Un visitatore mi segnala un articolo di aggiornamento dal Gazzettino del 5 settembre:
Banca Popolare di Garanzia al bivio.Aggiunge il mio corrispondente:
Dopo un’estate di lavoro il commissario dell’istituto padovano Isacco Marchesini potrebbe avere qualche offerta in mano. Il condizionale è d’obbligo perché il traghettatore designato dalla Banca d’Italia per evitare il fallimento della Popolare sta lavorando sotto traccia e non rilascia dichiarazioni. Sembra però sicuro che vi siano delle offerte in pista, una potrebbe arrivare da Torino, sponda gruppo Conafi, in Borsa con la controllata Conafi Prestitò. Una finanziaria specializzata nei servizi finanziari e nei prestiti personali come la cessione del quinto dello stipendio che ha chiuso il primo semestre di quest’anno con una perdita consolidata di 455mila euro, meno di un quarto del "rosso" dell’anno scorso. Interpellato sull’indiscrezione anche il portavoce delal Conafi si è trincerato in un "non posso rispondere" che lascia aperta qualsiasi ipotesi. Ma viene confermato un dato: il capitale libero per acquisizioni è di 68,5 milioni. Risorse per salvare la Popolare dunque ci sarebbero.”
Questa soluzione sembrerebbe però non essere gradita a Via Nazionale che vorrebbe la presenza nella compagine sociale anche di altri istituti di credito i quali però non hanno dato, nell’incontro di venerdì scorso tenutosi a Padova, disponibilità in tal senso.
Se a tutto ciò si aggiunge la questione che la banca ha ormai gravi problemi di liquidità (è da circa nove mesi che non produce ricavi) si capisce che la situazione è alquanto grave.
Quello che ci si chiede è se Banca d’Italia avrà il coraggio o meno di ordinare la messa in liquidazione della Popolare pur in presenza di un’offerta seria (anche se a lei non gradita) lasciando a casa una sessantina di dipendenti.Dell'interesse di Conafi per il settore della garanzia avevo parlato in questo post. Non aggiungo commenti perché la situazione è estremamente delicata e non ho modo di verificare le informazioni.
Luca
Ma si può almeno sapere se BPG ha almeno un esiguo netto da vendere (con successiva necessità di ricapitalizzazione) o c'è un deficit patrimoniale da colmare?
RispondiEliminaCredo anche io che BdI farà di tutto per non lasciare a casa nessun dipendente, a maggior ragione in questo caso che c'è un soggetto disposto a mettere sul piatto danaro cash.
RispondiEliminaCredo che ormai l'unica cosa che abbia la Popolare da vendere sia il suo titolo di banca e secondo me è proprio a questo che Conafi mira per allargare il proprio core business.
RispondiEliminaIo penso che BDI abbia un un unico obiettivo: la salvaguardia della sua credibilità in questa triste vicenda.
RispondiEliminaPlease, spiega meglio.
RispondiEliminaA proposito e Confindustria Padova e Roma?
Aspetterei notizie più certe sull'esito dell'amministrazione straordinaria per commentare le possibili soluzioni, unico aspetto che personalmente mi interessa oggi.
RispondiEliminaQuello che è stato è stato. L'immagine e i portafogli sono già stati intaccati. Spero che si tutelino i dipendenti. Però dubito che si possa evitare una riorganizzazione radicale.
D'accordo che BdI ha a cuore la salvaguardia della sua credibilità ma in ondo ha una parte di responsabilità in quello che è successo avendo concesso la licenza e non avendo vigilato a sufficenza per cui secondo me è obbligata moralmente a trovare una soluzione che tuteli i dipendenti.
RispondiEliminaMa siete sicuri che essere comprati da Conafi sia una soluzione che tuteli i dipendenti?
RispondiEliminaPer proseguire il dibattito, c'è da capire chi sarà il nuovo soggetto economico, e quale "progetto industriale" intende attuare.
