Riprendo i passaggi salienti dal dibattito nato da questo post sul disegno di legge abruzzese in materia di confidi:
Sapio: Ai politici hanno fatto credere che gli aiuti in forma di garanzia siano "migliori" di quelli in conto interessi. Mi domando se questo è scientificamente provato.
Luigi: Premetto che non sono un politico e non ho mai cercato di convincere un politico che gli aiuti in forma di garanzia siano migliori di quelli in conto interesse.
Semplicemente perché non c'è ne bisogno.[...]
I 500.000 euro che metto nei fondi rischi di un confidi o di una cooperativa artigiana, se ben gestiti, hanno un effetto moltiplicatore ed una capacità di rigenerarsi evidente e tale da assicurare un'efficiacia complessiva dell'intervento pubblico ben superiore rispetto alla concessione di contributi in conto interessi o interventi similari.[...]
In ogni caso consiglierei la lettura del Reg. CE 1998/2006 sugli aiuti di importanza minore "de minimis" laddove sul tema delle garanzie viene stabilito che 1.500.000 euro di garanzia valgono 200.000 euro di contributo. Il conto mi pare facile.
Sapio: Bene, partiamo da 1.500.000 E di garanzie = 200.000 E di contributo. Che significa ? Che l'impresa che riceve la garanzia ha un beneficio economico di 200.000 E ed il garante una pari spesa. Ma 1,5 mil è capitale, i 200 kE sono costi o ricavi. Il rapporto che i politici fanno e illude è 1.500.000/200.000=7,5, (alcuni arrivano a dire che può diventare 20) ma sono pere diviso mele. Ma allora se dare una garanzia di 1,5 mil equivale a dare all'impresa un beneficio di 200 kE dov'è la differenza? E' nel costo di distribuzione dell'agevolazione! Nel secondo caso, contributo in conto interessi, è molto più basso che nel primo perché c'è solo una valutazione (o se volete solo una burocrazia), quella della banca. Perché in Campania ci sono più Confidi che in Francia? Perché a gestire un Confidi le alte burocrazie ci guadagnano.Dico la mia. Sull'efficacia moltiplicativa delle garanzie non mi ritrovo con la visione cartesiana di Luigi. Trovo che i calcoli sono ardui per un semplice motivo: l'efficacia dipende dal rischio, il rischio ex ante (su cui la banca valuta il beneficio atteso dall'attenuazione del rischio, e quindi decide di erogare credito che non avrebbe dato, e magari farlo pagare meno) e il rischio ex post (quanto effettivamente può trasferire delle sue perdite, senza far fallire il confidi). Nel dibattito in tema di azioni pubbliche, ci si ferma, quando va bene, al rischio ex ante. Con i contributi in conto interessi si agisce sul costo, ma non si affronta esplicitamente quello del merito di credito e del suo rafforzamento. Diventano finanziabili le imprese che non avrebbero retto il peso degli oneri finanziari di mercato, ma reggono gli interessi abbattuti dal contributo.
Nella sostanza, da quanto ho riscontrato sul campo, non concordo con Sapio nel ritenere le banche da sole trasferiscono meglio alle imprese il beneficio degli aiuti pubblici: un soggetto terzo che valuta il rischio "dalla parte delle imprese", se ne accolla una parte (mutualisticamente) e negozia con le banche ci vuole. Spesso, però, nemmeno i confidi sono bravi a svolgere questo ruolo, tant'è che spesso intervengono consulenti, mediatori creditizi, etc, o l'impresa finisce nella rete dell'usura.
OK, riapriamo il dibattito.
Luca
Grande Luca, sul rischio ex-ante ed ex-post quanto hai ragione! Per una banca escutere un Confidi è un'opera titanica. Si scontra sempre con il politico protettore di turno. E la LGD si impenna.Hai ragione pure sul fatto che i contributi in c. interessi non affrontano (per ora, però) il merito di credito dei prenditori.
RispondiEliminaSull'accollo mutualistico ci credo poco. L'impresa che va al Confidi vuole la solidarietà degli altri ma non ha alcuna intenzione di offrire la propria.
