaglio, il doc.to di consultazione riportava la soglia 100 ME, quello definitivo 75 ME. Quello che francamente sconcerta è che oggi la soglia di 75 ME viene imputata al dirigismo di BdItalia. E non è vero !
RispondiEliminaCredo che la prima versione fosse la più equilibrata: facoltà da 75 a 100 milioni ed obbligo sopra i 100 milioni. Tuttavia ribadisco che dal mio punto di vista non è spostando vero l'alto la soglia che si creano confidi strutturati. Abbiamo avuto modo di leggere recentemente su questo Blog che intermediari con attività ben al di sopra della soglia non erano poi in grado di gestire la situazione. Un confidi che presenta domanda di iscrizione deve allegare un piano di attività pluriennale per cui non può nascondersi dietro un dito... Se non è in grado di sopportare il passaggio lo deve sapere ben prima di presentare la domanda. A questo punto, secondo me, ha davanti due scelte: spostare parte dell'atttività su altre strutture e diminuire l'operatività diretta o aggregarsi con altri confidi ed aumentarla. Mi piace pensare che una soglia più bassa porti i confidi ad operare scelte strategiche che invece sarebbero rimaste nel cassetto ancora per qualche anno....
RispondiEliminaSono d'accordo con il dott. Arzarello. Per capire le pressioni delle associazioni dei confidi ad abbassare la soglia penso che bisogna andare indietro negli anni, prima della legge quadro 326/2003, quando alcuni improvvidamente pensavano che lo status di intermediario vigilato fosse un bollino blu apposto da Banca d'Italia, e che l'unico problema da superare fosse vincerne la ritrosia ad apporlo ai confidi. Per il resto (requisiti patrimoniali, organizzativi, costi, modello di business, sistemi informativi) sarebbe bastata qualche telefonata, due convenzioni con i consulenti e i fornitori giusti. Che mai sarà, la Vigilanza della Banca d'Italia ...
RispondiEliminaSono anche io d'accordo con Arzarello. La soglia bassa può far venire voglia di aggregazione e superare i 100 milioni di garanzie di per se non vuol dire nulla.
RispondiEliminaQuando tuttavia si entra nel merito delle situazioni dei confidi, si trova una situazione molto simile a quella descritta da Luca. Non ci si rende conto che la richiesta di iscrizione è una cosa impegnativa, si pensa che si può fare in pochi giorni, mentre invece presuppone un lavoro di mesi e un piano industriale serio.
Resto dell'avviso che la soglia dovesse rimanere pari a quella prevista per gli altri 107. Non credo infatti che la necessità di aggregazione si sarebbe ridotta in misura sensibile per una trentina di milioni di garanzie in più.