giovedì 9 luglio 2009

Workshop sui confidi a Varese



A Varese, nella splendida cornice (è il caso di dirlo, col favore del bel tempo) di Villa Andrea Ponti ho partecipato oggi ad un incontro di lavoro promosso da Artigianfidi Varese, e ben coordinato dall'amico Andrea Bianchi (vice DG), e animato dall'entusiasmo e dalla comunicativa del DG, Marino Bergamaschi. C'era un'ampia rappresentanza dei confidi lombardi: oltre ai padroni di casa, Federfidi Lombarda, Confidi Province Lombarde, Confidi Lombardia, Confapi Lombardia fidi, Sinvest, Artfidi Lombardia. Hanno portato interessanti testimonianze delle esperienze di aggregazione Ferruccio Vannucci (Artigiancredito Toscano), Elena Biagetti (Unifidi Emilia Romagna), e Riccardo Giorcelli (Confartigianato fidi Piemonte). Con me, come esperto, c'era Claudio D'Auria, che ritrovo sempre con piacere.
Tutti i confidi presenti o sono già 107 (AC Toscano) oppure hanno presentato, o stanno per presentare, la domanda di iscrizione a 107. I cantieri sono aperti, il lavoro ferve. Non c'è da meravigliarsi se il dibattito è stato intenso e stimolante. Cresce la consapevolezza di quello che serve, e che non sempre si trova pronto per l'uso. Ci sarebbe grande interesse per iniziative di sistema volte a definire standard (pensiamo soltanto al flusso di dati tra banche e confidi).
Vi racconterò meglio di cosa si è discusso nei prossimi giorni, perché ho raccolto tante idee su modelli di equilibrio economico, sistemi informativi, convenzioni, costi di organizzazione, etc. L'unico dispiacere è stato il non poter avere con noi Sapio, che preferisce (per ora) rimanere nella clandestinità (scherzo).
Ritorno tranquillo, approfittando della presenza a Varese per una visita ai genitori di mia moglie.
Bel posto, Varese, si fanno incontri interessanti (anche se il mio, in realtà, è avvenuto ad una vacanza in Valfurva).

Luca

5 commenti:

  1. Ho avuto il piacere di partecipare alla tavola di discussione nella bellissima Villa Ponti in Varese in sostituzione del mio responsabile Fabio Cutrera, debbo dire che nella giornata di lavoro ho piacevolmente percepito la necessità di fare "fronte comune" su moltissime problematiche che colpiscono tutte le strutture dei confidi. Si sono toccati tanti argomenti: convenzioni, Fondi Monatari, possibilità di offrire nuovi servizi, insomma molta carne al fuoco. Debbo dire, però, che la cosa che più mi ha lasciato ottimista in merito al cammino che i confidi si apprestano a fare, sia la cansapevolezza diffusa che per operare in questo nuovo scenario serva una continua formazione delle persone: non mi stancherò mai di sostenere che la formazione delle persone rifletta la qualità di una struttura e la qualità della struttura sia la prima straegia vincente di ogni operatore economico. Complimenti ad Andrea per l'ottima iniziativa e complimenti al Professore Erzegovesi per la sua solita capacità di sintesi nel trattare argomenti complessi. Ovviamente complimenti anche a D'Auria per le preziose e puntualizzazioni fatte ad ogni argomento trattato.

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  2. Prima di parlare di ottimismo vedesi quello che sta accadendo alla Popolare di Garanzia di Padova. Credo che in settimana ci saranno belle novità..........

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  3. Grazie a Silvio per le parole gentili e buon lavoro per il progetto 107 di Confapi Lombarda Fidi.
    Anrea (il nome è giusto?): dalle traversie della Popolare di garanzia i futuri 107 possono trarre preziosi insegnamenti. Quali? (a) attenzione ai costi di struttura fuori controllo; (b) calcolare con realismo il potenziale di mercato e i tempi di arrivo al pareggio economico; (c) se un modello di business non è sostenibile, fermare le macchine e trasbordare i passeggeri; non c'è l'obbligo morale di schiantarsi per salvare la reputazione; (d) per intermediare il rischio di credito occorre un patrimonio adeguato alle perdite potenziali future.
    L'ottimismo dà l'energia per affrontare con realismo queste ed altre minacce.

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  4. ...sempre che il razionale ottimismo e gli equilibrati piani industriali dei Confidi coincidano con le irrazionali aspettative delle Banche.

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  5. Mi incuriosisce: quali sono le irrazionali aspettative delle banche?

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