Tra qualche mese i nodi verranno al pettine. Le risorse pubbliche sempre meno consistenti (il problema crisi mondiale fa sempre meno notizia)faranno ridurre gli interventi sia per il concorso sugli interessi che sui fondi di garanzia. Dall'altro lato i confidi 107 si devono porre quotidianamente il problema della propria adeguatezza patrimoniale e della gestione dei rischi e del portafoglio sempre più lontano dalle dirette esigenze delle imprese (dal lato merito creditizio). Poi le banche: la ricerca degli strumenti di eligibilità a basilea stanno diventando una necessità anche per le banche più patrimonializzate. Allora? Con questi tassi cosi bassi, forse il contributo interessi, al momento, deve lasciare il posto alle garanzie per far diventare più consisente l'erogazione del credito. Lo strumento della tranched cover, come ci ha insegnato Luca, è eligibile per basilea. Da confidi 106 o 107 vedrei bene una tranched dove la prima perdita venga suddivisa tra il contributo pubblico e quello del confidi (e quindi delle imprese beneficiarie).
RispondiEliminaC'è spazio per lavorare da subito, a partire dalla Regione da cui scrivo (Sicilia) su una tranched multibanca e multiconfidi. Che ne pensate? Ciao da Scicli, Bene dell'Umanità Unesco.
La tranched si può fare solo con banche Airb. E' uno strumento eligibile ma molto complicato da gestire, progettare, prezzare, segnalare. Non credo si riesca a farla multiconfidi per la difficoltà di suddividere il rischio fra gli originanti a meno che non venga accollato tutto alla Regione. In quest'ultimo caso i Confidi farebbero solo da tramite senza accollarsi rischi. E' ciò che sostengo da sempre.
RispondiEliminaHa ragione Bartolo. Lato Confidi ed imprese, le risorse pubbliche o le conferiamo al patrimonio dei confidi o le utilizziamo per creare dei patrimoni destinati a strutturare delle tranched cover. Questi sono gli strumenti più efficaci per garantire davvero l'accesso al credito delle PMI. Il resto è letteratura...
RispondiEliminaHo dimenticato: una tranched multibanca non esiste. Se un ente ha 10 Ml da suddividere su due banche Airb ne deve dare 5 a ciascuna.
RispondiEliminaGrazie Ragazzi. Aggiungo per Sapio che si potrebbero fare due tranched:
RispondiElimina1) una banche Irb-Confidi
2) una banche standard-confidi
Ovviamente in questo secondo caso occorrerebbe il retaggio esterno (quanto costoso), giusto?
Questa soluzione potrebbe servire ad eliminare l'eterno dibattito (molto vivo ad esempio in Sicilia) tra l'Ente pubblico (che non vuole dare più contributi per rafforzare il patrimonio dei confidi, se non nel limite del de minimis, quindi inconsistente per un Confidi in quanto si tratterebbe di aiuti di stato dati ad una normale impresa) ed i Confidi.
Questo contributo regionale per la copertura della prima perdita rappresenterebbe un contributo (de minimis) per ciascuna azienda che entra nella tranched. La differenza sarebbe versata direttamente dall'impresa.
E' ovvio che il Confidi, in questo modo, non rischia nulla, anzi farebbe utili, e di conseguenza rafforzerebbe il proprio patrimonio.
So che non è facile mettere d'accordo tutti (purtroppo ci sono anche i politici in mezzo) ma se non facciamo cosi questi confidi aspiranti e futuri 107 come devono garantire il secondo pilastro nel tempo (adeguatezza patrimoniale ecc.. attuale e prospettica)?
So di avventurarmi in un tema delicato e forse ancora non molto approfondito dal Professore, ma l'alternativa è quella di chiedere alle banche del denaro fresco (sia a titolo di partecipazione -nei limiti di legge- che di contributo definitivo)per qualche milione di euro. Ma in cambio cosa dovremmo dare? Garantire un certo minimo di lavoro commerciale? mi sembrerebbe il minimo. E quale strategia potrebbe attuare un grande gruppo se rendesse disponibili delle somme per rafforzare i maggiori confidi (o quelli che stabilisce la banca stessa)in ogni regione d'Italia?