RispondiEliminaIl nuovo soggetto economico CONAFI è un intermediario finanziario ex art.106 e poi ex art.107, che opera nel settore dei finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio; la semestrale 2009 non è così florida.
RispondiEliminaOpera senza filiali con l'ausilio di intermediari e mediatori creditizi.
L'esperienza bancaria è nulla e quindi che interesse avrebbe la Bdi a rovinare ulteriormente la sua credibilità rilasciando la licenza bancaria ad una realtà siffatta, dopo averla concessa con leggerezza a Bpg con i risultati che si sono visti?
Allora mandiamo a casa i sessanta dipendenti e chiudiamo barracca........
RispondiEliminaesatto, la cosa migliore era chiudere diversi mesi fa, giusto per salvaguardare l'unico asset rimasto, la liquidità, visto che comunque il business che la "banca" ha provato a portare avanti (con la benedizione di BDI...) non esiste!!
RispondiEliminaChe i crediti di firma non siano un business per le Banche, è dato certo...
RispondiEliminaIgnazio............salvaci!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaQuale Ignazio? Forse si allude al commissario straodinario Isacco Marchesini?
RispondiEliminaEgregio professor Erzegovesi,
RispondiEliminadai commenti su questo post e su quelli precedenti è ormai chiaro che il progetto iniziale di Bpg, fondato sui crediti di firma e avallato dalla Banca d'Italia, non era realistico.
Visto che la stessa Banca d'Italia aveva coperto istituzionalmente e politicamente questo progetto, ci si sarebbe aspettati che, nel momento del default di Bpg, usasse la sua moral suasion per obbligare alcune banche a rilevare la banca e salvare i dipendenti.
Perchè secondo lei questo non è avvenuto?
Perchè, secondo me, in un periodo abbastanza nefasto per le banche, obbligarle a portarsi a casa una perdita secca (da giustificare inoltre agli azionisti visto che sicuramente non si poteva chiedere tale operazione a una BCC...) non era il massimo...
RispondiEliminaMagari in presenza di altri scenari macroeconomici sarebbe stato possibile.
L'autorizzazione della Banca d'Italia non è una garanzia agli azionisti e al mercato che la neo-banca è esente da rischio di impresa, al più attesta che l'iniziativa è supportata da un capitale adeguato rispetto al rischio. Del progetto imprenditoriale risponde il soggetto economico.
RispondiEliminaSu cosa si è fatto e si farà per risolvere la crisi, aspettiamo di avere tutti gli elementi.
Speriamo bene........ormai i dipendenti dopo nove mesi di voci più o meno amene e di inattività (quando non impiegati nei lavori più vari e fantasiosi) sono allo stremo delle forze; nel caso dovessero riprendere l'attività avrebbero innanzitutto bisogno di aiuto psicologico......
RispondiEliminaForza ragazzi da un vostro ex collega
Egregio professore,
RispondiEliminanell'ultimo intervento su questo post Lei accenna agli interessi degli azionisti e del mercato; rimane nell'ombra l'interesse dei dipendenti.
Lo stato di crisi di una banca (Bpg formalmente lo era) deve seguire sicuramente procedure peculiari e molto probabilmente la supervisione della Banca d'Italia implica una riservatezza assai stringente.
Tuttavia mi chiedo:
è possibile che della crisi di Bpg e della sempre più probabile perdita del posto di lavoro per 50/60 persone non si sappia nulla, se non nel ristretto mondo dei confidi e nel suo blog che, meritoriamente, accende ogni tanto i riflettori su questa vicenda?
è possibile che il sindacato non sia informato dello stato delle trattative?
è possibile che i dipendenti non sappiano nulla della loro sorte e che le comunicazioni siano sempre vaghe?
Alle prime notizie dell'amministrazione straordinaria, il mio pensiero (e il mio commento qui sul blog) è andato subito ai dipendenti di Bpg, tra i quali conosco e stimo diverse persone.
