giovedì 21 maggio 2009

I nodi al pettine e le regole non scritte: il libro di Marco Onado



Dal sito del Sole 24 ore riprendo l'articolo estratto dal libro I nodi al pettine. La crisi finanziaria e le regole non scritte, di Marco Onado (Laterza), professore di Economia degli intermediari finanziari nonché editorialista del Sole. Cito un passaggio
Il mondo ha scoperto con orrore che il sistema finanziario internazionale era come le stalle di Augia, che nessuno aveva mai spazzato e che Ercole dovette ripulire in un solo giorno come sua sesta impresa. Non lo ha detto un estremista no global, ma l'austero Financial Times, la bibbia della finanza internazionale. Questo dà l'idea del lavoro da fare: un'autentica fatica mitologica e anche quella più sgradevole di tutte.[...] Il capitalismo finanziario dal volto umano richiede regole scritte pensando agli interessi degli utenti finali, non a quelli della finanza in se stessa. E solo regole adeguate e regolatori veramente indipendenti possono ottenere questo risultato. Gli squilibri della finanza prima o poi esplodono, ma possono lasciare in eredità una situazione ancora peggiore di prima. Come si legge nel Contesto di Sciascia, in cui un personaggio chiede: «Ma non vede quel che succede nel nostro paese? I nodi vengono sempre al pettine». «Quando c'è il pettine», conclude malinconicamente l'altro. Le regole sono proprio il pettine che ancora manca.
Ho rivisto Marco Onado martedì sera alla cena a sorpresa organizzata per festeggiare il compleanno importante di Roberto Ruozi, il mio maestro, con cui ho cominciato la carriera di studioso in materia bancaria (un ritrovo tra colleghi da cui sono tornato contento e commosso).
Onado sarà a Trento per l'imminente Festival dell'economia, dove presenterà il libro di cui sopra e reciterà il ruolo della pubblica accusa nel Processo alla finanza.
Al Festival avremo una piccola presenza (non ufficiale) con la squadra del Business Point, limitatamente a sabato 30 maggio. Sarò più preciso tra qualche giorno.

Luca

3 commenti:

  1. Non fate gli egoisti e mettete da parte gli atti! La condivisione culturale è un diritto.

    RispondiElimina
  2. S'è capito che voleva essere una battuta schersosa eh!?

    RispondiElimina
  3. I video di tutti gli eventi dovrebbero essere visibili, in diretta e registrati, sul sito del Festival

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.