Giusto Sapio, probabilmente dovremmo di parlare di "convenzione" generale per disciplinare le singole tranched. Grazie
RispondiEliminaBentornato Bartolo, vedo che stai scaldando i motori per lanciare Confeserfidi nell'era 107.
RispondiEliminaDopo la crisi tutto quello che sapevamo sul rischio di credito è stato messo in discussione. La normativa di vigilanza non è cambiata ancora molto (per ora). Le strutture tranched sono una delle cose che piacciono oggi meno di un anno fa, e con pooling multi-banca o multi-confidi sono ancora più difficili da valutare. Potrebbero tornare in auge quando la situazione sarà stabilizzata.
Il passaggio a 107 dovrebbe fare selezione. Dove ci porterà? Chi avrà successo? Lo scopriremo solo vivendo. Vale sempre la pena di discutere seriamente (come in questo thread) e lavorare con impegno e qualche idea fresca.
Buona sera a tutti.
RispondiEliminaSono reduce da un interessante convegno a Foligno sul futuro dello sviluppo delle regioni dell'Italis di mezzo per cui ho perso gli sviluppi odierni del dibattito avviato nottetempo ieri.
Grazie a Luca e Sapio per i contributi (non in conto interessi.....) che giudico di estremo interesse.
Rimane aperta la discussione sul futuro delle politiche per il credito e, soprattutto, di quali innovazioni necessitano gli strumenti senza i quali le politiche rimangono parole nel vento.
Mi sia consentita una qualche ulteriore considerazione una considerazione.
1) Sul fatto che le banche non trasferiscono gli aiuti pubblici ale imprese concordo con Luca e purtroppo devo dire che il Fondo Centrale ne è la pù evidente delle dimostrazioni.
Parlando qalche tempo fa con di rettore commerciale per tre regioni di un importante (issimo) istituto di credito italiamo mi diceva che stavano progettando un prodtto bancario a favore delle PMI che avrebbe strutturalemnte garantito tutte le posizioni sul Fondo Centrale. Conoscendo la propensione a concedere credito di questi tempi indovinate che è il beneficiario.
2) Per Bartolo, cosa è questa storia che l'ente pubblico vuole dare contibuto al confidi solo nei limiti del "de minimis"? La DG Concorrenza, in esito a diverse procedre di notifica, la prima che mi viene in mente è quella della Basilicata anno 2003, ha più volte ribadito l'insussitenza di aiuto di stato nel caso di conferimento di fondi rischi ai confidi la cui finalità sia la garanzia alle imprese. MI sono perso qualche battuta ultimamente?
3) Nella mia regione abbiamo varato la prima operazione tranched cover grazie alla cooperazione tra la finanziaria regionale ed il confidi di una nota associazione di categoria che hanno partecipato in pari quota alla istituzione di un piccolo fondo di 500.000 euro che va a garantire un plafond complessivo di 15.000.000 di euro di finanziamenti. A dimostrazione di come il pubblico, che ha promosso l'iniziativa, possa essere trainate rispetto all'innovazione anche in questo campo.
4) Sapio posso convenire con te che in alcuni casi i confidi sono altro da quello che dicono di essere, ma non sarei liquidatorio come te.
Già oggi qualcuno, che non mi è sembrato all'altezza del ruolo che ricopre, ha usato in termini sprezzanti il termine burocrazie. Per favore non gettiamo il bambino con l'acqua sporca.
Sulla questione dell'aiuto sottostante la concessione di un garanzia pubblica trovo importante la qualificazione in termnini di ESL che ne è stata fatta. Di fatto ora anche l'impresa deve ragionare il termini di costo opportunità dal momento che l'accesso al credito di fatto vien prezzato all'ingrosso in termini di aiuto e di fatto equivalead un ricavo.Anche in assenza di erogazione, viene i infatti eroso in tutto o in parte quel paniere "de minimis" che può essere sfruttato per tre anni.
A proposito a quando la notifica del regime nazionale in attuazione della norma sui premi esenti di cui alla comunicazione della Commissione del 2008 che ci consentirebbe ulteriori utili riflessioni e spunti di analisi?