RispondiEliminaLe sue giuste domande me ne suscitano delle altre: è possibile che i dipendenti, opportunamente organizzati e rappresentati, non siano consultati per valutare e proporre ipotesi di soluzione della crisi? Non intendo proteste clamorose (alla BPG non ci sono gru e cabine sopraelevate), ma forse, facendosi avanti, i dipendenti potrebbero trovare ascolto.
Professore,
RispondiEliminala ringrazio delle sue parole.
Detto che il clima creato in azienda dalla "persona sola al comando" ha tarpato le ali al formarsi di una solidarietà comune tra i dipendenti, può indicare e consigliare una o due soluzioni da proporre?
Non sono un esperto giuslavorista né di relazioni sindacali, quindi mi esprimo con ingenuità e (spero) buonsenso.
RispondiEliminaIn realtà, se le cose stanno così come le descrive Anonimo, mi meraviglio che i dipendenti non si siano finora coordinati per seguire gli sviluppi dell'amministrazione straordinaria. Penso che sarebbe utile qualche contatto informale, seguendo i rapporti di maggior familiarità e fiducia e man mano allargando il cerchio delle persone contattate. Presumo che il personale della BPG non formi un tutto omogeneo, che le soluzioni possano essere diverse per il personale di direzione, quello commerciale su Padova, quello delle filiali, ecc. Di questo si deve tener conto nel tentativo di formare una rappresentanza del personale.
Per prendere le opportune iniziative, ritengo che serva una figura di portavoce/ consulente che si faccia carico delle istanze specifiche dei dipendenti. Dove lo si può reperire? Non conosco la situazione specifica. Forse un sindacalista, o un consulente aziendale di fiducia, che instauri un rapporto con gli altri attori (soci, amministratori straordinari, associazione di categoria, candidati all'acquisto).
Deve capirne qualcosa anche di piani di risanamento / rilancio.
Ecco qua, giusto uno spunto affinché persone più competenti e meglio informate partecipino alla riflessione.
Buongiorno,
RispondiEliminainnanzitutto vorrei rispondere all'anonimo dicendogli che data la situazione attuale è criminale che non vi sia unità e solidarietà tra i dipendenti. Quando parla di "persona sola al comando" non so se si riferisca all'ex A.D. (di cui parliamo dopo) o all'attuale Commissario, ma credo che l'anonimo non sappia che essere iscritti al sindacato e agire uniti, perchè è a questo che si riferisce, è un sacrosanto diritto per ottenere il quale i nostri avi hanno versato sangue e lacrime amare (forse crede che il primo maggio sia solo il concerto di San Giovanni?). A tal proposito gli consiglierei una lettura di un testo di diritto sindacale per schiarirsi un'attimino le idee su quale siano i suoi diritti. Comunque a quanto mi risulta c'è un piccolo gruppetto di dipendenti iscritti al sindacato e per portare avanti quanto detto dal Prof. Erzegovesi (che pur non essendo un esperto in materia ha elargito un ottimo consiglio) sarebbe opportuno un'adesione in massa al sindacato stesso e nel più breve tempo possibile in quanto mi risulta che la situazione vada sempre peggiorando.
Per quanto riguarda infine l'ex A.D. è notizia dell'altro giorno (apparsa sul Gazzettino) che la Procura di Padova abbia aperto un fascicolo nei suoi confronti sia per operazioni poco trasparenti che per "incompleta" informazione nei confronti di BdI.
Francesco: è buona cosa che ci siano già iniziative in corso tra i dipendenti, rispetto alle quali il sindacato svolge il ruolo che gli è proprio. Peraltro, rispetto ad altre situazioni di crisi aziendale, quella della BPG è diversa, perché la banca non potrà essere risanata e rilanciata nella sua precedente mission di banca di firma. La gestione straordinaria e le conseguenti soluzioni alla crisi devono condurre ad un nuovo modello operativo per l'intermediario (se resterà autonomo), o all'integrazione di suoi rami di attività o funzioni in un altro gruppo bancario o finanziario. Se questo non è possibile, purtroppo si passa all'ipotesi liquidatoria, e qui per il personale c'è soltanto la prospettiva del ricollocamento.
