Scrive Guido Tabellini sul Sole 24 ore in un articolo sulle misure creditizie e fiscali a sostegno delle imprese:
I consorzi di garanzia dei fidi (confidi) si sono dimostrati efficaci nel canalizzare i flussi finanziari verso le piccole e le medie imprese, perché hanno una conoscenza capillare del territorio e delle sue specificità. Tuttavia anche in questo caso occorre che la burocrazia degli enti pubblici locali si astenga dall'intervenire direttamente: i confidi di natura privata gestiti dalle associazioni di categoria e dalle associazioni professionali, anche se ancora troppo piccoli e frazionati, sono stati più efficienti nella valutazione del merito di credito, rispetto a quelli amministrati dalle regioni. Potrebbe essere utile promuoverne l'aggregazione, mantenendoli però come soggetti autonomi di natura privata.Non conosco i motivi che hanno indotto l'attuale Magnifico Rettore della Bocconi a prendere le parti dei confidi nella querelle infuocata che li contrappone alle finanziarie regionali. Non solo Tabellini, ma anche altri economisti monetari, dedicano attenzione ai confidi, e ben venga un po' di seria ricerca empirica a suffragare le opinioni di policy. Andando oltre le contrapposizioni di principio tra pubblico e privato, che mi hanno stufato, e sono un alibi per non approfondire i problemi.
Luca
PS: dallo stesso articolo:
Finanziamenti diretti alle imprese da parte di organi statali a condizioni agevolate [...] possiamo star certi che verrebbero dati alle imprese sbagliate, e non a chi ne ha veramente bisogno. L'analisi del rischio di credito è un esercizio complesso, che non può essere sottratto alla competenza degli intermediari specializzati.Intermediari specializzati? AIG? O, su scala minore, BPG?
I Confidi privati sono stati più efficienti nella valutazione del merito di credito rispetto a quelli amministrati dalle regioni? Può darsi, ma come si dimostra? Non certo guardando i loro illegibili e fantasiosi bilanci.
RispondiEliminaSapio ma i confidi che ti hanno fatto di così grave? E' una battuta, ovviamente, anche perchè spesso apprezzo le fondate critiche di Sapio al quale comunque ricordo che anche i bilanci di alcune banche non brillano per trasparenza.
RispondiEliminaIn quanto all'articolo pubblicato dal Prof. Erzegovesi, concordo pienamente sui contenuti salvo che per un non marginale dettaglio. I confidi 107 avranno un'operatività regionale e/o addirittura nazionale; perderanno dunque nel tempo la conoscenza approfondita dei territori od il legame con le assoiazioni datoriali li salverà da questo rischio? Ai posteri l'ardua sentenza.
I Confidi a me non hanno fatto proprio niente. E' alle imprese che hanno sottratto risorse con la scusa di fornirgliele. Ricordate Giandomenico Piatti nel suo libro "I confidi..." ripeto a memoria -in un mondo in cui le capacità di valutazione delle imprese da parte di Banche e Confidi è la stessa,viene meno la ragione stessa di esistenza dei confidi-. Molti professori, quasi tutti, sono d'accordo con questa conclusione. Servono Business Office e non distributori di costosi ombrelli (garanzie) perché questi costano meno in banca. Ragionamento a parte per i distributori di aiuti pubblici.
RispondiEliminaPrima questa cosa si capisce e meno "stridor di denti" si sentirà in giro.
Proprio tu dicevi che i 107 già partiti stanno già frenando. Anch'io l'ho sentito con le mie orecchie. Ma se gestire un Confidi non fosse un affare per le burocrazie perché in Campania ci sono più Confidi che in Francia? Perché nel Lazio sono tutti piccoli (sotto i 75 ME)?
Un'altra cosa sulla trasparenza dei bilanci. Quest'anno con l'obbligo delle comunicazioni sul terzo pilastro è migliorata. Basilea comporta per tutti i vigilati il calcolo del re dei re dei ratios: il total capital ratio=PV/attivo ponderato. Quello è il cuore della trasparenza.
RispondiEliminaIo caro Sapio ti farei fare un bel pò di sano front office presso un Confidi. Noi la chiamiamo attività con l'elmetto a Pescara. Ti farei leggere tutti i questionari che gli imprenditori compilano. Vuoi comprenderlo una volta per tutte che senza questi straordinari strumenti di garanzia che grazie ai moltiplicatori impattano socialmente ed econonicamente sui territori le imprese già in crisi vanno in fallimento. Le tue sono solo belle teorie. La pratica e l'attività quotidiana è tutta un'altra faccenda. E poi non i Confidi, ma cosa ti hanno fatto i loro bilanci. Sono di una semplicità estrema. Vatti a leggere le note integrative sullo stato di salute delle garanzie (perchè a ciò ti riferisci). Esistiamo da 50 anni facciamo riferimento alle nostre associazioni di categoria e ne siamo fieri del nostro lavoro di cui il credito rappresenta solo una parte.