Scusate la lunghezza, ma gli argomenti meritavano.
Mi piacerebbe avere qualche particolare in più sulla tranched cover di cui al punto 3. Quale banca l'ha erogata? Era Airb? Quali vantaggi (tassi) per i prenditori? Poi 500.000 E come Cap sembrano un po' pochini e 15 ME di erogato un po' tantini. E che c'entra il Confidi? Bastava un accord fra regione e banca. Non sarà stata la solita finzione con sconto "sigaro", quello che non si nega a nessun prenditore?
RispondiEliminaUn'altra domanda a Luigi: non ho capito il punto 1. Dov'è che mancherebbe il FCG? Cosa fanno le furbette banche per diventare beneficiarie del FCG a scapito delle imprese?
RispondiEliminaBuon pomeriggio a tutti dopo il convegno di ieri la bici questa mattina mi ha impedito di ripsndere alle richieste di Sapio.
RispondiEliminaLe banche come dici tu fanno le furbette, perchè in questi mesi di operatività del FCG dei tanti imprenditori che conoscono nessuno mi ha mai detto: grazie al fondo centrale ho ottenuto il finanziamento che richiedevo. Stiamo parlanod di uno strumento che solo gi addetti ai lavori sono in grado di apprezzare.
La scena potrebbe essere questa: vado in banca, se ho un rating di un certo tipo mi finanziano, se no mi rimandano a casa a mani vuote. Ovviamente i soldi me li danno a a tassi rigorosamante di mercato (euribor + 1,5 quando va bene). Tra le tante carte il solerte impiegato mi mette sotto anche qualche foglietto di cui almeno nel 90% dei casi non ne capisco il contenuto. A questo punto se porto a casa il finanziamento sono contento.
E ovviamente anche la banca è contenta...........
Senza divergere di un millimetro dalle sue strategie di "deleveraging" la nostra banca ha ottenuto un assorbimento di capitale ponderato 0 sulla parte garantita dal FCG!!
Domanda: che è il beneficiario ultimo del FCG?
A proposito di tranched cover ti confermo l'operazione come descritta sopra.
E' stato costituito un fondo di 500.000 euro costituito con apporti paritari tra finanziaria regionale che amministra fondi della Regione e un confidi emanazione di una importante associazone di categoria.
La banca che sta erogando appartiene al Gruppo Intesa, ed il plafond assegnato all'operazione è di 15.000.000 di euro.
Domani ti mando altri dettagli tecnici.
In effetti il fondo è piccolino e 15.000.000 sono tantini, però va detto che l'operazione ha natura di fatto sperimentale. In seguito dovrebbero essere montate altre operazioni grazie alle disponibilità messe in campo dalla Regione.
P.S. Quello stesso direttore commerciale di ci parlavo sopra, tra l'altro molto bravo, quando gli ho proposto di strutturare un'operazione tranched cover mi detto che non interessava perchè di fatto utilizzando il FCG è solo la banca che decide chi finanziare e chi no. Nel caso della tranched quano meno si fa in due, anzi nel nostro caso in tre.
Luigi: sul fatto che gli apporti a fondi rischi dei confidi non costituiscano aiuto ho evidenze diverse dall'esperienza della Provincia di Trento, che applica il regime de minimis alle garanzie dei confidi in virtù del fatto che ne alimenta i fondi rischi. Forse le notifiche a cui ti riferisci sono di qualche anno fa, nel frattempo la normativa e la prassi di Bruxelles sono cambiate.
RispondiEliminaPer servire le imprese che hanno esaurito il tetto de mimimis, i confidi stanno studiando il modo di tenere distinte le garanzie con supporto pubblico da quelle a condizioni di mercato. La cosa più efficace ed elastica sarebbe aver approvato dalla Commissione Europea un metodo di calcolo dell'ESL basato sul rischio.
C'è ancora qualche incertezza sul tema, a livello regionale così come a livello centrale. Nelle mie frequentazioni romane (piuttosto rade per la verità) non ho perso occasione per dire che ci vuole un metodo di calcolo dell'aiuto nazionale aperto all'uso da parte delle regioni. So per certo che l'iniziativa è in agenda, con tempi che non conosco.
