sabato 11 aprile 2009

Il decalogo di Nassim Taleb per un mondo a prova di cigni neri (e i ciarlatani, a casa!)



Sul Financial Times del 7 aprile è apparso un articolo dirompente sulla rifondazione del capitalismo. Lo ha scritto Nassim Taleb (ben noto ai lettori del blog), condensando il suo pensiero in dieci regole taglienti come una scimitarra. Il pezzo ha avuto una certa risonanza, tanto che il Sole 24 ore di oggi ne ha messo in prima pagina la traduzione.
Con Taleb sono d'accordo su molte cose: provate a leggere le dieci regole e troverete molte cose che anch'io affermo in vari miei interventi (a molte ci sono arrivato per conto mio, come le affermazioni sulla necessità di una finanza semplice per compensare un'economia globalizzata complessa).
Fosse per lui, sarebbe ora di una drastica epurazione dell'establishment finanziario internazionale, compreso il suo retroterra accademico: per Taleb i maestri dell'economia finanziaria sono dei cialtroni irresponsabili, e sono tanto più pericolosi quanto più si avvicinano ai posti dove si prendono decisioni critiche, ovvero banche centrali, fondi d'investimento, consulenze strategiche e di risk management, ecc. Oggi entra in carica il nuovo direttore del Sole Gianni Riotta. Se la scelta di pubblicare Taleb preannuncia una linea editoriale, aspettiamoci posizioni molto critiche contro Wall Street.
Concordo sul fatto che serve una rifondazione della pratica economica, e quindi della teoria. Però mi aspetto un lavoro lungo, da cominciare subito senza aspettare l'improbabile defenestrazione di fette importanti della classe dirigente, ancora molto capaci di autotutelarsi. Andiamo a guardare al ricambio delle leadership seguito al crollo di un altro sistema politico-economico vent'anni fa; non facciamoci troppe illusioni, e cominciamo a cambiare le cose lavorando dal basso.

Luca
PS 4/7: I commenti dello stesso Taleb sul decalogo in questa intervista su Bloomberg.

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