C'è un articolo interessante di Dario Di Vico sul Corriere di oggi Se le piccole imprese "adottano" un professionista. I consulenti stanno soffrendo come le imprese forti cali di fatturato. Per rimpiazzare il lavoro perso con i medi o grandi clienti, molti professionisti guardano con interesse al mercato delle piccole. Si portano come esempi le iniziative di studi legali, esperti di marketing, risolutori di crisi aziendali. Le Pmi hanno forte bisogno di competenze da fuori per adattarsi ad un mondo che cambia, quindi ben vengano consulenti qualificati, utili e non troppo cari. Tre requisiti per nulla scontati.
Luca
Molto interessanti le considerazioni: le competenze per uscire dalla crisi e le energie ci sono (i soldi anche, ma quelli, che sembrano il principale problema forse è l'ultimo). Il problema principale per questo tipo di attività è che le imprese hanno una necessità latente che fatica ad emergere. La consulenza professionale (come quella che potrebbe essere offerta dal business point) non è una cosa di cui in azienda si percepisca la mancanza (tranne che per l'ottimizzazione fiscale). In banca le aziende (soprattutto le piccole) chiedono soldi e basta. Al commercialista chiedono di pagar meno tasse. A tutto il resto ci pensano loro, i nostri supereroi (e a volte lo sono) piccoli imprenditori.
RispondiEliminaMa oggi, nel 2010, il "saper fare impresa" degli anni 80-90 non basta più. Il mondo è complesso e servono i consulenti preparati, magari a buon mercato. Marketing, finanza, organizzazione, produzione. Questi ci sono.
Ma le imprese, sanno quello che possono ottenere da una buona consulenza? E se non lo sanno come farglielo capire?
Gigi un esempio potrebbe essere questo.
RispondiEliminaIeri siamo stati alla presentazione del percorso della Scuola d'impresa 2010 organizzata dalla CDO Marche Sud. La presentazione è stata preceduta dal corso, cui hanno partecipato vari imprenditori, sugli strumenti per l'internazionalizzazione dell'impresa tenuto, tra l'altro, dal Prof. Omar Eliano Lodesani: bravissimo!
Alla presentazione della scuola, hanno parlato, oltre al Prof. Lodesani anche l'ottimo dott. Massimo Valentini (Presidente CDO Marche Sud) che hanno espressamente più volte ribadito di come la crisi ha completamente cambiato il modo di fare impresa. L'imprenditore, se non vuole soccombere, deve abbandonare l'atteggiamento individualista e aprirsi sia alla formazione per sé che per i propri collaboratori sia alla consulenza aziendale. La conclusione: chi non lo fa si espone ad un elevato rischio di insanabile crisi aziendale.
P.S.: a proposito di imprenditori che hanno compreso l'importanza della consulenza. Chi ha tempo può vedersi l'intervista al dott. Giuseppe Ranalli titolare della Tecnomatic di Corrosoli.
La trova qui: http://italy.usembassy.gov/face2face/CC/2008/Ranalli/