Cari amici, capitano periodi nei quali si mescolano fatti e avvenimenti ordinari e fondamentali. Per me è accaduto negli ultimi giorni, con l'inatteso aggravarsi della salute di mio papà, che poi si è spento serenamente domenica. Ricordo il conforto di essere stato presente in quel momento, una commozione inarrestabile, e dal giorno dopo un tourbillon di cose fatte e pensate, tra cui due mezze giornate di formazione al corso ABI sui modelli di portafoglio.
Essendo ancora un po' confuso, vi offro questo ricordo che hanno scritto oggi i miei figli grandi, Pietro e Chiara:
I nostri ricordi più lontani con il nonno sono le vacanze insieme a Gressoney, perché la nonna era del mare, ma il nonno della montagna.Ringrazio tutti coloro che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza e in particolare il prof. Roberto Ruozi. La conoscenza con il papà dai tempi del mitico Servizio Studi Cariplo è stato uno degli spunti che mi hanno fatto prima scegliere la Bocconi e poi iniziare la carriera accademica nel gruppo di Economia delle aziende di credito.
Non sono avvenimenti eccezionali, io mi ricordo di quando ha messo un cerotto sulla gamba rotta del mio robot di plastica, la Chiara di quando ha imparato che l'Amanita falloide l'avrebbe uccisa, e per questo era di vitale importanza saperla distinguere dal porcino. O di quando, finiti gli "unisci i puntini", passavamo ai cruciverba.
L'ultimo ricordo, invece, è stato il lungo saluto la sera di Pasqua, quando il nonno si allontanava per poi tornare da noi un'infinità di volte: era felice, non voleva lasciarci andare. E' incredibile come la sua perdita di lucidità che all'inizio ci aveva lasciato spiazzati è stata un'occasione per riscoprirlo, per vederlo vivo come da tanto tempo non lo vedevamo, fino alla fine.
E sia questi ricordi che abbiamo, sia queste circostanze drammatiche che facciamo fatica a capire, ora si rivelano come un disegno più grande di noi.
Un disegno tracciato dal bene che il nonno ci ha voluto.
L'amore di un padre, che è l'amore del Padre.
Un piccolo disegno anche questo.
Il cuore è pieno di gratitudine, per tutto.
Luca
Luca, io e Carmela vi siamo vicini. Sincere condoglianze.
RispondiEliminaApprendo di un pezzo della Sua vita e La ringrazio perché ci ha reso partecipi. L'umanità e il senso della vita che traspare dalle parole scritte, pur nel dolore, mi fa bene e penso che faccia bene a molti di noi, impegnati ogni giorno a dare un senso al nostro operato. Non è estraneo al blog e agli argomenti in esso trattati; dipende da come ognuno di noi si approccia alle questioni. Tanto di questo senso della vita ci vorrebbe ahimè nella nostra società; avremmo certamente un mondo migliore, più umano anche quando si opera nell'economia, nella finanza, nella sanità .....
RispondiEliminaSpesso ci confrontiamo, a volte anche con toni accesi (come è giusto che sia, se c'è passione) pur non conoscendoci; ognuno di noi però quando scrive ha l'occasione di essere umano e non solo tecnico, o critico, o polemico, .....
Leggere quanto ha scritto, anche perché inserito e condiviso nel blog, mi ha particolarmente colpito e mi aiuta ad essere più ottimista: c'è tanta bella gente in giro, forse più di quanto crediamo; incontrarla o solo incrociarla nel proprio cammino è un piacere.
Grazie Professore e, per quanto possano esserle di conforto le parole di un estraneo scritte a tarda sera, mi immagino l'orgoglio di un padre nel vedere nel proprio figlio una bella persona.
Caro Luca, ti abbraccio e sono vicino a te ed alla tua famiglia.
RispondiEliminaGrazie a Bartolo e Carmela, e a Sapio. Un grazie speciale a Fabio che ha letto nel mio post qualcosa di più grande delle parole che ho usato, e che potrei ringraziare usando esattamente le sue, di parole.
RispondiEliminaUn abbraccio a tutti.
Un abbraccio di cuore
RispondiEliminaLorenzo
Un abbraccio.
RispondiEliminaSincere condoglianze, un abbraccio
RispondiEliminaAvendo perso mio padre di recente, le sono vicino in questo momento doloroso.
RispondiEliminaL'assenza delle persone a noi care si manifesta in questi momenti, nella mancanza di quella "routine quotidiana" fatta di saluti o visite veloci;nel dare per scontato l'eternità dei nostri cari.
Tutto questo ci manca e ci fa capire il vuoto che loro ci lasciano.
Un abbraccio
Maranale: grazie della testimonianza, anch'io rimpiango di non aver dedicato più tempo al papà nelle scorse settimane, prima che si aggravasse. Ora, pensando concretamente all'eternità dei miei cari, colgo il valore inestimabile del tempo terreno.
RispondiEliminaNel rapporto con i genitori c'è una sproporzione enorme tra il ricevuto e il dato, anche per nostra freddezza o distrazione (e questo fa soffrire). Ma rimane comunque una debito incolmabile, che poi (visto dal lato vero) è un lascito. Da trasmettere, a nostra volta, ai figli e a tutte le persone che la vita ci fa incontrare.
Gentile professore, le sono vicino in quanto chi ha conosciuto l'affetto dei nonni capisce quanto la loro mancanza si possa sentire.
RispondiEliminaRicordo dei miei nonni in particolar modo i tanti e buoni consigli che non so per quale alchimia, rimangono come impressi a fuoco e segnano la nostra esistenza e le scelte future, come un filo che salta una generazione ma che si intreccia al filo della generazione precedente, creando un legame indissolubile nella famiglia.
un abbraccio