Il settimanale Vita pubblica un'intervista (ripresa dal sussididario.net) con Hans Reitz, che insieme a Muhammad Yunus, ha creato il Grameen Creative Lab: una società di consulenza che offre a Ong e multinazionali strumenti e opportunità di partnership per combattere la povertà applicando il modello di business sociale che Yunus ha ideato, e testato, con la Grameen Bank. Il Lab è nato da una collaborazione tra lo Yunus Center di Dhaka e il Circ di Wiesbaden.
Reitz accenna al progetto di una banca di microcredito da creare a Bologna, in partnership con l’Università di Bologna e il gruppo UniCredit. Si è scelto di coinvolgere l'università perché
gli studenti hanno la mente aperta. Non sono ancora stati condizionati a pensare in un certo modo. Invece di dire che cancellare la povertà è un concetto irrealizzabile, li sentirai pronti a risolvere il problema.Speriamo che nel progetto si coinvolga qualche adulto che insegni a lavorare per le grandi idee. E' quello che ha fatto Yunus agli albori dell'esperienza Grameen.
Luca
Questa del microcredito mi vede scettico. In una banca che conosco si domandarono se c'era correlazione fra insolvenza nei mutui ed etnia. Venne fuori che i packistani erano puntuali mentre loro correligionari più vicini a noi non lo erano. Naturalmente c'erano anche altre correlazioni (anzianità dell'immigrazione, famiglia etc). Ora il microcredito si basa sull'esistenza di(e volontà di mantenere) relazioni di stima forti fra i prenditori che si controllano l'un l'altro. In pratica è nato dove rispettare i patti (restituire il capitale)è ritenuto un valore sociale. Da noi funzionerebbe? E poi serve il MICRO-credito?
RispondiEliminaNon posso che associarmi ai complimenti dell'amico e collega Cristiano fatti al Direttore ed amico Giovanni Scollo, ottimo lavoro!!!
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