Un saluto alla tua bellissima regione (la giri tutta in bici?).
Luigi: Il FCG ha iniziato a monitorare il tasso praticato ai prenditori finali per evidenziare i fenomeni che dici tu. Fenomeni che vedono come attori anche certi Confidi. Se cerchi su questo blog lo trovi. Comunque chi può provare che il tasso finale praticato sia di mercato? Forse è il tasso di mercato "garantito". Se non ci fosse la garanzia del FCG sarebbe più alto. Io ho sostenuto su questo blog la necessità di evidenziare obbligatoriamente il tasso di filiera = tasso banca + tasso Confidi, ma è difficile ottenerlo.
RispondiEliminaSull'operazione tranched sono curioso, e tanto scettico. Intesa non è Airb. Ci sono operazioni chiamate tranched che non sono tecnicamente tali, bensì nasometriche. Quel che conta è il costo finale per il prenditore, commissione Confidi compresa.
La battuta del direttore commerciale è una battuta. In ogni operazione chi decide è sempre la banca perchè quel che conta è il rating assegnato dalla Banca.
Luca rispetto alla questione dell'aiuto di stato mi riferivo, ovviamente, al fatto che qualcuno tempo fa riteneva che l'aiuto avesse come beneficiario il confidi.
RispondiEliminaBartolo nel suo post faceva espressamente riferimento a questo tema:
"...tra l'Ente pubblico (che non vuole dare più contributi per rafforzare il patrimonio dei confidi, se non nel limite del de minimis, quindi inconsistente per un Confidi in quanto si tratterebbe di aiuti di stato dati ad una normale impresa) ed i Confidi...". Ma questo è abbondantemente risolto, sia pure a certe condizioni.
Sul fatto che l'impresa sia l'ultimo beneficiario giustamente, come dici tu, non ci sono dubbi.
Ritengo che si potrebbe dare un contributo, ognuno per la sua parte sul tema della notifica dell'aiuto nazionale "premi esenti" che risoverebbe diversi problemini per le imprese, per i confidi, per gli enti pubblici, ecc. .
Si in effetti ultimamente la giro in bici da corsa, ma solo in pianura!
Sapio a domani per i dettagli tecnici sulla tranched cover.
Ma sei proprio sicuro che l'intervento del FCG aiuta nella pratica ad abbattere i tassi?
La battuta del direttore commerciale,purtroppo non è una battuta, ma la sintesi di una telefonata di 20 minuti.
A proposito mi piace la definizione "sconto sigaro" ma da cosa trae origine?
. Sul fatto che
Re Vittorio Emanuele II diceva che in Italia una croce di cavaliere od un sigaro non si negano a nessuno.
RispondiEliminaSul tasso abbattuto o no, c'è un principio: ad ogni rischio il suo tasso (c'è una formula per calcolare il tasso in funzione del rischio ma forse la conosci già perché sta su tutti i libri).
RispondiEliminaQualche tasso è superiore all'usura ma con la garanzia del FCG scende sotto. N. B. la garanzia non copre mai tutto il rischio ma solo il 60% [80% nel Sud]
La legge sull'usura è stata scritta prima di Basilea, presuppone che il tasso max non debba superare il medio di più del 50%. Questo non è più attuale ma ritoccare la legge sarebbe impopolare.
Sulla tranched: se non è intervenuta una soc.tà di rating (Intesa non è Airb) non è una tranched ma una cap come ne sono state fatte tante con esiti negativi (precoce esaurimento del plafond).
Ciao a tutti. Intervengo in merito alla tranched cover che, come qualcuno sa, sono un mio vecchio cavallo di battaglia (Bartolo, ne ho parlato anche in Sicilia, ma vedo che tu preferisci darne merito a Luca...).
RispondiEliminaNon la penso come Luca sul minore appeal delle tranched a motivo della crisi. Certo, se a seguito della crisi pensiamo che tutta la finanza sia da buttare, allora ok. Ma se si costruiscono operazioni serie, come quella descritta da Luigi, i benefici sono molteplici.