RispondiEliminaE' per questo che il sindacato può fare molto, ma c'è bisogno anche di altre chiavi di lettura della crisi. E comunque se si prendono iniziative per il personale, almeno nella prima fase le terrei aperte anche a quanti non sono iscritti al sindacato.
Egregio Francesco,
RispondiEliminamentre il professor Erzegovesi ha capito perfettamente quale fosse il senso del mio discorso, il taglio del suo post dimostra che forse mi sono spiegat male.
Ho talmente chiari quali siano i miei diritti che, per tentare di farli valere, faccio parte della sparuta pattuglia di iscritti al sindacato in Bpg e, pur non disdegnando di guardare con piacere il concerto del Primo Maggio, sono consapevole di cosa rappresenti veramente e nel profondo la storia del movimento operaio e sindacale in Italia ed Europa.
Anche io credo che sia disdicevole (criminale mi sembra sia un termine un pò troppo forte) la mancanza di unità in questa vicenda ma così è, purtroppo.
In tempi normali l'iscrizione al sindacato è sempre stata vista male dagli impiegati, per possibili ripercussioni negative sulla carriera; ma nel nostro caso, di cosa si ha paura?
Il mio voleva essere un grido di dolore su questo blog (dove, come ho detto, vengono accesi meritoriamente i riflettori sulla nostra vicenda) per far capire che sarebbe criminale, questo si, perdere il posto di lavoro senza far valere i propri diritti e senza mobilitazione; sarebbe uno dei pochi casi, come ho detto, in cui si perderebbero 50/60 posti di lavoro senza che nessuno lo sappia e senza che qualcuno si prenda a cuore veramente la nostra vicenda.
Cari colleghi, i problemi di Banca di Garanzia non dipendono dal nostro operato e il sindacato, senza una investitura politica più ampia da parte nostra del suo ruolo e della sua rappresentanza, non può agire nella difesa dei nostri diritti.
Sveglia!!!
Sarebbe un'ottima idea andare a protestare sotto la sede di BdI per dare visibilità alla vicenda...........
RispondiEliminaAmici, prima di scendere in piazza, trovatevi per fare il punto sulla situazione. Anche per porre la questione se scendere in piazza sia la cosa più utile.
RispondiEliminaBei tempi quando ci si armava di forconi e si partiva tutti insieme per far sentire le proprie ragioni.......
RispondiEliminaIn BPG ogni giorno che passa aumentano i sopprusi e nessuno ha il coraggio di far sentire la propria voce.
Come direbbe il mitico Renato Zero "è un amaro disincanto".
Signori,
RispondiEliminase ci sono dei comportamenti anti-sindacali facciamoli venire fuori...abbiamo un sindacato che si sta interessando alla nostra situazione e un delegato sindacale
Ai dipendenti BPG: aleablog rimane uno spazio aperto per esprimere le vostre opinioni per la libertà di espressione che lo caratterizza. Nel momento in cui doveste lanciare iniziative o forme di mobilitazione, penso che vi converrà creare ambiti di ritrovo appositi (su web e in privato), per essere più liberi tutti.
RispondiEliminaFinché i vostri interventi sono ospitati qui, raccomando di frenare lo spirito forc(on)aiolo.
E meno male che non ho parlato di ghigliottina :-)
RispondiEliminaCaro Massimo: il problema nella vostra vertenza è che non è scontato chi sia la controparte. Va bene affrontarla con spirito combattivo, ma contro chi?
RispondiEliminaAvete letto gli articoli di ieri sul Mattino e di oggi su MF?
RispondiEliminaBdI sta facendo scappare possibili acquirenti perchè non di suo gradimento.....vorrà dire che quando non potremo più pagare i mutui e dare da mangiare ai nostri figli sapremo chi ringraziare!!!