RispondiEliminaAllora dacci una mano, fai pervenire al professore il vs contributo al dibattito su come deve essere fatto il bilancio di un Confidi (107).
RispondiEliminaUn'altra cosa, ti prego, se no a che serve dibattere appassionatamente come facciamo, a che serve scambiarci cultura? Non dire più parolacce, in particolare non dire più quell' orribile parola che andrebbe bandita dal consesso di civili studiosi di finanza. Non dire più "moltiplicatore". Non esiste e non deve esistere. Alla prossima puntata il perché.:-) Grazie!
chi dice che i confidi hanno sottratto risorse alle imprese non conosce per niente il mondo dei confidi.
RispondiEliminaLo affermo come imprenditore da poco utilizzatore dei confidi. grazie al loro apporto ho risparmiato diversi punti sugli interessi e sempre grazie a loro ho ottenuto anche contributi camerali. grazie quindi ai confidi e al lavoro che svolgono a favore delle PMI
Beata illusione !
RispondiEliminaGiuliano, ammesso che tu abbia risparmiato è perché un soggetto pubblico ci ha messo i soldi.
RispondiEliminaTu ringrazi il postino che ti porta una lettera con una bella notizia o chi te l'ha scritta?
Grazie a te, ma la realtà e ben diversa dalle tue teorie che rispetto e cerco di comprendere. Infine ti segnalo che la riforma dei Confidi in Abruzzo che li porterà da 78 a circa una decina è stata concepita grazie al contributo delle associazioni che hanno elaborato assieme proposte ed individuato paletti legati al patrimonio netto ed al volume dele erogazioni al fine della loro drastica riduzione. Speriamo che venga immediatamente approvata affinchè possano operare a prescindere dall'essere un 106 o 107.
RispondiEliminaComunque nei Confidi ci sono operatori che hanno esperienze ventennali, che quotidianamente si confrontano con imprenditori e direttori di banca per dirimere perplessità circa la bontà della richiesta di credito. Credimi tale attività è di uno stress dirompente che ampiamente copre i costi a carico dell'impresa. Gli imprenditori ci sono grati soprattutto per questo oltre che delle analisi di bilancio (gratuite) che forniamo loro annualmente assieme ad una puntuale e precisa istruttoria della richiesta. Con stima ciao.
Sono d'accordissimo con te. La consulenza che fornite è il vostro vero valore aggiunto. Con grande apprezzamento, ad maiora.
RispondiEliminaL'esperienza abruzzese di riassetto del sistema confidi, che seguo con sincera partecipazione, potrà far compiere dei passi in avanti e lasciare insegnamenti validi per altre regioni. Sarà interessante vedere come funzionerà l'aggregazione, se saranno i soggetti più capaci e mission oriented ad assumere il ruolo guida.
RispondiEliminaCaro Sapio,
RispondiEliminavedo che la mia battuta Ti ha colpito...in quanto alle tue eccessive critiche ai confidi ti rispondo con un'altra osservazione: vai a chiedere ai piccoli e medi imprenditori cosa pensano del sistema bancario italiano, credo che dalle loro esperienze reali e non teoriche trarrai ottimi insegnamenti.
Cordialità.
Buongiorno,
RispondiEliminaoggi in quarta commissione, industria commercio e turismo, verrà discussa la nuova Legge di riforma dei Confidi Abruzzezi. Vi indico l'indirizzo dove consultare la bozza di Legge.
Alex.
http://www.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi/lexreght/testilex/0063094.htm
Excelsus, il sistema bancario italiano è undifendibile. Anzi peggio, ha così impestato l'Italia di prodotti tossici che ha perso il diritto di difendersi da solo.
RispondiEliminaDue considerazioni:
RispondiElimina- Finalmente a fianco del dibattito 'alto' sento la presenza degli operatori di frontiera;
- Mi troverei più a mio agio a scambiare opinioni con qualcuno che posso identificare: troppi pseudonimi al posto di nomi e cognomi! Il Professore ci mette il posto, la competenza e 'la faccia', Claudio D'Auria quando interviene (e ci illumina) ci mette il nome, il cognome ed il suo curriculum, gli altri perchè si nascondono?
Dario: siamo un paese dove la cultura delle aziende e degli enti pubblici premia la riservatezza e castiga l'espressione franca delle opinioni. Possiamo sempre migliorare.
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