Non solo, ma una contribuzione pubblica che coprisse la tranche mezzanina, mentre il confidi copre la junior (vedi mie presentazioni a Taormina e a Roma) sarebbero quelle in grado di generare potenzialmente il maggior effetto moltiplicativo.
Claudio, al di là della giusta puntualizzazione a Bartolo, non ti devi preoccupare, al momento la mia capacità produttiva per attività di consulenza (per me impegno residuale) è saturata al 100% dal mercato provinciale.
RispondiEliminaLuca, mi ritengo offeso. La mia puntualizzazione non era certo finalizzata a farti concorrenza nell'attività di consulenza, ma era connessa con l'attività di studio e ricerca che - per quel poco che posso - cerco di fare.
RispondiEliminaGià ne faccio poca, mi dà fastidio se quella poca non viene riconosciuta.
Claudio, scusa non era mia intenzione. Io mi sarei fatto una risata, ma frequento ambienti più sbarazzini e sarà per questo che ho pesato male le parole.
RispondiEliminaScusa Claudio, per la dimenticanza, sicuramente non voluta. Quando scrivevo il post avevo solo in mente un paper che Luca aveva scritto, materiale nel caso giustamente un po più dettagliato rispetto ad altri contenuti. Comunque ragazzi, c'è un enorme spazio sul tema o no? Ripeto, mi sembra il primo vero strumento per aiutare i confidi in questo momento; la possiamo chiamare "moratoria" per i confidi deboli di patrimonio che intendono operare con i volumi soliti o di più, in attesa che i processi di patrimonilizzazioni più o meno assistiti si completino?
RispondiEliminaSi, quello che dice Claudio si può fare ma nessuno lo sa fare, e prezzare. Cominciamo ad escludere le tranched con rating esterno perché dare un rating esterno a ciascun prenditore è troppo costoso. Restano le tre banche Airb. Chi sa progettare una tranched? Occorre essere in grado di calcolare e segnalare a BdI, ogni tre mesi, il Kirb. In base al Kirb occorre fare il prezzo tenuto conto delle tranches (junior, mezzanine etc) a copertura. Ultima cosa difficilissima, occorre, in fase di accettazione, riuscire a comporre il portafoglio col mix di rischio e durata prevista dalle ipotesi. Avanti, chi sa farlo ?
RispondiEliminaLuigi: avevi promesso i dettagli tecnici sulla tranched cover, mica tisarai scordato?
RispondiEliminaIn Unicredit ed Intesa San Paolo sembra lo sappiano fare...
RispondiEliminaIntesa non mi sembra sia Airb, quindi è esclusa.
RispondiEliminaSapio sei sicuro che 'dare un rating esterno a ciascun prenditore è troppo costoso'?
RispondiEliminaMi hanno detto che una ecai
(http://aleasrv.cs.unitn.it/aleablog.nsf/archive/20080422-19.52?OpenDocument)
lo fornisce ad un prezzo 'stracciato'.
Lince è una Ecai unsolicited, significa che non lo può dare su richiesta ma può solo rendere noto un rating già pre-calcolato. Per questo non potrebbe dare un rating a tutti gli elementi di un portafoglio perché non si sa a priori quali saranno. Inoltre dare un rating ad una tranche è un mestiere diverso che dare rating singoli. Aggiungo il rating di cui si parla non è il solito rating annuale ma è il rating pluriennale forward e va ricalcolato ogni tre mesi.
RispondiEliminaHo accennato dell'opportunità di fare rating delle tranched cover in una chiacchierata informale presso Lince. Ho riscontrato interesse. Sapio indica correttamente ciò che si deve fare in più, a tale scopo, rispetto al rilascio di rating a 12 mesi per singole aziende.
RispondiEliminaPenso che la natura unsolicited non sia un ostacolo: sarebbe la banca (o il confidi) a chiedere il rating, non l'azienda. Inoltre, col tempo la popolazione oggetto di rating tenderebbe a coprire l'intero universo delle Pmi con rapporti bancari.