Nella sua trasmissione "Nove in punto" terminata pochi minuti fa (qui il link ai podcast che potrete scaricare in formato mp3), Oscar Giannino ha raccontato le storie drammatiche degli imprenditori che si sono tolti la vita, sopraffatti dalla crisi delle loro attività. Si sono registrati diversi casi, specialmente in Veneto. Ho detto più volte che sulla vicinanza alle imprese che non ce la fanno si gioca una battaglia decisiva della guerra alla crisi. Non è un tema allettante per la politica, né per le associazioni. Tant'è vero che partono piccole iniziative dal basso, come la "Fondazione di garanzia a credito", promossa da Rocco Ruotolo, ospite della trasmissione (vedi articolo di inizio gennaio sul Mattino di Padova e pagine su Facebook). Nascono in polemica con le istituzioni che dovrebbero fare e non fanno. A loro volta non possono fare miracoli.
Se il problema è risolvibile con i soldi, ci vuole qualcuno che faccia i conti e i piani per dimostrarlo. Se invece l'azienda ha oltrepassato il punto di non ritorno, ci vuole un affiancamento di esperti in diritto più che in finanza, e soprattutto persone che dicano "tu vali, l'onore del tuo fare impresa è intatto", e naturalmente si adoperino per fare il meglio che si può per uscire a testa alta e con la possibilità di ricominciare. Ma bisogna arrivare presto. Paura di aiutare chi non se lo merita? Non c'è motivo, costoro non corrono nessun rischio, nelle crisi ci sguazzano e comunque si fanno riconoscere.
Se qualcuno conosce casi di aiuto ad imprenditori in difficoltà, sarebbe bello che ce li raccontasse. Apriamo una sezione apposita nel blog.
Luca
Carissimo Luca
RispondiEliminail post di oggi sull'argomento toccato da Oscar Giannino è importantissimo.
Come hai detto, dietro una crisi d'impresa vi è, prima di tutto, la crisi dell'imprenditore, dell'uomo che progressivamente si chiude anche per pudore; crisi che spesso si manifesta esclusi i furbetti, come una sorta di annebbiamento che offusca la vista e lo conduce per vie sbagliate con effetti drammatici e distruttivi anche per le famiglie.
Le esperienze di crisi aziendali da noi viste in ambito professionale non sono paragonabili a quella vissuta in prima persona nel nostro contesto familiare dove, purtroppo, la crisi, poi risolta, è stata fortemente aggravata dall'assenza di coesione tra i soci in un momento di fortissima difficoltà.
L'esperienza, per noi, è stata, però, anche un ulteriore straordinario banco di prova e di arricchimento personale.
Nel nostro ambito professionale, la consulenza aziendale l'abbiamo sempre praticata con funzione legale preventiva, molto vicina a quella del business office da te ideato, con grandi sacrifici e cercando sempre di dire le cose come stavano.
Più volte ci siamo detti come il business office sia uno strumento formidabile anche per la prevenzione della crisi d'impresa e come sia essenziale poi per l'eventuale sua gestione.
Con tanti sacrifici e lavorando duro, nel business office si potrebbe creare, con il tempo, un vero legame fiduciario con l'uomo imprenditore che, schiudendosi poco a poco, lo distanzi dalla pura logica dell'individualismo del solo business, aiutandolo, per quanto possibile, a non commettere errori fatali anche nei momenti di difficoltà.